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- Questo topic ha 2 risposte, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 3 anni, 4 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Riferisco qui le discussioni sul tema “Rawls” ( ed altri) presenti nella chat di “Pensare insieme”.
Primo messaggio di Enrico Delledonne, interessante per il “panorama” su temi ed autori ( … e ci mette anche me… sebbene non sia un “riferimento teorico”).
= = =Buongiorno Massimo Maria, buongiorno a tutti gli amici ed amiche del gruppo.
Procedendo nello studio tematico della DEMOCRAZIA DIRETTA si potrebbe:
a)-finire al piu’ presto la lettura del libro di Zaquini LA DEMOCRAZIA DIRETTA VISTA DA VICINO (per chi ancora non l’ha finito)b)-passare al testo fondamentale “I FONDAMENTI DELLA DEMOCRAZIA” di Hans Kelsen , libro di filosofia-politica. Se volete, posso preparare un breve abstract, perche’ e’ difficile trovarlo.
Io ci aggiungerei anche le pagine piu’ importanti del “Contratto Sociale” di J.J. Rousseauc)-preparare un breve sommario( lo potrei fare io con qualce volontario) di :
—”Da Rousseau alla piattaforma Rousseau” di Cannavo’, presentato tempo fa al gruppo
—””La democorazia diretta…” di Zaquini, anch’esso gia’ presentato al gruppo
—”I fondamenti della democrazia” di Kelsen ( e il Contratto sociale di J.J.Rousseau, se volete)d)-discussione del gruppo, meglio mediante un esercizio comune fatto ad esempio col metodo SWOT
e)-redazione di un DOCUMENTO su come implementare la democrazia diretta all’interno del Movimento e in Italia, considerando anxche le 27 proposte gia’ fatte dal gruppo che abbiamo incontrato.
Questa e’ la proposta su questo tema, che possiamo anche ridurre/semplificare .
Poi, ci si puo’ buttare sull’argomento ECONOMIA ( neo-liberismo; Ordoliberismo-Economia sociale di mercato; neo-keynesianesimo; The economy of Francesco; finanza ed economia etica; la Giustizia come Equita’ di John Rawls ) o affrontare subito le 6 MISSIONI del PNRR, come preferite.
O altri temi, come il ddl Zan (che, secondo me ) suppone la conoscenza del LIBERISMO nella sua versione originale di Filosofia-politica di John Stuart Mill, John Locke, Voltaire….
Grazie.
ED= = =
Trovo interessante in particolare la proposta:e)-redazione di un DOCUMENTO su come implementare la democrazia diretta all’interno del Movimento e in Italia, considerando anxche le 27 proposte gia’ fatte dal gruppo che abbiamo incontrato.
Sulla quale stiamo lavorando qui:
- Questo topic è stato modificato 3 anni, 4 mesi fa da Leonello Zaquini.
- Questo topic è stato modificato 3 anni, 4 mesi fa da Leonello Zaquini.
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trovo interessante la sintesi del pensiero di Rawls di:
Maurizio Zinesi
= = =
il grafico di Enrico (che anche Ferranti usa) è la rappresentazione sintetica del principio di differenza e la democrazia proprietaria. Rawls sosteneva che uno dei problemi principali del capitalismo assistenziale è che non riesce a coseguire la reciprocità nelle relazioni economiche tra persone morali libere e uguali; per di più il capitalismo assistenziale tende a marginalizzare i meno avvantaggiati, che di conseguenza tendono a considerarsi come degli estranei e dei cittadini non pienamente impegnati. Rawls ha fornito tre argomenti importanti e che consiglio di approfondire come propedeutici alla comprensione del grafico. Infine afferma che una democrazia proprietaria basata sui suoi principi di giustizia sarebbe una democrazia deliberativa caratterizzata da una riflessione pubblica sul bene comune di cittadini liberi e uguali. Lo stesso concludeva con una domanda aperta:” il capitalismo assistenziale è compatibile con la democrazia deliberativa?”.= = =
Commento in risposta di Enrico D:
= = =a)Ottima sintesi di Maurizio del pensiero di Rawls, che e’ CONTRO il CAPITALISMO ASSISTENZIALE (quello che aiuta chi non lavora per vari motivi, pur essendo in condizione di farlo , e perpisce un reddito dallo stato, che in questo modo evita problemi sociali).
