Home › Forums › 10 – FARE il cambiamento › Federalismo
Taggato: Federalismo
- Questo topic ha 20 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 7 mesi fa da Pasqualino Allegro.
-
AutorePost
-
-
FEDERALISMO Classifica: 15°
Il federalismo consiste nel federare un dato numero di enti territoriali (p.e.: Regioni) con un governo federale (Stato Federale) che li coordina. Si basa sul «principio di sussidiarietà», consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente (welfare, infrastrutture nazionali, forze dell’ordine, esercito, ecc.). Il principio di sussidiarietà attribuisce il massimo di indipendenza possibile ad ogni ente: configura quindi una “confederazione” degli enti che restano indipendenti.
Il principio di sussidiarietà deve essere applicato a partire dal più basso livello, al limite dal singolo cittadino, coerentemente con le decisioni da prendere.
L’autonomia degli enti territoriali federati si basa su una prevalente fiscalità locale, mentre quella nazionale oltre a garantire i servizi comuni, provvede al necessario riequilibrio da parte dello Stato per eliminare sperequazioni a danno degli enti territoriali più deboli. Va incentivata la solidarietà tra enti territoriali.
Il Federalismo distribuisce il potere e quindi favorisce la partecipazione dei cittadini nelle decisioni, così migliorando la democrazia. Inoltre, la distribuzione del potere rende più difficile l’interferenza delle lobby più potenti.
I vantaggi sono verificabili nel caso della Svizzera, i cui cantoni possono avere legislazioni diverse, il cui confronto reciproco induce a miglioramenti: si adottano le soluzioni che hanno dimostrato vantaggi altrove, si rifiutano o si correggono quelle che hanno dato inconvenienti.
Consentendo la parcellizzazione dei grandi Stati in tante piccole comunità locali, il federalismo e (ancora di più) il confederalismo sono importanti fattori di coesione sociale, ma anche come condizioni favorenti la democrazia diretta e partecipativa, sia a livello locale sia a livello più esteso ed anche planetario.L’introduzione del Federalismo in Italia così concepito rimedia alle modifiche fin qui apportate alla Costituzione (Titolo V, Province) che hanno sbilanciato il rapporto tra enti locali e statali.
Il federalismo, ispirato ai costituenti americani dal sistema sviluppato dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in vari paesi complessi del mondo.
= = =
INserito nel docStanza videoconferenza:
- Questo topic è stato modificato 3 anni, 11 mesi fa da portavoce. Motivo: link videoconferenza
- Questo topic è stato modificato 3 anni, 8 mesi fa da Leonello Zaquini. Motivo: Inserito nel doc "fare il cambiamento"
-
FEDERALISMO
Il federalismo si basa sul «principio di sussidiarietà» consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente ( esercito … , gestione di autostrade … ecc.).
Presenta il vantaggio di distribuire il potere e quindi favorire la democrazia che si esercita più facilmente ed efficacemente localmente. Inoltre la distribuzione del potere rende più difficile l’azione alle lobby.
Un ulteriore vantaggio del federalismo consiste nella possibilità di sperimentare strumenti e soluzioni. Ad esempio nei cantoni Svizzeri ogni cantone (spesso delle dimensioni di una provincia itlaiana) ha non solo una propria legislazione, ma anche una propria Costituzione. Nel prendere decisioni e fare scelte si guarda con attenzione all’esperienza dei cantoni che le hanno adottate e che spesso sono cantoni vicini e conosciuti. Si adottano le soluzioni che hanno dimostrato di presentare vantaggi, si rifiutano o si correggono quelle che hanno presentato inconvenienti. Il federalismo, venne copiato dai costituenti americani che si ispirarono a norme sviluppate dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in molti stati del mondo. -
Forse puo’ essere utile un riferimento anche storico a quanto detto qui sopra:
-
Molto interessante il post ed il sito che la Svizzera colloca l’argomento della democraia diretta e del federalismo, nella massima disponibilità di tutti i cittadini del mondo ed in varie lingue. La storia della nazione che chiamiamo Italia, descrive un passato che restando dal Medio Evo in poi è stata frazionata in realtà territoriali che hanno visto nascere e sparire comunità autonome di varia tipologia e generate fondamentalmente da dinamiche di tipo bellico. L’unità di Italia le ha forzosamente assemblate con forte tensioni interne e non come evoluzione di una fondamentalmente libera aggregazione ci cittadini per un superiore interesse comune di una reciproca convivenza interna e di difesa verso tentativi di conquista dall’esterno dei loro confini. Le varie comunità che la compongono hanno mantenuto tradizioni e le risorse generate al loro interno, sostanzialmente in loro gestione, mettendone una parte in un contesto unitario a garanzia dei rapporti interni ed esterni ai loro confini.
