Home › Forums › 6 – La democrazia in generale, nella storia, nei partiti e nelle associazioni. › Partiti / gruppi di interesse / democrazia
- Questo topic ha 11 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Al momento della redazione dello statuto per la costituzione della assocaizione “piudemcoraziaitlia” si era molto discusso del tema in oggetto.
Un una discussione via chat, piu’ di recente, ha riproposto l’argomento.Mi pare opportuno sintetizzare il tema e gli argomenti.
Che ho avuto occasione di trattare anche da tempo in questi siti ed occasioni:
– nel meetup “officina democrazia”: https://www.meetup.com/fr-FR/l-officina/messages/boards/thread/42780432#117861862.
Estrrro’ da quella discussione (che comunque potete leggere), gli elementi che mi paono piu’ interessanti (magri sintetizzando).
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I MODI DI FARE POLITICA – PARTITICO E A-PARTITICO – INTRODUZIONE
Un partito politico è quella organizzazione politica che persegue i propri obiettivi mirando a fare eleggere rappresentanti negli organi legislativi ed esecutivi.
Questo modo di fare politica è molto diffuso, in certi contesti à indispensabile che esista ( tanto che molti lo danno come per “scontato”), ma non è l’unico.L’altro modo di fare politica à quello del
– il gruppo di interesse a-partitico.
(Detto anche in sociologia “gruppo di pressione”).
Questo metodo di fare politica consiste nel perseguire alcuni obiettivi politici, ben definiti, propagandando gli obiettivi e facendo leva sulla popolazione affinchè i partiti (possibilmente tutti, o almeno più di uno) sostengano quegli obiettivi negli organi decisionali in modo che si concretizzino in leggi. Il “gruppo di interesse”, a differenza di un partito, non presenta proprie “liste elettorali” in caso di elezioni.Nel seguito esamineremo i vantaggi e gli svantaggi dei due modi di fare politica e come sia indispensabile che i due sistemi di fare politica siano entrambi attivi. Questo soprattutto nei sistemi democratici dove sia in vigore la democrazia solo rappresentativa, dato che gli strumenti di democrazia diretta sono normalmente stati introdotti (Svizzera, … Calogornia, …) precisamente grazie all’azione di gruppi di interesse e non da partiti (se non indirettamente) e questo e’ accaduto per le ragioni che illustreremo.
Quando e dove poi esiste la democrazia diretta il modo di fare polittica mediante “gruppi di interesse” è naturalmente presente e ben noto ai cittadini, dato che i “comitati di iniziativa” che promuovono le “iniziative legislative” non sono altro che “gruppi di interesse” specifici noralmente scollegati dai partiti politici. -
I DUE MODI DI FARE POLITICA : PARTITICO E A-PARTITICO
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1 – INTRODUZIONE
Un partito politico è quella organizzazione politica che persegue i propri obiettivi mirando a fare eleggere rappresentanti negli organi legislativi ed esecutivi.
Questo modo di fare politica è molto diffuso, in certi contesti è indispensabile che esista ( tanto che molti lo danno come per “scontato”), ma non è l’unico.
L’altro modo di fare politica à quello del :
– il gruppo di interesse a-partitico.
(Detto anche in sociologia “gruppo di pressione”).
Questo metodo di fare politica consiste nel perseguire alcuni obiettivi politici, ben definiti, propagandando gli obiettivi e facendo leva sulla popolazione affinchè i partiti (possibilmente tutti, o almeno più di uno) sostengano quegli obiettivi negli organi decisionali in modo che si concretizzino in leggi. Il “gruppo di interesse”, a differenza di un partito, non presenta proprie “liste elettorali” in caso di elezioni ma agisce in modo che gli obiettivi del gruppo si realizzino.Nel seguito esamineremo i vantaggi e gli svantaggi dei due modi di fare politica e come sia indispensabile che i due sistemi di fare politica siano entrambi attivi. Questo soprattutto nei sistemi democratici dove sia in vigore la democrazia solo rappresentativa, dato che gli strumenti di democrazia diretta sono normalmente stati introdotti (Svizzera, … Calogornia, …) precisamente grazie all’azione di gruppi di interesse e non da partiti (se non indirettamente) e questo è accaduto per le ragioni che illustreremo.
Quando e dove poi esiste la democrazia diretta moderna, il modo di fare polittica mediante “gruppi di interesse” è naturalmente presente e ben noto ai cittadini, dato che i “comitati di iniziativa” che promuovono le “iniziative legislative” non sono altro che “gruppi di interesse” specifici normalmente scollegati dai partiti politici. -
2- I LIMITI DEI PARTITI POLITICI, LA METAFORA DELLA BOTTEGA
Nei paesi dove non esiste o è poco utilizzata la democrazia diretta, spesso si da per scontato che il metodo « partitico » di fare politica ( consistente nel fare eleggere propri rappresentanti negli organi decisionali) sia l’unico possibile per realizzare obiettivi politici.
