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Taggato: Sistema Elettorale Proporzionale
- Questo topic ha 4 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 3 anni, 1 mese fa da caspiat.
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SISTEMA ELETTORALE PROPORZIONALE. Classifica: 19°
Il sistema elettorale deve essere proporzionale: gli eletti devono essere eletti mediante preferenze (vedi punto specifico) ed in numero proporzionale alle preferenze raccolte. Questo consentirebbe una effettiva rappresentatività dell’organo legislativo. La proporzionalità dell’organo legislativo rende possibili decisioni più probabilmente vicine a quelle che sarebbero le decisioni prese dai cittadini stessi e corrispondenti agli interessi della maggioranza e quindi del bene collettivo.
L’argomento secondo il quale gli esecutivi non avrebbero poi la “governabilità”, va superato considerando che questa “governabilità” non deve e non può essere il potere di decidere cose non volute dalla maggioranza dei cittadini e non corrispondenti con il bene collettivo.
I rappresentanti quindi devono potersi esprimere liberamente e solo considerando il contenuto delle decisioni, e le conseguenze delle decisioni sulla società, non altro.La stabilità degli esecutivi va resa possibile stabilendo regole per la designazione degli esecutivi stessi (come nel punto: “Governi collegiali”) e senza che queste regole possano influenzare le decisioni degli organi legislativi dove i singoli rappresentanti devono potersi esprimere senza vincolo di mandato ma solo sui contenuti.
Sistemi proporzionali sono presenti in molti paesi. In Svizzera gli organi legislativi o i cittadini stessi possono bocciare delle decisioni degli esecutivi, senza che ne esistono conseguenze sulla stabilità dell’esecutivo: la “fiducia” agli esecutivi è definita in modo distinto e separato dal voto sulle leggi o delibere.
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Inserito doc “Fare il cambiamento”Stanza videoconferenza:
- Questo topic è stato modificato 3 anni, 10 mesi fa da portavoce. Motivo: link videoconferenza
- Questo topic è stato modificato 3 anni, 8 mesi fa da Leonello Zaquini.
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La Costituzione Italiana non ha dubbi nell’affermare che la tipologia di voto sia la migliore espressione di democrazia e che passa attranerso libere preferenze sulla base di aggregazioni programmatiche omogenee fra cittadini. Pur emotivamente pensare che sia comunque positiva la votazione diretta di un semplice iscritto nelle liste elettorali, ciò porta ad una differenziazione dei voti ricevuti che se applichamo uno stringente criterio di proporzionalità del conseguente potere decisionale che in questo caso viene attribuito singolarmente e differenziato con tutti gli altri eletti fino a raggiungere il numero di parlamentari prefissato. La gestione di ogni singola votazione per giungere ad una maggioranza di voto diventa praticamente molto difficile se non impossibile. Una ipotesi di estrazione casuale permette di assegnare ad ogni eletto un uguale valore del voto. Ci sono ad ogni modo due problemi, il primo è che anche la capacità dell’eletto di svolgere il mandato è frutto dello stesso caso e la probabilità di scegliere i migliori in teoria/pratica si abbassa. La terza variabile è che i cittadini di fronte a tale delega decisionale che gli toglie di fatto il poter ipotizzare di diventare probabilisticamente un eletto è estremamente bassa e non motiva assolutamente di costruirsi una cultura personale in tal senso. In questi due casi, a fronte del fatto positivo di limitare anche se non impedire la possibile degenerazione oligarchica nel suo operato, resta comunque il dato che vi sono buone probabilità che lo stesso venga istruito ai suoi diritti e doveri di eletto e da chi necessariamente dovrebbe essere aiutato ad approfondire gli argomenti su cui deliberare, partendo magari da poco più di zero e sperare che conosca qualcosa di suo sui vari problemi che comunque sono letti con la cultura personale che lo ha formato e sostenuto nella sua vita quotidiana. Quest’ultima problematica è comunque presente in non pochi eletti anche con il criterio delle liste bloccate e non con candidati decisi al tavolo da pochi politici sicuramente non disinteressati. Infatti anche oggi ci sono funzionari che scrivono con la loro conoscenza sicuramente valida ma non immune dalle proprie convinzioni politiche molti degli intereventi che poi i politici leggono in aula.