In Italia ciò non è avvenuto e la gran parte delle risorse prodotte nei territori sono state centralizzate e gestite da un governo che poi le ridistribuiva secondo criteri di opportunità e di convenienza del politico di turno. Questo tipo di gestione non è riuscita ancor oggi ad omogeneizzare positivamente la qualità della vita sociale del paese. Ciclicamente si assiste ad un conflitto politico fra Nord e Sud che si sviluppa nel parlamento fra rappresentanti eletti nel Nord/Centro/Sud che in buona parte va oltre il confine dei partiti e teorizza e propone investimenti per i luoghi di appartenenza generazionale o del proprio consenso elettorale, magari misto a qualche convenienza personale. I politici del sud da sempre. fatte le dovute eccezioni, ritengono che di diritto le maggiori risorse che il Nord produce, debbano essere in parte investite nelle loro aree per eliminare il gap di uno sviluppo economico fra il Nord e il Centro/Sud del paese. la maggior parte dei politici, in generale, sono da un lato desiderosi di gestire il territorio in piena libertà con disponibilità il più possibile priva di stringente controllo centrale, dall’altro di non voler correre il rischio di vedersi ridurre le risorse che la attuale ripartizione principalmente prevede in base al proprio numero di abitanti che gli vengono garantite. Oggi siamo in presenza di una proposta di autonomia differenziata fra le regioni come mediazione fra queste contrastanti aspettative. Nella Svizzera questa logica è stata costruita nel tempo con il concetto che ogni realtà territoriale omogenea nei vari cantoni è definita come principale ente di riscossione della tassazione dei cittadini del suo comune/cantone a cui si affianca una quota di riscossione minoritaria per il sostegno delle attività del governo federale in conseguenza delle competenze sovracantonali ad esso attribuite.
Recentemente, ascoltando pazientemente una lezione/intervista radiofonica di un politico svizzero, in lingua italiana, ho rilevato che ha posto in evidenza tale principio base per la tassazione del reddito prodotto dai cittadini residenti e non nel comune/cantone di riferimento. Presumo che anche per le società che vi si insediano le tasse sono obbligatoramente pagate al comune/cantone in cui è insediata. Esemplificando si potrebbe affermare che un non tanto fantomatico investitore che realizza un intervento turistico ad esmpio in Sardegna, paga in Sardegna le tasse sulla quota parte del reddito ivi prodotto. Tutti i lavoratori pur con residenze in altro luogo pagano le tasse nella località dove lo hanno prodotto. I politici sono di fatto incentivati a proporre tassazioni idonee in contesti che diventano attrattivi per le varie tipologie produttive di reddito. Con la dovuta trasparenza i cittadini sono in grado di giudicare se l’operato dei loro politici si muove in questa direzione o spera solo negli aiuti di ritorno dal governo centrale. Ovviamente questo concetto va approfondito nel dettaglio ma può essere un passaggio graduale ma importante veso una matura autonomia regionale, quanto meno senza strumentali differenziazioni.
-
Versione 2, a seguito dell’incontro del 24-02-20 eiunione del pomeriggio.
