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- Questo topic ha 25 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 9 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Si apre un capitolo importante.
Vi propongo questo testo.= = =
PIÙ DEMOCRAZIA IN EUROPA
= = =
“A causa della interdipendenza economica di tutte le parti del mondo, spazio vitale per ogni popolo che voglia conservare il livello di vita corrispondente alla civiltà moderna, è tutto il globo”.
“Lo stato nazionale … è il governatore nazionale del sistema mondiale del capitalismo, un vassallo della modernità capitalista che è più profondamente intrecciata nelle strutture dominanti del capitale di quanto si pensi: è una colonia del capitale. ”
Le due frasi sono citazioni da due documenti molto diversi, distanti tra loro nel tempo e nello spazio.
Il primo si trova sulla prima pagina di: “Manifesto di Ventotene”, un documento scritto nel 1941 nella prigione per antifascisti sull’isola italiana di Ventotene da tre prigionieri: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni.Il secondo si trova nel capitolo 5 del testo: “Confederalismo democratico” del 2011, anch’esso redatto in una prigione, in Turchia, dal leader politico curdo Abdullah Ochalan.
I due documenti ci danno la stessa indicazione: le nostre decisioni hanno sempre più ripercussioni su tutto il mondo, i problemi sono sempre più globali, quindi per questo tipo di decisioni è necessario superare il livello decisionale dello “stato- nazione”.
= = = Il nazionalismo ha prodotto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti. ===
Le origini dei limiti sono dovute a vari fattori ben comprensibili:
– i popoli si esprimono più facilmente a livello locale e non sono abituati a intervenire a un livello superiore a quello nazionale.Questo fatto ha portato alla conseguenza che:
– gli strumenti della democrazia a livello europeo sono rimasti deboli ed il semplice livello della “democrazia rappresentativa” ha già dei limiti seri.
E, da ciò, è discesa un’altra conseguenza è che:
– le lobby più potenti, già abituate al coordinamento a livello internazionale (come la lobby finanziaria), hanno un’influenza notevole sulle decisioni a livello sia internazionale che europeo.Al contrario, l’obiettivo dei primi promotori dell’unità europea (come i prigionieri di Ventotene), e anche più recentemente l’altro prigioniero, Ochalan, e i suoi amici del Rojava, si erano dichiarati e si sono dichiarati “socialisti”, ma nel senso seguente:
“Il principio veramente fondamentale del socialismo, … è quello secondo il quale le forze economiche non debbono dominare gli uomini, ma – come accade con le forze naturali – devono essere da loro sottomesse, guidate, controllate nel modo più razionale, così che le grandi masse non ne siano vittime. ”
(Dal “Manifesto di Vetotene”, già menzionato).
Questo criterio può essere accettato da un numero molto elevato di persone e anche da coloro che non si identificano assolutamente con il “socialismo”.
D’altra parte, succede che l’Unione Europea, che potrebbe rappresentare un primo passo e un esempio per un’unione mondiale democratica, di fatto e per i motivi indicati, è diventata responsabile ed è responsabile delle decisioni in cui: “Le forze economiche dominano gli uomini” e non viceversa.
I popoli d’Europa lo hanno notato e hanno iniziato a esprimere la loro insoddisfazione anche nei paesi dell’Europa in cui, solo pochi anni fa, l’Unione Europea aveva ottenuto un’enorme fiducia e un grande consenso.
Dobbiamo reagire e la reazione appropriata è: chiedere più democrazia in Europa.
La “Conferenza sul futuro dell’Europa”, approvata dal Parlamento europeo il 15 gennaio 2020, va in questa direzione:
In sintesi si tratta di quanto seguente:
– un processo che dovrebbe riformare la struttura dell’Unione europea e i suoi trattati.
– il processo dovrebbe iniziare il 9 maggio e durare 2 anni.Non è la prima volta che l’Unione europea rinnova i suoi “trattati”, ma questa sarebbe la prima volta che il processo sarebbe “inclusivo”, vale a dire adottando strumenti di “democrazia partecipativa” come le “Agorà dei cittadini”.
Il panorama dei temi da trattare è molto ampio. Sono stati proposti due gruppi di lavoro paralleli.