Ci sono altre modalità per redigere liste, ad esempio con una preselezione tramite primarie che possono/tentano di eliminarne il controllo dei capi e dirigenti di partito e sottoporla alla votazione finale. Rimane ancora da risolvere come garantire che l’informazione sui candidati in lista sia effettivamente fatta in termini globali con canali idonei di contenuto omogeneo e super partes, non soggette a mass media sostenuti da lobby od altro, a tutti cittadini.
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Caro Erminio,
Ho veramente difficolta’ a capire il tuo messaggio precedente.Anche se ho l’impressione che nons tai parlando del “sistema prorzionale” quanto piuttosto della necessita’ di attribuire delle preferenze.
Piu’ in particolare non capisco la frase seguente:
“La gestione di ogni singola votazione per giungere ad una maggioranza di voto diventa praticamente molto difficile se non impossibile”.Se ci sono 100 rappresentanti e piu’ di 50 votano SI quella e’ la decisione presa per la “singola votazione”. Se piu’ di 50 votano NO, quella e’ la decisione.
Non capisco cosa sia “difficile o impossibile”.Non ti pare?
C’e’ qualcosa che non capisco. -
SISTEMA ELETTORALE PROPORZIONALE.
Il sistema elettorale deve essere proporzionale: gli eletti devono essere eletti mediante preferenze (vedi punto specifico) ed in numero proporzionale alle preferenze raccolte. Questo consentirebbe una effettiva rappresentatività dell’organo legislativo. La proporzionalità dell’organo legislativo rende possibili decisioni più probabilmente vicine a quelle che sarebbero le decisioni prese dai cittadini stessi e corrispondenti agli interessi della maggioranza e quindi del bene collettivo.
L’argomento secondo il quale gli esecutivi non avrebbero poi la “governabilità”, va superato considerando che questa “governabilità” non deve e non può essere il potere di decidere cose non volute dalla maggioranza dei cittadini e non corrispondenti con il bene collettivo.
I rappresentanti quindi devono potersi esprimere liberamente e solo considerando il contenuto delle decisioni, e le conseguenze delle decisioni sulla società, non altro.La stabilità degli esecutivi va resa possibile stabilendo regole per la designazione degli esecutivi stessi (come nel punto: “Governi collegiali”) e senza che queste regole possano influenzare le decisioni degli organi legislativi dove i singoli rappresentanti devono potersi esprimere senza vincolo di mandato ma solo sui contenuti.
Sistemi proporzionali sono presenti in molti paesi. In Svizzera gli organi legislativi o i cittadini stessi possono bocciare delle decisioni degli esecutivi, senza che ne esistono conseguenze sulla stabilità dell’esecutivo: la “fiducia” agli esecutivi è definita in modo distinto e separato dal voto sulle leggi o delibere.
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Proposta LZ / 04-03-21
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Ci sono articoli interessanti sul conflitto tra rappresentatività e governabilità.
La governabilità la desiderano fortemente i politici e il potere finanziario.
Al popolo invece la rappresentatività non importa con simile fervore (segno che la cultura democratica è debole).
Anche io sono fautore della supremazia della rappresentatività sulla governabilità, ma esistono tecniche per assicurare la governabilità, come ad esempio il secondo turno. Dopo aver fatto una prima scelta, l’elettorato sceglie tra i primi due piazzati. È una scelta ridotta, ma la preselezione l’ha fatta lo stesso elettorato, e poi ha il potere di fare la scelta finale, che non dipenderebbe dagli intrallazzi dei partiti tra di loro!
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