= = =
FEDERALISMO
Il federalismo si basa sul «principio di sussidiarietà» consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente ( esercito … , gestione di autostrade … ecc.). Intendiamo che il principio di sussidiarietà debba essere applicato a partire dal più basso livello, al limite dal singolo cittadino, coerentemente con le decisioni da prendere.
L’autonomia degli enti federati non esclude l’aiuto reciproco ed il sostegno anche finanziario tra comuni, cantoni, regioni, … ecc
Presenta il vantaggio di distribuire il potere e quindi favorire la partecipazione dei cittadini nelle decisioni e con ciò favorisce e migliora la democrazia.
Inoltre la distribuzione del potere rende più difficile l’azione alle lobby.
Un ulteriore vantaggio del federalismo consiste nella possibilità di sperimentare strumenti e soluzioni. Ad esempio nei cantoni Svizzeri ogni cantone (spesso delle dimensioni di una provincia italiana) ha non solo una propria legislazione, ma anche una propria Costituzione. Nel prendere decisioni e fare scelte si guarda con attenzione all’esperienza dei cantoni che le hanno adottate e che spesso sono cantoni vicini e conosciuti. Si adottano le soluzioni che hanno dimostrato di presentare vantaggi, si rifiutano o si correggono quelle che hanno presentato inconvenienti.Il federalismo, venne copiato dai costituenti americani che si ispirarono a norme sviluppate dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in molti stati del mondo.
-
V3
= = =FEDERALISMO
Il federalismo si basa sul «principio di sussidiarietà» consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente ( esercito … , gestione di autostrade … ecc.). Intendiamo che il principio di sussidiarietà debba essere applicato a partire dal più basso livello, al limite dal singolo cittadino, coerentemente con le decisioni da prendere.
L’autonomia degli enti federati non esclude l’aiuto reciproco ed il sostegno anche finanziario tra comuni, cantoni, regioni, … ecc. stimolare la crescita ne rispetto delle differenze
Proponiamo un federalismo che stimoli la srescita nel rispetto delle differenze garantendo il benessere in ottemperanza dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione.
stimolare la crescita ne rispetto delle differenze la crescita ne rispetto delle differenze
Presenta il vantaggio di distribuire il potere e quindi favorire la partecipazione dei cittadini nelle decisioni e con ciò favorisce e migliora la democrazia. Inoltre la distribuzione del potere rende più difficile l’azione alle lobby.
Un ulteriore vantaggio del federalismo consiste nella possibilità di sperimentare strumenti e soluzioni. Ad esempio nei cantoni Svizzeri ogni cantone (spesso delle dimensioni di una provincia italiana) ha non solo una propria legislazione, ma anche una propria Costituzione. Nel prendere decisioni e fare scelte si guarda con attenzione all’esperienza dei cantoni che le hanno adottate e che spesso sono cantoni vicini e conosciuti. Si adottano le soluzioni che hanno dimostrato di presentare vantaggi, si rifiutano o si correggono quelle che hanno presentato inconvenienti.Il federalismo, venne copiato dai costituenti americani che si ispirarono a norme sviluppate dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in molti stati del mondo.
-
Ma “consistente nel decidere” cosa?…io metterei così: “consistente nel decidere la gestione della cosa pubblica”
-
A seguito della riunione di ieri sera, preso atto di quanto proposto nella precedente riunione nel pomeriggio, invitiamo tutti a verificare i due testi che ne sono maturati:
Il primo, quello del pomeriggio, ha apportato molti contributi significativi. Il testo qui sotto riportato differisce solo in alcune correzioni della punteggiatura ed eliminando alcune parole superflue ai fini della comprensione, trattandosi di un ABSTRACT i cui naturali approfondimenti affronteranno i temi nel dettaglio.
Il secondo, accoglie alcuni appunti proposti durante la riunione serale che hanno una rilevanza fondamentale per la qualificazione di un vero federalismo (fiscalità, controllo sperequazione, processo introduttivo del federalismo e rimedio agli errori precedenti ). Ciò, per rispetto ai principi di stesura di un abstract, ha richiesto una ulteriore sintesi dei temi del pomeriggio, che però rimangono in piena evidenza.