Il primo affronterebbe i temi: cambiamento climatico e sfide ambientali, un’economia che funziona al servizio delle persone, equità sociale e uguaglianza, trasformazione digitale dell’Europa, promozione dei nostri valori europei, rafforzamento della voce dell’UE nel mondo, oltre al rafforzamento delle basi democratiche dell’Unione.
La seconda parte dovrebbe concentrarsi su temi specificamente collegati ai processi democratici e alle questioni istituzionali, quali: le procedure per la nomina del Presidente della Commissione e le liste trasnazionali per le elezioni al Parlamento europeo.Non possiamo qui entrare nei dettagli dei temi che dovranno essere discussi e degli strumenti per le decisioni.
Concludiamo le nostre considerazioni semplicemente elencando le nostre speranze che sono anche i nostri intenti.Innanzitutto, auspichamo e ci impegneremo affinché i popoli europei si impegnino in questa “riflessione collettiva”. E questo produrrà già il primo e importante vantaggio: lo spirito di “cittadinanza” sarà rafforzato e concretizzato.
Auspichiamo e ci impegneremo affinchè
– l’Europa si doti di una struttura confederale e che il “principio di sussidiarietà” (che consiste nel decidere a livello locale tutto ciò che può essere deciso a quel livello) sarà confermato e rafforzato.– affinchè il Parlamento europeo diventi finalmente e completamente “l’organo legislativo” della comunità, con tutti i poteri propri di un organo legislativo.
– affinchè gli strumenti di democrazia diretta (la ECI, decisa nei trattati di Lisbona) ed i nuovi strumenti di domocrazia partecipativa (le “agorà dei cittadini” previste per la “Conferenza sul futuro dell’Europa”) saranno confermati e rafforzati.
– affinchè l’economia sia al servizio dei benessere dei cittadini e non il contrario.
Auspichiamo e chi di noi opera i Svizzera si impegnerà inmodo che anche che il popolo svizzero e la Svizzera che, con il suo multilinguismo e multiculturalismo, possono essere considerati un “prototipo” dell’Europa e che hanno un’esperienza plurisecolare di confederalismo e democrazia, possano contribuire e portare la loro esperienza.
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Versione in italiano di una proposta di Leonello Zaquini del testo di un articolo del “Atelier pour la democratie directe” (associazione Svizzera) sulla “Conferenza sul futuro dell’Europa”Per altre informazioni:
http://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0010_IT.html
- Questo topic è stato modificato 4 anni, 11 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Caro Leo, noto nel tuo pensiero una certa dose di negatività nei confronti della presenza storica della religione cristiana e del cristianesimo. Spero solo che tu non abbia avuto traumatiche esperienze al riguardo. Credo di avere la stessa passione, ideali e proposte molto coincidenti con le tue e provenienti da un vissuto dentro l’esperienza cristiana. Senza aprire discussioni al riguardo, credo che in questo contesto di utilizzo con spiccato riferimento ideologico che ai più potrebbe apparire di parte, a mio avviso ha buone possibilità di essere divisivo e si otterrebbe l’opposto dell’obbiettivo che ci si propone. Eviterei di piantare bandierine in quanto credo che dovremmo considerare come spunto di riflessione costruttiva la frase evangelica “chi è senza peccato lanci la prima pietra” . Sono a proporti l’elaborazione di una modifica che esprima gli stessi contenuti fermandosi all’aspetto valoriale . Con immutata e sincera amicizia, Erminio
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Caro Erminio, avevo gia’ scritto la risposta al tuo importante e cndivisibilissimo commento prima della riunione di stasera ed infatti ne abbiamo parlato durante la riunione, ma stranamente non ritrovo la mia risposta !
(temo di avere commesso un errore di manipolazione, … per la fretta).
La ripeto.
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Condivido moltissimo il tuo commento che centra in pieno quello che era anche la mia perplessita’: puo’ risultare “divisivo”.Due soluzioni possibili:
1) cancellare tutta la frase.
2) modificare la frase nella forma:
“Diverse culture attribuiscono un valore negativo all’egoismo ma solo quando è individuale e sfortunatamente non nella sua manifestazione più grave che è quella dell ‘”egoismo di gruppo” che è all’origine delle peggiori atrocità della storia dato che é insaziabile. Come risultato dell ‘”egoismo di gruppo” abbiamo avuto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, prodotte dal “egoismo di gruppo” del nazionalismo, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”Dopo la discussione di stasera, considererei anche questa soluzione:
3) cancellare tutta la prima parte del periodo e lasciare: ” Il nazionalismo ha prodotto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”
= = =
Dimmi tu quale soluzione preferisci, o suggeriscimene altre.- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Io propenderei solo per questa:
” Il nazionalismo ha prodotto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”
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Avevo anche risposto alla tua domanda sulle mie “radici culturali” e relazioni con le religioni. Ne abbiamo accennato durante la riunione. Se ti va ci torno su.
