Home › Forums › 7 – Attività ed interventi di Più Democrazia Italia e cooperazioni con altri. › Considerazioni dopo le elezioni amministrative 4 ottobre ’21
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Cari amici,
Le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre ’21 hanno indicato una perdita di elettorato del M5S.
Molti tra i cittadini di sentimenti democratici, non pochi dei quali avevano dato fiducia a quel partito, reagiscono con interventi come “accorati” e rivelano sentimenti di “rabbia” ed anche di “scoramento”.Molti attribuiscono la sconfitta elettorale ad una sorta di “tradimento dei valori” da parte dei vertici di quel partito.
Si leggono frasi come la seguente:
” … si sono trasformati in comodi poltronari, rinnegando e tradendo l’essenza del Movimento. Che rabbia!”
” … Come hanno potuto tradire in questo modo gli italiani. Schifosi!”
” … Pagliacci, ci hanno distrutto un sogno”.Le critiche sono calzanti e spesso condivisibili, anche se piuttosto generiche. Ma la cosa più grave è che troppo raramente nelle “reazioni accorate” è presente la domanda essenziale:
– cosa avremmo potuto e dovuto fare noi, cittadini, per impedire i “tradimenti” ?
– non abbiamo forse, noi cittadini e attivisti , commesso l’errore di “delegare” la realizzazione dei nostri sogni ad altri ?
– se avevamo un “sogno”, non avremmo potuto e dovuto fare anche noi qualcosa per realizzarlo?
In sostanza:
– cosa potremo e dovremo fare in futuro per “realizzare i nostri sogni” oltre che “sognare che altri ce li realizzino”?Questa domanda è anche fondamentale per impedire che i delusi ” per il sogno tradito” si ritirino dall’impegno politico e si rifugino nell’ “isolamento della vita quotidiana”.
Pare giusto dare loro dei consigli sia per il loro bene psicologico e soprattutto per il bene della collettività.
LE ORIGINI DEL “TRADIMENTO”
Cari amici delusi per il “tradimento”, teniamo presente che la visione del mondo è influenzata dal ruolo sociale che ci si trova a svolgere:
– se un cittadino onesto e volonteroso, grazie ai suoi meriti ed alla stima da lui conquistata in virtù di quelli, finisce con il trovarsi “eletto” da qualche parte e si trova a fare il mestiere del “politico di professione”, di certo si troverà indotto a vedere il mondo dal punto di vista del “politico di professione”. Magari dopo un breve periodo “di transizione”.
Che i nostri amici eletti in Parlamento finissero con il trovarsi a vedere il modo dal punto di vista degli “eletti in Parlamento” non era tanto difficile da prevedere e da immaginare.Con tutta la buona volontà di “non voler essere un partito”, se fa il mestiere del partito è difficile evitare di subirne le malattie. La “malattia” tipica dei partiti politici è stata definita dalla sociologia dei partiti politici la “degenerazione oligarchica dei partiti” ( Moisei Ostrogoski, in “La democrazia ed i partiti politici” – 1902).
Cosa devono fare allora i cittadini?
Ogni cambiamento sarebbe quindi impossibile, visto che chi ha il potere di farlo è indotto dalle caratteristiche del suo nuovo mestiere a non volerlo fare?COME FARE AD OTTENERE IL CAMBIAMENTO?
La storia insegna che il cambiamento resta possibile e che anche i “poltronari” possono essere “tenuti sotto controllo” dai cittadini, e possono essere spinti a fare cose che dal loro punto di vista dei “poltronari” converrebbe “non fare”.
La prima cosa da fare sarebbe: eliminare il monopolio del potere legislativo detenuto dai “poltronari”. Questo e’ possibile mediante strumenti di democrazia- diretta- moderna, quella che affianca e non sostituisce la democrazia rappresentativa, ma la mantiene piu’ sana imponendo ai “poltronari” il dialogo con in cittadini. Ma i “poltronari” quella cosa non la vogliono. anche se prima la volevano, dopo non la vogliono più.