Si è dovuto, piuttosto, sacrificare l’interessante descrizione del sistema svizzero, sintetizzandola quanto più per poi ampliarla degnamente negli studi di dettaglio.
————– TESTO DEL POMERIGGIO DI IERI:
FEDERALISMO
Il federalismo si basa sul «principio di sussidiarietà» consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente (esercito, gestione di autostrade, ecc.). Intendiamo che il principio di sussidiarietà debba essere applicato a partire dal più basso livello, al limite dal singolo cittadino, coerentemente con le decisioni da prendere.
L’autonomia degli enti federati non esclude l’aiuto reciproco ed il sostegno anche finanziario tra comuni, cantoni, regioni, ecc. stimolare la crescita ne rispetto delle differenze
Proponiamo un federalismo che stimoli la crescita nel rispetto delle differenze garantendo il benessere in ottemperanza dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione.
Presenta il vantaggio di distribuire il potere e quindi favorire la partecipazione dei cittadini nelle decisioni e con ciò favorisce e migliora la democrazia. Inoltre, la distribuzione del potere rende più difficile l’azione alle lobby.
Un ulteriore vantaggio del federalismo consiste nella possibilità di sperimentare strumenti e soluzioni. Ad esempio, nei cantoni Svizzeri ogni cantone (spesso delle dimensioni di una provincia italiana) ha non solo una propria legislazione, ma anche una propria Costituzione. Nel prendere decisioni e fare scelte si guarda con attenzione all’esperienza dei cantoni che le hanno adottate e che spesso sono cantoni vicini e conosciuti. Si adottano le soluzioni che hanno dimostrato di presentare vantaggi, si rifiutano o si correggono quelle che hanno presentato inconvenienti.Il federalismo, venne copiato dai costituenti americani che si ispirarono a norme sviluppate dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in molti stati del mondo.
————
Caratteri, spazi inclusi: 1.733
_______________________________________________
————– TESTO DELLA SERATA DI IERI:
FEDERALISMO
Il federalismo, ispirato ai costituenti americani dal sistema sviluppato dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in vari paesi complessi del mondo.
Il federalismo consiste nel federare un dato numero di enti territoriali (p.e.: Regioni) con un governo federale (Stato Federale) che li coordina. Si basa sul «principio di sussidiarietà», consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente (welfare, infrastrutture nazionali, forze dell’ordine, esercito, ecc.).
Il principio di sussidiarietà deve essere applicato a partire dal più basso livello, al limite dal singolo cittadino, coerentemente con le decisioni da prendere.
L’autonomia degli enti territoriali federati si basa su una prevalente fiscalità locale, mentre quella nazionale oltre a garantire i servizi comuni, provvede al necessario riequilibrio da parte dello Stato per eliminare sperequazioni a danno degli enti territoriali più deboli. Va incentivata la solidarietà tra enti territoriali.
Il Federalismo distribuisce il potere e quindi favorisce la partecipazione dei cittadini nelle decisioni, così migliorando la democrazia. Inoltre, la distribuzione del potere rende più difficile l’interferenza delle lobby più potenti.
I vantaggi sono verificabili nel caso della Svizzera, i cui cantoni possono avere legislazioni diverse, il cui confronto reciproco induce a miglioramenti: si adottano le soluzioni che hanno dimostrato vantaggi altrove, si rifiutano o si correggono quelle che hanno dato inconvenienti.L’introduzione del Federalismo in Italia così concepito rimedia alle modifiche fin qui apportate alla Costituzione (Titolo V, Province) che hanno sbilanciato il rapporto tra enti locali e statali. Per evitare ulteriori errori, è auspicabile che l’introduzione del Federalismo, come ogni modifica costituzionale di rilievo, siano il frutto del lavoro di una Costituente.
————
Caratteri, spazi inclusi: 1919
___________________________________________
A voi il giudizio.