Ma in breve ti rispondo:
– proprio nessun “trauma” !
– non ho radici “religiose” … di nessun tipo.
– mi trovo a collaborare anche con i cattolici del cantone dove mi trovo.
– sono incuriosito dalle differenze culturali prodotte dalle diverse religioni e che mi appaiono piu’ evidenti qui dove mi trovo: cantone con tradizioni protestanti e molti cattolici presenti.Se ti va , ne parliamo.
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Scriverei il concetto ” il nazionalismo fino ad oggi asservito a lobby e caste di potere createsi attorno a regnanti dittatori e potentati economici e militari ha generato millenni percorsi da guerre delle quali il popolo e sempre stato impotente vittima. Da alcuni decenni i popoli europei hanno …….
Inserisci al meglio nella prima stesura
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Non vedo caricato il mio commento che ho appena scritto. Trovi qualcosa o si è perso e devo riscriverlo
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Tutto ok
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Caro Erminio,
grazie per il contributo.Devo pero’ confessarti che la tua frase mette in evidenza un dissenso tra di noi.
Da quanto scrivi mi pare risulti che gli errori “nazionalistici”, vengano “imposti” dall’alto al popolo, che ne sarebbe “vittima impotente”.
A mio avviso invece, disgraziatamente, il popolo non e’ “immune” all’errore del nazionalismo (generato dall’ “egoismo di gruppo”, fenomeno istintivo).Esempi storici ce ne sono purtroppo parecchi: dalla “guerra del Peloponneso” decisa molto democraticamente nella Grecia antica, … passando alle guerre tra citta’ medioevali anche quando gestite con la democrazia diretta dell’ Arengo, … fino al successo popolare di certi capi-nazionalisti europei …
.Volentieri ne parlerei con te e con gli altri (il tema “Europa” non e’ stato mai affrontato nel nostro gruppo).
Per risolvere il probema immediato del testo qui sopra, suggerisco una frase molto “neutra” che possa ottenere il consenso tuo e mio(e spero di altri).
Per esempio questa:
” Dopo millenni di guerre, e dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”
Questa frase al posto della frase che cominciava con: “diverse religioni …. ” fino a “limiti”.
Il tema “nazionalismo” ed il vocabolo stesso risulta eliminato, dato che mi pare che ne abbiamo una visione diversa. Suggerisco che ne discutereno a parte.
Che ne dici?
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Sono d’accordo con l’approccio/impostazione che da Leo
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Caro Erminio,
Pasquale tra le diverse opzioni, propenderebbe per questa:
” Il nazionalismo ha prodotto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”
Anche a me pare una soluzione opportuna.
Comincio ad introdurla, lasciando le === (cosi’ magari usiamo il testo gia’ stasera, se se ne presenta l’occasione).
Poi elimino lo “speriamo”. con : “auspichiamo e ci impegnamo”.
Il nazionalismo e’ citato (con connotato negativo), ma non commentato.
Ti pare che possa andare?- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Ricevo un’altra proposta di collaborazione:
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Cari compagni del centro di formazione W-Richard del Cantone di Soletta e del gruppo di riflessione e dell’utopia del Giura.= = =
Vi ricordate. Durante i nostri ultimi incontri a Grenchen e Le Locle, abbiamo attirato l’attenzione sull’inizio della “Conferenza sul futuro dell’Europa”, originariamente prevista per il 9 maggio, sul tema delle istituzioni dell’UE; come anche sulle azioni della società civile previste in questo contesto. Abbiamo deciso di prendere parte a queste azioni e, quando possibile, alle opzioni partecipative della conferenza .
= = =
Nel frattempo, la conferenza è passata in secondo piano per vari motivi. L’inizio è stato rinviato. Ancora oggi non c’è accordo tra i governi su cosa
la conferenza deve mirare , fino a che punto può svilupparsi la volontà di riforma e quali riforme devono essere affrontate.