La storia e la sociologia ci dicono il contrario e ci dicono che i partiti politici hanno oggettivamente e sistematicamente dei limiti nella loro azione.Questi limiti non sono legati a « cattiva volontà » e non dipendo dai programmi dei partiti, ma sono intrisenci al fatto stesso di svolgere il ruolo del patito e determinati dalla fatto stesso di partecipare direttamente ad elezioni, presentando propri candidati.
Questi limiti sono esemplificabili, facilmente, tramite la metafora seguente.
Supponiamo una bottega, per esempio una salumeria, ed immaginiamo che un salumiere si convinca che la mortadella è buona e faccia bene alla salute.
Allora, se è un buon salumiere, si sforzerà di :
– mettere la mortadella in vetrina ed eventalmente anche usarla come insegna della sua bottega.
– cercherà di impedire che altri bottegai offrano la mortadella.
– cercherà di vendere la mortadella al prezzo più elevato possibile.Così facendo l’onesto e buon bottegaio, sebbene convinto della bontà della mortadella, di fatto è indotto dal suo stesso mestiere di bottegaio ad agire in modo di ridurre il consumo della mortadella.
Quando invece i cittadini scoprono che la mortadella è buona, agiscono nel modo seguente :
– cercano di fare si che tutte la salumerie la vendano.
– cecando di fare si che il prezzo della mortadella sia il più basso possibile.Questa metafora esemplifica in modo molto semplice ed intuitivo la differenza tra i partiti ed i gruppi di interesse.
Ma al di la della metafora la storia italiana recente offre ottimi spunti di reflessione ed esempi.
Nel 2007 si costituì quello che di fatto era un gruppo di interesse che propose tre leggi di iniziativa popolare , efficacemente sintetizzate nelle frasi :– Due mandati poi a casa.
– Parlamento pulito.
– Ridateci le preferenze.Cittadini anche elettori e simpatizzanti di partiti politici diversi e disparati, attratti dal semplice contenuto delle proposte, accorsero numerosi a firmare. Questo grazie al fatto che l’iniziativa non partiva da nessuno che avesse presentato liste elettorali ne’ si proponeva di farlo e quindi non era « in concorrenza » con altri partiti.
In un pomeriggio (8 settembre 2007) si raccolsero 350 mila firme : sette volte il numero necessario per una legge di iniziativa popolare italiana (50 mila firme), in un lasso di tempo che era un 360esimo del tempo disponibile (6 mesi) : un record planetario.
I promotori e gli attivisti del medesimo gruppo di interesse, alcuni anni dopo decisero di presentare candidati ad elezioni politiche, pur meritevolmente dichiarando di « non voler essere un partito » costituirono un partito.
Le leggi per le quali si erano raccolte le firme e che avrebbero dovuto essere leggi dello stato e valere per tutti :
– due mandati poi a casa.
– Parlamento pulito.Diventarono l’ « insegna del partito » : gli stessi promotori della raccolta delle firme, diventati il principale partito nel Parlamento, evitano di trasformare in legge – valida – per – tutti quello che preferiscono oggi usare come « insegna ».
Anche il punto :– ridateci le preferenze.
Lo si usa all’interno della « piattaforma decisionale del partito », invece di essere legge dello stato, valida per tutti i partiti. E questo « esercizio delle preferenze » lo si realizza anche con molte difficoltà e resistenze nel partito stesso ( comprensibilissime e prevedibili in chi fa il « mestiere del partito », pur meritevolmente non volendo incappare nei difetti dei partiti).Eppure, nonostante questi limiti, il partito M5S resta di certo all’avanguardia nella battaglia per la democrazia nel nostro paese : i temi di cui stiamo discutendo sono molto presnti in quel partito. Inoltre quel partito ha presentato la proposta di modifica della costituzione per l’introduzione della leggi di iniziativa popolare a voto poplare (detta « referndum propositovo »).
Il caso del M5S mette ben in evidenza un fatto, già noto e comprensibile, che il ruolo (del bottegaio o del partito … ecc ecc) determina certi comportamenti, a prescindere dalla volontà e dai programmi.
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3 -PARTITO, VANTAGGI E SVANTAGGI
Quindi, dato che un partito e’: una organizzazione che si prefigge degli scopi politici mediante l’elezione di rappresentanti negli organi decisionali (legislativo ed esecutivo)Questo metodo per fare politica ha i seguenti vantaggi e svantaggi:
-Vantaggi
1°) può intervenire direttamente nel processo legislativo.