-
Proposta di piccole modifiche condivise dell’abstract del testo di Guido De Simone, se il problema resta il numero di caratteri, ridotto a 1.836
“Il federalismo, ispirato ai costituenti americani dal sistema sviluppato dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in vari paesi complessi del mondo.
Il federalismo consiste nel federare un dato numero di enti territoriali (p.e.: Regioni) con un governo federale (Stato Federale) che li coordina. Si basa sul «principio di sussidiarietà», consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente (welfare, infrastrutture nazionali, forze dell’ordine, esercito, ecc.).
Il principio di sussidiarietà deve essere applicato a partire dal più basso livello, al limite dal singolo cittadino, coerentemente con le decisioni da prendere.
L’autonomia degli enti territoriali federati si basa su una prevalente fiscalità riscossa localmente, mentre quella nazionale oltre a garantire i servizi comuni, provvede al necessario riequilibrio da parte dello Stato per eliminare sperequazioni a danno degli enti territoriali più deboli. Va incentivata la solidarietà tra enti territoriali.
Il Federalismo distribuisce il potere e quindi favorisce la partecipazione dei cittadini nelle decisioni, così migliorando la democrazia. Inoltre, la distribuzione del potere rende più difficile l’interferenza delle lobby più potenti.
Nel caso della Svizzera, i cui cantoni possono avere legislazioni diverse, il confronto reciproco induce a miglioramenti: si adottano le soluzioni che altrove hanno dimostrato vantaggi.
L’introduzione del Federalismo in Italia così concepito rimedia alle modifiche fin qui apportate alla Costituzione (Titolo V, Province) che hanno sbilanciato il rapporto tra enti territoriali e statali. Per evitare ulteriori errori, è auspicabile che l’introduzione del Federalismo, come ogni modifica costituzionale di rilievo, siano il frutto del lavoro di una Costituente”
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 10 mesi fa da Erminio Ressegotti.
-
Cari amici,
Ho letto le vostre due versioni e mi paiono sostanzialmente buone, e per me accettabili.
Apprezzo la precisazione sugli aspetti fiscali, che mi pare migliorino il testo precedente.Ho un solo commento / raccomandazione da fare alla quale mi pare di dover attribuire una certa importanza. La frase:
” è auspicabile che l’introduzione del Federalismo, come ogni modifica costituzionale di rilievo, siano il frutto del lavoro di una Costituente”
La condivido nel contenuto, ma suggerisco di toglierla da questo testo.
Le ragioni sono le seguenti:
– in questi testi parliamo / descriviamo le proposte,
– il tema “come rivendicarle ed attuarle” sara’ trattato in seguito ed a parte, non in questi testi.
– il mettere questa precisazione in questo testo potrebbe ridurre la condivisione della proposta da parte di chi non condividesse il metodo di rivendicazione del punto .( esempio : i gruppi toscani che “Difendono la Costituzione”).
– di proposte che implicano delle modifiche della costituzione ce ne sono parecchie tra lle 27, dovremmo mettere la stessa frase in tutte le loro descrizioni.= = =
Ho anche altri piccoli commenti da fare ai due testi (molto simili tra di loro) ma ritengo che questo sia il piu’ importante.Gli altri commenti, eventualmente, li elenchero’ in seguito.
-
Mi pare giusto, Leonello, come anche il fatto che dovrebbe essere ripetuta per molte altre voci. Pertanto, l’ultima frase va cancellata dall’abstract. Avendola proposta io, ritengo fosse essenziale che io fossi d’accordo, com’è.
Se gli altri sono d’accordo e non ci sono altre modifiche, potremmo aver concluso.
Grazie per il grande lavoro, Leonello!
-
Grazie Guido del tuo commento,
Mi pare che ci intendiamo.Non avevo letto il tuo mesaggio ed ho risposto ad un messaggio di Erminio in una chat.
Dove cercavo di spiegare meglio l’argomento.