= = =
Ma qualcosa è già successo nella società civile. Oggi e una settimana fa, hanno avuto luogo due incontri ZOOM, durante i quali circa 20 persone provenienti da quasi dieci paesi e ancora più organizzazioni di cittadini europei hanno cercato di ritrovarsi in un movimento di riforma UE basato sui cittadini e stavano seguendo un processo di movimento per unirsi. Così sotto i possibili titoli “Processo dei cittadini per un futuro migliore dell’Europa” o “I cittadini assumono il controllo dell’agenda europea sulle riforme”. Numerosi partecipanti hanno sottolineato l’obiettivo che non solo molti europei dovrebbero essere riuniti e uniti in un movimento di cittadini per riformare l’UE, ma che si dovrebbe infine considerare anche i principali obiettivi di trasformare l’UE in uno stato federale democraticamente costituito (ad esempio, preparando una corrispondente “Iniziativa dei cittadini europei” ufficiale. Si è parlato ripetutamente di un nuovo momento “Ventotene” in cui risuterebbe necessario un nuovo manifesto di Ventotene.
= = =Finora, la decisione principale è stata quella di mantenere il 9 maggio come appuntamento per una riunione di kick-off , online aperta a tutti. Sarà un gruppo di lavoro a progettare e concretizzare questo incontro online. Un secondo gruppo di lavoro preliminare si sta chiedendo come possa essere avviato il processo costituzionale dell’UE e su quali fasi debba essere mirato.
= = =In quanto rappresentante di “Eurotopia-Jura”, continuerò a partecipare a questo processo per il momento e ti terrò aggiornati. Finora, riservati principalmente per il 9 maggio, dalle 09.30 per partecipare a questo evento di kick-off virtuale, che sarà sicuramente interessante ed eccitante. A seconda della situazione, possiamo prepararlo nel nostro piccolo gruppo di conferenze con zoom. Se tale preparazione avrà senso, risulterà chiaro nelle prossime tre settimane quando il programma del 9 maggio sarà più chiaro.
= = =Intanto, buone cose, restate in salute, cari saluti.
Andi Gross
(Andreas Gross che è stato per molti anni e diverse legislature parlamentare nazionale svizzero, è stato responsabile dei rappresentanti della Svizzera al Consiglio d’Europa. Ha collaborato con “piu democrazia Italia” e con la “Colonia LIbera Italiana” di Neuchâtel e Le Locle e alla redazione dell’opuscolo: “GOVERNI RAPPRESENTANTIVI E COLLEGIALI”:
https://www.piudemocraziaitalia.org/2019/01/23/governi-rappresentantivi-e-collegiali/) -
Io non capisco quale sia il testo finale
Avevo chiesto di togliere le espressioni impegnative condivisibili ma divisive per chi legge ed ha una storia politica con riferimenti diversi da Ventotene e Ochalan. Fatemi capire quale è il testo.
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Ecco qua le mie proposte.
https://docs.google.com/document/d/1jEfYHzs45YZBKfJD9ZKrGZ6ddWG_rM5qs9hHCc2tHJU/edit?usp=sharing
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Un’altra proposta che ho trovata è questa.