Rawl invece sostiene che ,
– chi NON puo’ lavorare perche’ e’ malato o e’ incapace di lavorare va assistito dallo stato,
– chi PUO’ lavorare va aiutato dallo stato mediante un’adeguata istruzione e poi coinvolgendolo in imprese cooperative, se non si riesce a trovargli un lavoro nel mercato.In questo modo si realizza il principio di RECIPROCITA’ , in cui ognuno riceve e poi da’ quello che puo’ LAVORANDO, e in questo modo sentendosi parte attiva e protagonista della societa’.Rawls pensa che il modello che meglio realizza questo progetto e’ la DEMOCRAZIA PROPRIETARIA che incentiva la possibilita’ che i lavoratori entrino nel capitale delle aziende per cui lavorano.
b)Infine voglio chiarire il PRINCIPIO di DIFFERENZA di Rawls, per il quale le decisioni devono sempre essere prese col criterio di MIGLIORARE LA CONDIZIONE DI CHI E’ PIU’ SVANTAGGIATO, e NON col criterio della piu’ grande UTILITA’ COMUNE, seguendo il quale ci si puo’ trovare nel caso di un miglioramento complessivo ottenuto migliorando la condizione di sta meglio e peggiorando quella di chi sta peggio.
ED
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 4 mesi fa da Leonello Zaquini.
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La mia opinione sul pensiero di Rawls e’ che Rawls fa molti commenti molto condivisibili in pratica, ma la sua critica all’ “Utilitarismo etico” ( = perseguire il massino bene collettivo) non è necessaria e lo porta a posizioni “moraleggianti” sulla “giustizia” che sono difficili da definire ( cosa sia il benesse, e’ relativamente facile da capire e spiegare essendo una cosa piuttosto oggettiva, ma cosa sia la “giustizia” che è difficile essendo estremamente legata alla cultra presente e dominante) e quindi difficili da da seguire in pratica ed ancora di piu’ poco adatti da essere “propagandati”.
Come noto la critica di Ralws all’utilitarismo etico ( secondo il quale “il bene e’: perseguire il massimo bene per tutti o per il massimo dlle persone”) era la seguente:
– puo’ capitare che si trascuri il bene della minoranza.
Il pericolo esiste e fa bene Rawls a sottolinearlo, ma il pericolo deriverebbe da una cattiva interpretazione del “massino bene collettivo”: se una decisione “A” comporta degli svantaggi anche per solo una minoranza, è preferibile prendere una decisione, “B”, che non comporti quegli svantaggi. La decisione “B” realizzerebbe il “bene collettivo” meglio che non la decisione “A”.
Per sostenere le numeose cose giuste che Rawls sostiene, non e’ necessario rinunciare al criterio: “Persegire il massimo benessere per il massimo delle persone”. Criterio facile da spiegare e relativamente facile da perseguire.
Ho degli esempi pratici e concreti da fare ( tratti dall’esperienza di un consiglio comunale), ma per il momento mi limito all’argomento esposto da Enrico qui sopra:
Secondo Rawls occorre
” MIGLIORARE LA CONDIZIONE DI CHI E’ PIU’ SVANTAGGIATO”E’ giustissimo e corrisponde perfettamente con il criterio del perseguire il “Massimo bene collettivo”. Infatti:
– migliorare le condizioni di chi e’ svantaggiato ne produce una “quantita’ di bene” maggiore che non migliorare le condizioni di chi gia’ sta bene.
Se anche gli svantaggiati fossero la minoranza ( cosa che purtroppo spesso non e’) perseguire il loro benessere sarebbe piu’ “produttivo” che non perseguire un maggior benessere di chi sta bene.
Anche in questo caso, la proposta di Rawls è condivisibile anche dal punto di vista degli “utilitaristi”. La critica al ” utilitarismo etico” non e’ necessaria e risulta inopportuna.- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 4 mesi fa da Leonello Zaquini.
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