Erminio temeva che noi non si volesse trattare l’argomento: e’ invece proprio il contrario, si tratta di trattarlo per l’insieme dei punti e nel modo piu’ dettagliato e argomentato possibile.
Qui di seguito l’essenza del mio messaggio, che e’ anche la proposta a trattare l’argomento per i punti che lo implicheranno.
In sintesi scrivevo:
= = =I modi di rivendicazione ed implementazione dei diversi punti saranno oggetto di riflessioni specifiche.Se teniamo gli argomenti separati:
– punto.
– modi di realizzazione.li trattiamo meglio.
= = =
-
Trasferisco qui dei commenti in risposta a degli argomenti e considerazioni espresse da Erminio in una chat (quella di Polis Etica).
Invito Erminio a trasferire anche qui il suo messaggio, mi permetto solo di sintetizzarlo: Erminio ritiene che l’unanimità sia ” È un ottimo auspicio ma non può essere un requisito obbligatorio per decidere”.Condivido anche io questa sua impostazione, ed ho risposto nel modo seguente:
Stiamo discutendo di qualcosa a monte del problema specifico della frase sul come introdurre il federalismo, stiamo imparando a condurre discussioni tra di noi e prendere decisioni.
Le discussioni contribuiranno a migliorare i nostri testi .Se qualcuno dice : “A” e qualcun altro propone ” B” , diamo per scontato che entrambi abbiano qualche ragione. Quindi se discutendo espongono le loro ragioni e trovano una soluzione oppure un ” C” che li soddisfa entrambi, allora quella soluzione o quel “C ” e’ probabilmente la soluzione migliore, ed avra’ maggiore probabilita’ di convincere i lettori futuri.
Quella la soluzione la si riesce a trovare solo discutendo e cercando un accordo.
Per esempio nel Forum Guido ci scrive di trovarsi d’ accordo con una delle considerazioni che avevo fatto proponendo di togliere la frase:
– la frase sulla costituente andrebbe ripetuta in tutti i punti che implicano una modifica della costituzione.
Questa considerazione ci scrive che lo induce ad approvare la proposta di togliere la frase che verra’ esposta in un documento specifico sul ” come ottenere il cambiamento”.
Guido ed io abbiamo trovato il consenso.Ma fare questo e trovare il consenso puo’ richiedere molto tempo.
Per questo, approvo l’ idea per cui dopo avere cercato il consenso , se non lo si trova si passa al voto : anche l’ ” A” e “B” o il ” C” che otterra’ la maggioranza avra’ la maggior probabilita’ di essere la scelta migliore.
===
Detto questo.
Vedo in dettaglio il tuo argomento. Nel messaggio che segue.I motivi che ritengo validi per togliere la frase dalla descrizione ” abstract ” del punto sono diversi:1- le descrizioni e’ opportuno che si limitino a descrivere il punto.
2- i modi per ottenere il cambiamento dovranno essere trattati a parte. In questo modo la loro trattazione sara’ piu’ efficace, visto anche che esistono gruppi di democratici che mirano alla difesa della costituzione. Occorrera’ convincerli con argomenti idonei.
3- l’ argomento della Costituente dovrebbe essere presente e ripetuto in tutti i punti che richiedono il cambiamento della costituzione .
Per il punto 2, condivido la opportunita’ di conoscere il meglio possibile il pensiero di quei gruppi. Io conosco alcuni attivisti, via FB.
Tra di noi chi li conosce meglio e’ Luca Raiteri.
Non so se e’ in questa chat.Trasferisco i miei messaggi anche nel Forum.
-
Siccome Guido che aveva proposto il testo com la frase sulla “costituente” ( che rimanderebbe ad un altro punto … ) e’ d’accordo nel togllierla.
Riprendo il testo che lui ha proposto, con le sole modifiche:
– rimozione di quella frase.
– trasferimento della frase “irochesi … federalismo diffuso nel mondo” in fondo (per analogia con la struttura delle altre descrizioni brevi).