Per un’Europa più democratica e solidale occorre: rafforzare il ruolo e i poteri del Parlamento europeo, in quanto unica istituzione UE ad avere una legittimazione democratica diretta. “Crediamo che la nuova Unione Europea dovrà: – avere un Consiglio Europeo che assuma un ruolo di coordinamento e dialogo organico fra le istituzioni europee”. – imporre la procedura legislativa ordinaria (nota anche come procedura di codecisione) dove il Parlamento ha un ruolo primario, per tutte le decisioni prese dall’UE, eliminando nella sostanza il ricorso al metodo intergovernativo; – favorire l’incremento dei percorsi di coordinamento decisionale a livello europeo con la dimensione locale, ed in particolare con la dimensione rappresentativa degli interessi dei cittadini; – moltiplicare gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa, nonchè promuovere lo strumento referendario consultivo (con voto elettronico), senza quorum, a tutti i livelli decisionali; – rafforzare, in primo luogo eliminando il ricorso all’unanimità in Consiglio, la capacità decisionale dell’UE nelle politiche sociali, politiche di natura redistributiva, di sostegno al welfare (fiscalità, occupazione, livelli retributivi minimi) e nelle politiche migratorie, per fare 6 alcuni esempi, necessaria a riequilibrare un mercato interno e una normativa economica favorevole oggi solo ad alcuni Stati. In tal modo si opererebbe il vero completamento del principio solidaristico che ha ispirato i padri fondatori, di condivisione del peso delle attuali sfide globali. La maggiore incisività su queste competenze dovrebbe essere controbilanciata dal recupero da parte degli Stati membri di altre competenze che risultano di più efficace gestione a livello nazionale.Rafforzare il ruolo dei Parlamenti nazionali L’integrazione dei Parlamenti nazionali nel processo decisionale europeo è espressamente prevista dall’art. 12 del Trattato sull’Unione Europea (TUE), che elenca le modalità con cui i Parlamenti nazionali «contribuiscono attivamente al buon funzionamento dell’Unione», disciplinate specificamente nei due protocolli sul ruolo dei Parlamenti nazionali e sui princìpi di sussidiarietà e proporzionalità, nonché in altre disposizioni dei Trattati. I Parlamenti nazionali acquisiscono, pertanto, un ruolo fondamentale insieme al Parlamento europeo nella rappresentanza politica dei cittadini europei, che possono partecipare, così, alle decisioni europee attraverso i loro rappresentanti, non unicamente espressione della maggioranza di governo. Sebbene il Trattato di Lisbona abbia riservato ad essi un ruolo nel processo decisionale europeo, in nove anni gli interventi dei Parlamenti nazionali si sono rivelati piuttosto deboli: su soli tre casi in cui è stata attivata la cosiddetta procedura di “cartellino giallo”, che prevede la possibilità di chiedere alla Commissione Europea di riesaminare una proposta normativa (per esempio un regolamento o una direttiva) due volte la Commissione stessa ha deciso di non ritirare le proposte contestate. Altrettanto poco incisivo risulta essere il dialogo politico con le istituzioni europee (a parte, per il caso italiano, la possibilità di ascoltare i Commissari europei in fase di audizione) e l’interlocuzione con gli stessi governi nazionali 7 sulle politiche europee. Pertanto, riteniamo fondamentale: rafforzare il ruolo e l’incidenza dei Parlamenti nazionali nella definizione delle politiche europee e nell’individuazione delle priorità dell’agenda politica europea, in modo da fungere da strumento di coordinamento tra la dimensione decisionale europea e nazionale a tutela degli interessi dei cittadini e attribuire anche ai Parlamenti nazionali il potere di iniziativa legislativa. Le proposte legislative potranno essere presentate, qualora i Parlamenti nazionali che le avanzano rappresentino, con criteri di ponderazione in base alla popolazione di ogni singolo Stato membro, la maggioranza assoluta dei cittadini europei aventi diritto di voto.
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Grazie Walter per le proposte.
Ritengo che dovremmo riflettere assieme per definire un testo comune.
Anni fa avevamo fatto proprio questo lavoro, in un meetup (che esiste ancora ma, come tutti i meetup, e’ poco utilizzato).Vi faccio conoscere quel testo, vi prego di tenere presente che era stato redatto usando il “metodo del consenso” che usavamo sempre in quel meetup.
Il “metodo del consenso” consiste in questo:
– si propone un testo.
– lo si commenta e lo si critica.
– lo si modifica.
– si approvano le modifiche o se ne propongono altre.
– si arriva ad un testo condiviso dai partecipanti alla discussione.
– si lancia un messaggio e mail (i meetup disponevano di questa funzione), e si annuncia a tutti (anche chi non aveva partecipato alla discussione) che un testo ha ottenuto il consenso.
– intervengono altri e fanno critiche al tresto.
…
– si ricomicia.
– quando non ci sono piu’ critiche (tepo di attesa 48h), il testo e’ dichiarato “approvato”.Il testo che trovate al link ha seguito questo iter ( durato circa un anno).
Ci ripromettavamo di:– contattare altri gruppi europei.
– decidere con loro UN PUNTO proponibile come proposta ECI.
… il testo che leggete e’ anche stato tradotto in alcune lingue europee in vista di quello, ma poi, gli eventi nazionali, ci hanno occupato e non si e’ proceduto.Ecco il testo, in italiano, approvato:
Fai clic per accedere a EUROPA_ProgrammaPoliticoEconomico.pdf
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Credo che non possa rientrare come argomento diretto della nostra associazione infatti si chiama programma politico economico ed e stato redatto da un partito. Diverso è proporre un metodo per creare un progetto specifico condiviso con il massimo consenso.