Eppure esiste da qualche parte nel mondo. Come e’ stata introtta dove esiste?Ecco le raccomandazioni che ci vengono dalla storia e dalla prassi:
1 – occorre eleggere quelli che ci paiono ” quelli giusti” , ma prevedere che potranno cambiare i loro punti di vista. Prepararsi quindi a creare attorno a loro un ambiente che li tenga sotto controllo. Occorre fare loro “fiato sul collo”.
2 – accanto al “partito che ci pare giusto” (se e quando esistesse) occorre soprattutto creare associazioni politiche-a-partitiche ( vale a dire: che non si presentano alle elezioni) che propagandino, sostengano e promuovano i singoli obiettivi. Occorre creare un “movimento popolare” che sostenga gli obiettivi che paiono importanti (un “movimento popolare ” effettivo, non un partito che si chiama ” movimento” o magari anche “movimento degli trangola partito”: se fai il mestiere del partito, consistente nel “fare eleggere persone in posti”, sei un partito ed incappi negli inconvenieti dei partiti )
3 – fare emergere e manifestare la volontà popolare alla realizzazione degli obiettivi in tutte le occasioni necessarie e soprattutto quando i partiti tenderanno a modificare gli obiettivi trasformandoli in cose che “interessano al partito”.Soprattutto l’atteggiamento dei cittadini e degli attivisti dovrà rispettare la regola seguente:
4 – evitare di “fare il tifo” per questo o quel partito o per questo o quel ” boss di partito” , ma concentrarsi e ” fare il tifo” per gli obiettivi, a prescindere dal partito ( o boss di partito) che li sostiene.
Presumo sia già chiaro, ma alcuni esempi di cose che noi cittadini ed attivisti non abbiano fatto nell’arco degli anni passati possono essere un esempio dei punti precedenti e possono aiutarci ad organizzarci per realizzare, noi e non altri, i “nostri sogni”, costringendo chi “tradisce” a tornare ad essere quello che era prima. Ecco due esempi: A e B.
ESEMPI RECENTI
A – l’ 8 settembre 2007 avevamo raccolto in poche ore 350 mila firme ( 7 volte il numero necessario) per tre leggi di iniziativa popolare:
– parlamento pulito,
– ridateci le preferenze,
– due mandati poi a casa,
Il partito M5S, sedicente “movimento”, ha utilizzato queste che dovevano essere “leggi valide per tutti” come “bandierine di propaganda” del partito ( questo, di trasformare gli obiettivi sociali in “bandierine di propaganda”, è una delle forme più tipiche del “partitismo”).Noi attivisti, che ci eravamo mobilitati per la raccolta delle firme per una LEGGE VALIDA PER TUTTI ( esempio: “Berlusconi … Salvini … Renzi … due mandati poi a casa … “), pur anche eventualmente continuando ad essere attivi nel M5S, avremmo dovuto creare delle associazioni a-partitiche per sostenere l’obiettivo: “due mandati poi a casa, come legge valida per tutti”.
Non lo abbiamo fatto.B) Fraccaro e Dadone erano riusciti ad ottenere che la Camera approvasse l’introduzione del “referendum propositivo” ( febbraio 2019). Pochi mesi dopo quel tema è stato “messo nel cassetto”, mentre sarebbe stato un importantissimo strumento legislativo in mano ai cittadini: la democrazia diretta, non è uno strumento all’interno di un partito, la democrazia diretta elimina il monopolio del potere legislativo altrimenti in mano ai partiti.
Una associazione a-partitica avrebbe dovuto mobilitare i cittadini ed i democratici e chiamarli nelle piazze per indurre a rispettare l’impegno di : introdurre strumenti di democrazia diretta. ( Quella VERA: che non e’ una “bandierina di partito” da sventolare per farsi belli … salvo anche rimetterla nel cassetto quando “al partito non conviene”).
Nonostante che molti di noi, attivisti della democrazia, abbiamo creato delle associazioni a-partitiche ( per esempio: Piudemcoraziaitalia), queste cose non siamo riusciti a farle.
Abbiamo, di fatto, delegato ad altri la “realizzazione dei nostri sogni”.
E’ stato un errore.Organizziamoci in modo di non commetterlo in futuro:
Creiamo o rinforziamo associazioni a-partitiche per fare “fiato sul collo” ai partiti.
