Comunicato Stampa
Referendum costituzionale “Modifiche agli articoli 56,57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”
Il Comitato “Più Democrazia Italia”, nato con lo scopo di promuovere e divulgare la Democrazia Diretta presso i Cittadini, non ritiene opportuno entrare nel merito a favore o contro le tematiche che vengono poste ad approvazione in questo referendum. Le considera infatti del tutto marginali rispetto alle reali difficoltà della rappresentanza ed ai problemi del Paese. Seguono le motivazioni dettagliate.
Considerato che:
- La nostra Costituzione afferma “La sovranità appartiene al popolo …”
- Nella società democratiche contemporanee esistono strumenti consultivi, propositivi, obbligatori, vincolanti e referendari sinteticamente definiti di democrazia diretta.
- E’ in corso una degenerazione dei partiti favorita, oltre dall’assenza degli strumenti di democrazia diretta, anche dalla presenza di vuoti normativi che permettono ai rappresentanti eletti di legiferare in palese conflitto di interessi sia personali che partitici.
- Le ultime affluenze alle urne, ormai stabilmente e significativamente sotto il 50%, dimostrano la diffusa convinzione che qualsiasi partito venga eletto non porti ad alcuna positiva modifica della classe politica.
- Non esiste un numero ottimale del rapporto fra cittadini ed eletti che dia garanzia oggettiva di efficienza ed efficacia della democrazia rappresentativa.
- Che non è stato mantenuto l’impegno del Governo (con l’accoglimento dell’ordine del giorno Magi 9/2471-A/1 al DL 26/2020) a distribuire un libretto informativo sul quesito referendario.
Rilevato che:
- chi propone il SI, sostiene un risparmio non significativo e che la promessa di maggior efficienza e tempestività nel legiferare non è garantita ma si basa su una fiducia a priori.
- Chi propone il NO, pur facendo notare che la diminuzione dei parlamentari creerebbe forti problemi di rappresentatività, non formula tuttavia concrete proposte per migliorare il rapporto con i cittadini mediante opportuni strumenti di democrazia diretta.
- Quali che siano i risultati nulla cambierà se la società civile non riuscirà a pretendere dai partiti una disponibilità ad introdurre strumenti di democrazia diretta nei loro programmi elettorali, nei successivi loro impegni parlamentari e negli statuti interni dei partiti.
- L’attuale legge elettorale a liste bloccate impedisce di fatto che i Cittadini possano scegliere i loro rappresentanti in Parlamento.
Auspichiamo che:
- Si realizzi un coordinamento stabile tra Cittadini attivi ed associazioni politiche apartitiche per costruire strumenti d partecipazione e democrazia diretta.
- Si promuova un sistema elettorale proporzionale con preferenze libere, soglie limitate.
- Le deliberazioni che implicano conflitti di interesse (esempi: modifiche costituzionali, retribuzioni e benefit dei parlamentari, leggi elettorali ed altre leggi concernenti soprattutto interessi diretti ed indiretti dei legislatori) siano sempre sottoposte a referendum popolare obbligatorio. Normative che ad esempio sono da decenni applicate nel sistema politico/amministrativo svizzero.
- Diventi operativa la possibilità di proposte di leggi di iniziativa popolare (L.I.P.) e che queste, se non condivise dal parlamento, siano obbligatoriamente portate a referendum popolare.
- Che diventi obbligatoria, in occasione di tutti i tipi di referendum, la distribuzione a tutti i Cittadini di un libretto informativo “super partes” contenente la definizione del quesito, il contesto legislativo, le ragioni del SI e le ragioni del NO.