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Ciao Leonello,molto interessante il documento e mi sembra ben fatto. Non capisco molto il Wir svizzero cosa si intente e cosa è,ma il resto è buono.
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Caro Walter,
IL WIR e’ una moneta parallela esistente in Svizzera, creata dopo la crisi del ’29 per fare fronte ai problmei economici.
Qui trovi delle informaizoni:
https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_WIR= = =
Caro Erminio,
non capisco la tua argomentazione, ma se capisco attenendomi al tuo testo devo precisa re due cose:– anche i gruppi di interesse (come noi siamo) elaboriamo “programmi politici” … (e cosa altri faremmo altrimenti? … che genere programmi faremmo !)
– quello che elaboro’ quei testi era un Meetup, che si costitui’ prima che una parte di quel “movimento” si trasformasse in partito.
in ogni caso, e se anche quello fosse il frutto del lavoro di un partito (e non lo era).
– i gruppi di interesse, non evitano di tenere conto di eventuali elaborazioni di partiti, eventualmente anche per condividerle : non e’ quello che li caratterizza ma i rapporto con le elezioni, evitano di partecipare direttamente ad elezioni, mentre il farlo invece caratterizza i partiti.C’e’ ben scritto anche nel nostro statuto.
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Abbiamo ovviamente storia e sensibilità e visioni ppolitiche diverse. Faccio alcuni esempi. Affrontare il Coronavirus trova opzioni diverse e inultimo divisive che hanno la non remota possibilità di incidere negative sul migliore feeling che c’è fra noi . Noi crediamo che gli strumenti della democrazia diretta sono proponibili a tutti i partiti e movimenti che sono di parte in quanto hanno differenti progetti politici. Ad esempio anche da noi più dem in tn l’appartenenza era più pluralista. Poi è emersa una componente maggioritaria casualmente M5S che ha demotivato per una serie di plausibili motivi il loro allontanarsi. Difficile la convivenza tra avversari politici in consiglio comunale e amici solidali nella associazione. Non si può in associazione avere la botte piena e la moglie ubriaca. Esistenzialmente si risolve dividendo il nostro impegno su due filoni distinti il tutto. Non esiste nei nostri politici una cultura che sappia vivere con libertà questi rapporti interpolitici. L’iniziativa politica dell’associazione che puo’ forzare attraverso petizioni e referendum è per implementare gli strumenti della democrazia diretta. Non un referendum od altro per ipotesi gestione virus. Al massimo potremmo essere un luogo di raccolta disponibilità di cittadini che in virtù di una maturata sensibilità si rendono disponibili a sottoscrivere richieste referendarie non condivide la proposta ma esclusivamente per permettere che alla pluralità dei cittadini.
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Bozza intervento:
= = =Dear friends,
Thank you to everybody for the work and for the organisation of the event of today.
We absolutely need to manage events like this of today and not only today but also in the future.In this way we will reach
to definitively overcome the past, namely: the nationalist egoism, that is briefly said nationalism.
Let me report a few words
from the document: the Ventotene manifesto.“A nation has become a divine entity, an organism that must think only of its own
existence and development, without in any way taking care of damages that others may suffer. The absolute sovereignty of the
nation states has produced the will to dominate others . . ..This desire for domination can not be calmed otherwise than in
the hegemony of the state stronger than all the others who should be enslaved.”The Ventotene manifesto was written in 1941, by anti-fascist prisoners, imprisoned on the island of Ventotene.
The document
is generally believed to be the ideological foundation of the European community.It is very interesting to note that the
same concepts, expressed with similar words, are also present in the text written many decades later by another prisoner:
the Kurdish leader Ochalan.
Hear what Abdulla Ochalan writes from his prison:“When analysing the theory of nation, another
aspect that needs to be critically evaluated is the sacralisation and deifica-tion of the nation. Capitalist modernity has
replaced traditional religion and god and constructed the deified nation-state. If we interpret nationalism as the religion
of the nation-state, then we can perceive the nation-state itself to be the god of this religion.
. . .The reason behind it being excessively charged with violence is due to the capitalist system’s tendency for maximum profit
and uninterrupted accumulation. Without an organisation of violence like the nation-state, the laws of capitalist accumulation
could not operate and industrialism could not be maintained.