= = =
Integrata la nozione di “confederazione” proposta da Pietro.= = =
FEDERALISMOIl federalismo consiste nel federare un dato numero di enti territoriali (p.e.: Regioni) con un governo federale (Stato Federale) che li coordina. Si basa sul «principio di sussidiarietà», consistente nel decidere localmente tutto ciò che è possibile e centralmente solo ciò che non può essere deciso localmente (welfare, infrastrutture nazionali, forze dell’ordine, esercito, ecc.). Il principio di sussidiarietà attribuisce il massimo di indipendenza possibile ad ogni ente: configura quindi una “confederazione” degli enti che restano indipendenti.
Il principio di sussidiarietà deve essere applicato a partire dal più basso livello, al limite dal singolo cittadino, coerentemente con le decisioni da prendere.
L’autonomia degli enti territoriali federati si basa su una prevalente fiscalità locale, mentre quella nazionale oltre a garantire i servizi comuni, provvede al necessario riequilibrio da parte dello Stato per eliminare sperequazioni a danno degli enti territoriali più deboli. Va incentivata la solidarietà tra enti territoriali.
Il Federalismo distribuisce il potere e quindi favorisce la partecipazione dei cittadini nelle decisioni, così migliorando la democrazia. Inoltre, la distribuzione del potere rende più difficile l’interferenza delle lobby più potenti.
I vantaggi sono verificabili nel caso della Svizzera, i cui cantoni possono avere legislazioni diverse, il cui confronto reciproco induce a miglioramenti: si adottano le soluzioni che hanno dimostrato vantaggi altrove, si rifiutano o si correggono quelle che hanno dato inconvenienti.
Consentendo la parcellizzazione dei grandi Stati in tante piccole comunità locali, il federalismo e (ancora di più) il confederalismo sono importanti fattori di coesione sociale, ma anche come condizioni favorenti la democrazia diretta e partecipativa, sia a livello locale sia a livello più esteso ed anche planetario.L’introduzione del Federalismo in Italia così concepito rimedia alle modifiche fin qui apportate alla Costituzione (Titolo V, Province) che hanno sbilanciato il rapporto tra enti locali e statali.
Il federalismo, ispirato ai costituenti americani dal sistema sviluppato dalla tribù degli Irochesi, è oggi molto diffuso in vari paesi complessi del mondo.
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Leonello Zaquini.
-
pietro.muniSpettatore
Cari amici
Trovo valide le idee da voi espresse sul federalismo. Che dire di più? Vi inviterei a riflettere sulla distinzione tra federalismo e confederalismo e sulla opportunità che questi due modelli ci offrono di superare la democrazia rappresentativa a favore della democrazia partecipativa di tipo assembleare, in grado di finzionare senza partiti, anche a livello mondiale.
Federalismo
In senso politico, il termine federalismo (dal latino foedus: patto, contratto, alleanza) indica un «contratto» fra Stati sovrani, che rinunciano ad una parte della propria sovranità e si associano in modo da formare un unico organismo politico, allo scopo, dichiarato o meno, di incrementare la propria forza e garantirsi condizioni di pace interna e favorevoli opportunità in campo economico, ma anche per far sì che i diritti dei cittadini siano rispettati nei singoli Stati. Secondo Montesquieu, la federazione consentirebbe di sommare i vantaggi della repubblica con quelli della monarchia, ovverosia i vantaggi di uno Stato di diritto con quello di uno Stato grande e forte. “Composta di piccole repubbliche, essa [la Federazione] gode della bontà del governo interno di ciascuna; rispetto all’esterno poi, possiede, grazie alla forza dell’associazione, tutti i vantaggi delle grandi monarchie” (Lo spirito delle leggi, IX,1).Confederalismo
A differenza della federazione, nella confederazione i singoli Stati membri rimangono pienamente sovrani. La partecipazione di uno Stato alla confederazione è volontaria e revocabile e nessuno può interferire negli affari interni di un altro Stato. “Neppure in casi eclatanti di violazione di diritti umani fondamentali, come nel caso di genocidio, la confederazione ha facoltà di intervenire negli affari interni di uno Stato. I diritti degli individui non trovano altra protezione in una confederazione che non quella accordata loro dai singoli Stati” (Archibugi, Beetham, 1998: 92-3). Gli Stati confederati si uniscono solo su base volontaria, a seconda della circostanza, per esempio per difendersi da un nemico comune, e in condizioni di uguaglianza, sancita dal principio «uno Stato, un voto».Federalismo e confederalismo
Consentendo la parcellizzazione dei grandi Stati in tante piccole comunità locali, il federalismo e (ancora di più) il confederalismo possono essere visti non solo come formidabili fattori di coesione sociale, ma anche come condizioni favorenti la democrazia partecipativa assembleare, sia a livello locale sia a livello planetario (globalizzazione).Bibliografia
Archibugi D., Beetham D., Diritti umani e democrazia cosmopolitica, Feltrinelli, Milano 1998.Montesquieu, Lo spirito delle leggi, 2 voll., Utet, Torino 1996.