2°) ha una grande visibilità, e “mediaticità”, soprattutto se il numero di eletti è importante.-Svantaggi
1°) Le proposte politiche diventano “bandiere elettorali del partito” e non si vuole che si diffondano o che altri le condividano. Spesso non si vuole nemmeno che si realizzino per poterle conservare ed agitare in quanto “strumenti di propaganda elettorale”.
2°) I partiti o le organizzazioni “vicine” e che sostengono idee simili, diventano “concorrenti elettorali” o potenziali concorrenti: questo allontana la realizzabilità delle proposte politiche che da “obiettivi da raggiungere” diventano “strumenti elettorali” tali da poter essere “agitati” possibilmente senza essere mai raggiunti.
3°) Il partito esige aiuti e sostegno per la sua campagna elettorale. Quindi esige ed anche attira l’interesse di lobby economiche, finaziarie soprattutto quando dipongono di media influenti e gruppi di pressione che offriranno “strumenti elettorali” in cambio di “interventi legislativi”.
4°) obbliga il partito a definire una “linea” su tutti i temi della vita politica e sociale, anche se gli obiettivi effettivi e iniziali erano invece ristretti (anche se magarimolto importanti).
5°) Attira opportunisti e profittatori, desiderosi di “accedere a posti”.
6°) aizza il “fanatismo di gruppo” per il quale il “bene collettivo” degenera in “Bene del gruppo” e faziosita’.
7°) i cittadini comprendono perfettamente tutto questo e diffidano delle promesse di chi parla concludendo il suo discorso con un: “e quindi … votate per me” : i partiti hanno meno credibilità. Esempio : un « V day », organizzato oggi dal M5S, avrebbe meno successo.I rimendi possibili a quella che è stata definita come « la degenerazione oligarchica dei partiti », sono di certo l’eliminazione del monopolio del potere legislativo, mediante l’introduzione di strumenti di democrazia diretta moderna ed una legislazione che imponga :
– il rispetto dei programmi elettorali.
– strumenti di democrazia all’interno dei partiti.Questi ed altri strumenti per altro è decisamente poco probabile che vengano introdotti dai partiti stessi senza la « pressione » dei « gruppi di interesse » (detti anche « gruppi di pressione »), da parte dei cittadini..
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4- GRUPPO DI INTERESSE – VANTAGGI E SVANTAGGI
Come detto in precedenza : il presentarsi ad elezioni non è il solo metodo per raggiungere un obiettivo politico e sociale. Spesso non è il più opportuno e non è il più efficace.L’alternativa al “partito politico” è il “gruppo di interesse”.
Un “gruppo di interesse” è una associazione che riunisce aderenti ed attivisti allo scopo di raggiungere UN UNICO oppure un LIMITATO OBIETTIVO, agendo in tutti i modi possibili per forzare il potere politico, in TUTTE le sue possibili componenti, a realizzare l’obbiettivo.
I gruppi di pressione democratici e popolari in genere agiscono sull’opinione pubblica in modo tale che il potere politico sia indotto a non trascurare l’esigenza.I gruppi di interesse agiscono in modo tale da fare si che la concorrenza tra i pariti li spinga a realizzare gli obiettivi : il « partito A » inrtodurrà la legge nel timore che lo faccia « il partito B ».
I gruppi di interesse, non partecipano direttamente alle elezioni con loro liste (diventerebbero dei partiti ed incapperebbero negli inconvenienti conseguenti), ma colgono l’occasione delle elezioni per « fare pressione » sui partiti e candidati, per esempio facendo circolare « questionari » dove i candidati si debbano esprimere sui temi e facendo conoscere le risposte dei candidati agli elettori.
-Vantaggi:
1) il gruppo di interesse, sebbene abbia meno visibilità, ha in genere molto maggiore credibilità presso l’opinione pubblica che non i partiti.
2) può raccogliere forze molto più disparate dato che non si disperde nel “discutere su tutto” ed anche su temi che dividono e non crea reazioni di « concorrenza ».
3) può sfruttare la disponibilità di MOLTI rappresentanti politici e non dei “propri”, in concorrenza con altri e quindi tendenzialmente emarginati e che si emarginano.
4) Il gruppo di interesse non partecipa direttamente alla attività legislativa e pertanto i suo attivisti non sono in “conflitto di interessi” nemmeno quando gli obiettivi concernono le prerogative dei legislatori stessi.
5) corrono meno il rischio di “imbarcare” carrieristi ed opportunisti, qundi sono più stabili nel perseguire gli obiettivi.-Svantaggi
1°) l’azione legislativa è sistematicamente INDIRETTA e questo (oltre ad esser un vantaggio) rappresenta una difficoltà.