. . .
The sovereignty of the nation-state is not only the cause of
societal problems, but is also the main obstacle in the way of solutions”.These are sentences of the text entitled:
“the democratic nation”, and which refers to a complex and difficult situation such as the war in Syria.Ochalan, from his prison,
makes explicit reference to the European community as an example of overcoming the nation-state.The continuity and
the coherence between the texts of Spinelli and Ochalan, in their Storic and geographical distance are a signal:
the overcoming of the national egoism and therefore of the nationalism is a planetary requirement.We European citizens we have the responsibility and the need to offer not only to ourselves, but to the whole world the solution
and the example of overcoming the ancient divinity called the nation-state (Ochalan).That divinity has demanded human sacrifices over
the millennia.How to take charge of our responsibility? How to fulfill our task?
We need to work hard to continue the work,
that only just begun, to build and structure in democratic form the European Union.What is missing in Europe?
Is missing the materialization of the original ideals described in Ventotene’s manifesto (and the orginal ideals are reaffirmed
by Ochalan, from its prison and from the context of a terrible war).As a consequence of this lack, Europe is not a Europe of peoples,
but a Europe of nationalist states.and this poses a serious and evident danger, the danger that the European citizens are losing
confidence in Europe and are moving away from the project.What is missing in Europe?
An agreement between European citizens on the
structure and rules of the new coexistence is missing.An European constitution shared by European citizens because it is made by themselves is missing.
How to achieve what is missing?
We need a “Conference on the future of Europe”.
Dear friends, I would like to go on and describe
how collective decisions can be made, using modern communication tools.I lived the experience of organizing the drafting of
shared texts, drawn up with the consent method: the text was approved only when everyone agreed even starting from very
different initial positions:there were only 500 people in the group, much less than the 500 million European citizens.
But the end results were always much better than what the best of the participants alone would have managed to achieve.
That experience, even if limited in relation to the task we have to face now, can however serve to structure the city assemblies
in the future.I gladly remain at your disposal for further clarifications on the subject.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 7 mesi fa da Leonello Zaquini.
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A me pare vada bene.
Mi piace.
Spero si sia tutti conocrdi sul testo
Nicola
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Grazie Nicola del commento.
Il testo mi pare sufficientemente “generico” per cui forse, “non ci impegna” e trova il consenso anche senza che noi si sia potuto, per il momeno, riflettere tutti assieme sul tema.
Confesso che sono comunque molto contento di avere trovato quella analogia tra il testo di ventotene e quello do Ochalan, non so se qualcuno prima di me ha fatto quella constsatazione. Per quanto mi riguarda ci sono andato “a naso” e poi ho trovato molte conferme nei due testi!Il “gruppo” di cui parlo alla fine dell’intervento esiste ancora, ma non si lavora piu’.
In ogni caso ogni tanto li contatto (come anche in questa occasione), ed un giorno se riusciremo a ripartire al lavorare noi spero di poterli chiamare qui (anche per questo occorre che il nostro sito acquisisca la funzionalita’ dei meet up di una volta).Qui il forum del meetup, il lavoro fatto e’ nella cartella “Documenti finali” c’e’ anche il “Programma europa”, ed anche altri potrebbero essere interessanti e meriterebbero di essere ripresi ed aggiornati, tra questi e di cui vorrei parlarvi: ” ILI – informazione libera ed indipendente”.
Ritengo sarebbero tutti da aggiornare, e per farlo potremmo coinvolgere i 591 membri di quel forum.
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Io avevo sviluppato questa riforma totale delle Istituzioni europee.
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1iczkBqIFJUjJCyFKgfT0febx7Gm_B3EcospBSl1W7OE/edit?usp=sharing
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Grazie Waltibus del testo,
trovo sia interessante e meriti una riflessione.
Non so quando lo avevi redatto: vedo che citi la UK come parte dell’Europa … ma e’ un dettaglio.
Quello che contano sono i contenuti che trovo siano anche molto “tecnici” e “spacialistici” tanto che, ti confesso, ho difficolta’ a promunciarmi in merito.Suggerisco un incontro ed una discussione sul tema.
Faccio conoscere nella chat del gruppo.- Questa risposta è stata modificata 2 anni, 9 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Il tema, anche se in forma molto generica e meno dettalgiata di quanto proposto da Waltibus, e’ in discussione anche qui:
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