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da pietro.muni.
-
Grazie Pietro,
Ho introdotto il concetto di confederazione” come hai suggerito di fare.
-
pietro.muniSpettatore
Grazie a te, Leo.
Rimango convinto che, se ben implementato, il confederalismo sia il mezzo migliore per l’affermazione della democrazia partecipativa nei grandi Stati e perfino a livello mondiale.
I principali ostacoli all’affermazione della democrazia vengono dalle eccessive disuguaglianze sociali e da fattori culturali, in particolare dalla convinzioe che non si possa fare a meno dei capi. Penso al gruppo aperto di recente da Giannantonio Zanolli (“1000 italiani per salvare l’Italia”), che si basa proprio sul concetto che i capi dovrebbero essere scelti dagli stessi cittadini, anziché dai partiti. Conosci questo gruppo?
La strada è ancora lunga.
Buona giornata
Pietro
-
Caro Pietro,
conosco Giannantonio ed il gruppo. Apprezzo l’intenzione: “departitizzare l’attività politica”, ma sono molto scettico sulla proposta dei “1000”.Infatti oggi in Italia non si possono nemmeno attribuire delle preferenze … per cui chi votasse per la “lista dei mille” si troverebbe a votare per il primo della lista, che magari ha idee ed intenzioni opposte a quelle di chi vota.
Vorrei convincerli a darsi da fare per sostenere la rivendicazione piu’ “terra terra” nella lista dei 27 punti:
” Preferenze nella legge elettorale”.
La democrazia infatti (la storia insegna) migliora ( quando migliora) sempre e solo poco alla volta, solo in senso contrario si sono a volte realizzate delle modifiche piu’ rapide e consistenti: ma anche in quel caso si assiste ad una certa continuità ( Mussolini non ha eliminato la “sala buia e grigia” … l’ha solo de-potenziata. Giuglio Cesare ed Ottaviano non hanno eliminato il Senato ed i Comizi … ecc ecc). -
Se si pensa alla “democratizzazione” globale, il federalismo non è il cammino obbligatorio.
Non pensare alla democratizzazione globale però è folle! Volere una isola democratica in un mondo neoliberale … serve solo a mettersi nei guai esponendosi a ogni specie di azioni perfide!
Se si vuole presentare un “set” di passi necessari per assicurarsi la democrazia, il federalismo non c’è!
Viene menzionato come opzione facoltativa, e ogni popolo poi decide se vuole provarlo. Ma la democrazia è anche possibile (o funzionerebbe abbastanza bene) con democrazia diretta e rappresentativa in un sistema misto.
-
I federalismo consente l’unita’ nel rispetto delle differenze.
Se ci sono delle differenze ( e ci sono sempre … ) non capisco cosa proponi, Orazio, al posto del federalismo … .
-
Ne approfitto per segnalarvi in tal senso questa iniziativa europea, a cura dell’Alleanza federale dei federalisti europei (FAEF): https://www.faef.eu/en_gb/federal-constitution/
-
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)