2°) possono avere maggiore difficoltà ad accedere ai media ed ottenere visibilità.Il vocabolo “gruppo di interesse » o « di pressione” (sebbene sociologicamente corretto) non è immediatamente chiaro.
Spesso viene utilizzato come sinonimo il vocabolo “Movimento”, il quale pero’ in realta’ e’ un’altra cosa.5- COSA E’ UN « MOVIMENTO ».
Si dice “Movimento resistenziale” oppure “movimento risorgimentale” per designare qull’insieme di partiti, gruppi, associazioni ed anche singole personalità che agivano di fatto anche se spesso in modo scoordinato o persino contrastato e in disaccordo per il raggiungimento di uno scopo storicamente e politicamente determinato, per esempio:
– la cacciata dei nazifascisti dall’Italia.
– l’unità d’Italia.
… ecc ecc.Per esemplificare quindi diciamo che : il M5S quindi NON è un “movimento” e nemmeno è un “gruppo di interesse” (ma lo è stato, e molto efficace, al tempo dei V day), ma è un partito che fa parte del ben più ampio “movimento per il rafforzamento della democrazia e la lotta alla degenerazione oligarchica dei partiti nel paese”.
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6- RIFERIMENTI STORICI E LETTERARI
Già la Repubblica di Venezia aveva affrontato il problema legato al fatto che i partiti sono indotti a fare Gli interessi del partito, nel loro impegno elettorale, più che non gli interessi della collettività.
L’associazione tra persone era libera, ma era dichiarato ineleggibile a qualsiasi carica chiunque fosse identificabile con un partito o un gruppo di interesse : le cariche pubbliche erano attribuibili sono a cittadini indipendenti [1].
Lotte politiche molto importanti sono state vinte da “gruppi di interesse” e non da partiti.
Per esempio:
– la democrazia diretta in Svizzera ed negli stati USA dove esiste.
– la lotta all’apparteid di Mandela.
– la lotta per l’integrazione dei negri americani.Altre oprere e studi, in ordine cronologico inverso :
1°) contemporaneo – Il giornalista Massimo Fini:
Per esempio qui: http://www.massimofini.it/articoli/sono-i-partiti-il-cancro-del-sistema.
2°) anni ’80. Berlinguer, in “La questione morale”. (a partire da: “I partiti sono macchine di potere …”).
3°) Anni 50. Adriano Olivetti: “Democrazia senza partiti” ed Comunita’.
4°) anni ’40. Simone Weill “Manifesto per la soppressione dei partiti politici”. https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_per_la_soppressione_dei_partiti_politici
5°) primi anni ‘900. Ostrogorski,
https://it.wikipedia.org/wiki/Moisei_Ostrogorski
6°) fine ‘800 primi ‘900, gli “elitisti” : Gaetano Mosca, Michels, Pareto. Ed anche (in modo diverso) Max Weber.
Sebbene in modi differenziati, e spesso facendo seguire alle critiche al sistema parlamentare, snaturato dal meccanimo partitico, delle conclusioni a favore di dittature (esempio : Michels).
Al contrario Ostrogorski è particolarmente interessante perchè indica soluzioni nel potenziamento della democrazia :
– democrazia diretta.
– partiti su temi specifici e « a tempo limitato » dato che gli inconvenienti nascono : « … quando un partito politico, intende prolungare la propria esistenza » . -
Non vedo errori di battuta, quindi sei riuscito a modificare?
Notte…
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Vedo un “Calogornia” al posto di California (nel primo capitolo) inoltre il primo capitolo (secondo post) e’ doppio ed il secondo post (quello senza nunerazione dell 8 giugno ore 10h11) dovrebbe essere cancellato: essendo un doppione del terzo “post”.
Non mi si presenta ne’ una possibilita’ di “modifica” (una volta appariva, sebbene in modo saltuario ed irregolare, in alto a destra) ne’ la possibilita’ di cancellare un “post” (il secondo) che risulta essere di troppo.
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attenzione: il messaggio precedente mi appare come “modificabile” (ma non i precedenti).
Forse la “logica” ( illogica) e’ che restano modificabili solo: l’ultimo messaggio.
Vediamo con questo, se modifica lo stato del precedente. -
Confermato: se si aggiunge un messaggio si elimina la “modificabilita’ ” dei precedenti.
Questo impedisce di lavorare nella redazione di documenti condivisi: commenti / correzioni e critiche non possono essere integrate nel testo.
O si elimina questo impedimento o occorre andare a lavorare altrove.
Per esempio in un meetup:
https://www.meetup.com/it-IT/l-officina/messages/boards/thread/42780432/40#132002207 -
Documendo redatto dalla “commissione di garanzia per gli statuti e per la trasparenza”:
Fai clic per accedere a Linee_Guida_Delibera_per_pubblicazione_2018.pdf
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