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In aggiunta alle già complete considerazioni e riflessioni poste puntualmente e con ferma lucidità – non finirò mai di ringraziarlo per questo! – da Leonello, ripropongo quella che sta passando forse per essere – almeno a caldo – tra le principali perplessità legate alla scarsa (sempre più bassa) partecipazione dei cittadini alle urne nel rinnovo degli enti politico amministrativi territoriali.Ma davvero c’è chi si sorprende per l’astensionismo alle ultime elezioni?Di fatto, sono e rimangono tutti insieme al governo, M5S, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva, LEU, ecc. (ovvero gli stessi partiti continuano a farla da padrone, fagocitando “ad modus perpetuum” anche le piccole compagini civico elettorali sui territori, siano essi comuni e/o regioni).L’unico partito rimasto – IN TEORIA – all’opposizione di governo, e in Parlamento, dovrebbe riconoscersi in Fratelli d’Italia, seppur in appartenenza riconosciuta nella stessa coalizione con Lega e Forza Italia (partiti saldamente e convintamente legati però a questo governo), e per cui, proprio qualche giorno fa, per bocca della leader in pectore Giorgia Meloni, indovinate chi è arrivato a proporre come prossimo presidente della Repubblica? Già, proprio lui, il solito Mario Draghi.Su quale potenziale ipoteca di opposizione, e in ogni caso, alternativa avrebbe dovuto allora esprimersi, come eventuale cambio radicale di prospettiva, il cittadino elettore?Per contro, non è forse appaia sempre più drammatico e si rafforzi il messaggio della serie “la democrazia in Italia è morta e sepolta”…tanto vale restare a casa a far di meglio e di più utile?…o del tipo “almeno smettetela di prenderci per i fondelli con i finti litigi tra partiti” che, però, nella realtà sbafano tutti insieme, approvando, spesso e volentieri, le stesse “leggi porcata”, come ad esempio l’ormai nota – e a questo punto a buon ragione! – PORCELLUM ai fini di leggi elettorali “ad personam”, con tanto di conseguente evoluzione peggiorativa (vedi attuale ROSATELLUM)?.
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In aggiunta alle già complete considerazioni e riflessioni poste puntualmente e con ferma lucidità – non finirò mai di ringraziarlo per questo! – da Leonello, ripropongo quella che sta passando forse per essere – almeno a caldo – tra le principali perplessità legate alla scarsa (sempre più bassa) partecipazione dei cittadini alle urne nel rinnovo degli enti politico amministrativi territoriali.Ma davvero c’è chi si sorprende per l’astensionismo alle ultime elezioni?Di fatto, sono e rimangono tutti insieme al governo, M5S, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva, LEU, ecc. (ovvero gli stessi partiti continuano a farla da padrone, fagocitando “ad modus perpetuum” anche le piccole compagini civico elettorali sui territori, siano essi comuni e/o regioni).L’unico partito rimasto – IN TEORIA – all’opposizione di governo, e in Parlamento, dovrebbe riconoscersi in Fratelli d’Italia, seppur in appartenenza riconosciuta nella stessa coalizione con Lega e Forza Italia (partiti saldamente e convintamente legati però a questo governo), e per cui, proprio qualche giorno fa, per bocca della leader in pectore Giorgia Meloni, indovinate chi è arrivato a proporre come prossimo presidente della Repubblica? Già, proprio lui, il solito Mario Draghi.Su quale potenziale ipoteca di opposizione, e in ogni caso, alternativa avrebbe dovuto allora esprimersi, come eventuale cambio radicale di prospettiva, il cittadino elettore?Per contro, non è forse appaia sempre più drammatico e si rafforzi il messaggio della serie “la democrazia in Italia è morta e sepolta”…tanto vale restare a casa a far di meglio e di più utile?…o del tipo “almeno smettetela di prenderci per i fondelli con i finti litigi tra partiti” che, però, nella realtà sbafano tutti insieme, approvando, spesso e volentieri, le stesse “leggi porcata”, come ad esempio l’ormai nota – e a questo punto a buon ragione! – PORCELLUM ai fini di leggi elettorali “ad personam”, con tanto di conseguente evoluzione peggiorativa (vedi attuale ROSATELLUM)?.
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