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STRUMENTI DI ESTRAZIONE A SORTE ( PARLAMENTARE ED ALTRO) Classifica: 17°
Il sorteggio è uno strumento, un mezzo, un modo di selezionare un tipo di rappresentanza politica dei cittadini. Lo scopo a cui mira l’utilizzo di questo strumento è quello di avere una democrazia e una politica più solide, più sentite, più informate, più responsabili, più vicine alla realtà dei cittadini.
Il sorteggio può essere contrapposto ad altre due forme di selezione: l’elezione e le “porte aperte”. Può anche essere ottenuto consentendo agli elettori di precisare nella scheda elettorale che non intendono votare per candidati di partiti ma per un estratto a sorte.
Il sorteggio funziona meglio dell’elezione perché dà a tutti le stesse possibilità di partecipare, di dire la propria, di mettersi in gioco, di fare la differenza, di contribuire al benessere della comunità. E ci riesce perché come si dice, la sorte è cieca, non guarda in faccia a nessuno. Non si fonda, come l’elezione, sull’apparenza, sull’impegno “di immagine” che il candidato deve mettere per farsi eleggere.
Le porte aperte fanno partecipare solo i più interessati, ma la politica e la democrazia sono di tutti, ed è giusto che tutti se ne possano interessare.
L’attribuzione di cariche pubbliche mediante il sorteggio che elimina le influenze delle lobby ha una lunga storia che va dall’antica democrazia ateniese alla Repubblica Veneta. Oggi in Australia discutono se nominare a sorteggio il loro Senato. Strumenti di nomina a sorteggio sono anche in vigore nei comuni di Parma e Varese.
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Inserito nel doc.= = =
Stanza videoconferenza:
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DESCRIZIONE SITENTICA:Il sorteggio è uno strumento, un mezzo, un modo di selezionare un tipo di rappresentanza politica dei cittadini. Lo scopo a cui mira l’utilizzo di questo strumento è quello di avere una democrazia e una politica più solide, più sentite, più informate, più responsabili, più vicine alla realtà dei cittadini.
Il sorteggio può essere contrapposto ad altre due forme di selezione: l’elezione e le “porte aperte”.
Il sorteggio funziona meglio dell’elezione perché dà a tutti le stese possibilità di partecipare, di dire la propria, di mettersi in gioco, di fare la differenza, di contribuire al benessere della comunità. E ci riesce perché come si dice, la sorte è cieca, non guarda in faccia a nessuno. Non si fonda, come l’elezione, sull’apparenza, sull’impegno “di immagine” che il candidato deve mettere per farsi eleggere. La storia è piena di geni timidi (Einstein) ed estroversi se non arroganti perfetti idioti o, peggio, pazzi (Hitler).
Le porte aperte fanno partecipare solo i più interessati, ma la politica e la democrazia sono di tutti, ed è giusto che tutti se ne possano interessare.
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Redatta da Samuele Nannoni
(vedere il messaggio, qui di seguito)Fai clic per accedere a LuglioAgosto-17-19.pdf
- Questo topic è stato modificato 3 anni, 12 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Ricevo l’informazione del fatto che;
“Parma ci sono i Consigli dei Cittadini Volontari https://www.comune.parma.it/notizie/news/2018-01-08/it-IT/Sorteggio-CCV-1.aspx ; a Varese estraggono a sorte una parte dei consigli di quartiere https://www.varesenews.it/2020/06/funzionano-nuovi-consigli-quartiere-varese/940096/Queste realtà potrebbero essere discusse in un punto dal titolo: “introduzione consigli cittadini ad estrazione” .
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Ho l’impressione che il tema sia presente / presentabile in questo punto-di-cambiamento, che per altro concernerebbe anche il livello parlamentare – nazionale -
Sono contento di vedere questi articoli.
Questo dimostra che non serve un cambio di costituzione per implementare questa metodologia.
Basta una legge ben fatta.
Io personalmente penso a questo tipo di cambiamento:
Si eleggono 800 candidati, tutti votati alle elezioni da parte dei cittadini, magari con preferenza, e non con lista definita dal partito, tra questi si estraggono a sorte 400 persone, come da attuale legge, e rispettando il numero di persone per territorio, in modo da mantenere una rappresentanza, come da Costituzione, e gli estratti formeranno il nuovo parlamento.
In questo modo le persone in parlamento, sono sempre una rappresentanza votata dai cittadini, come da costituzione.
Non si viola così la costituzione.
Articolo 56
La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
Il numero dei deputati è di quattrocento, otto dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno della elezione hanno compiuto i venticinque anni di età.
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione, per trecentonovantadue e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
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(*) Nota
La legge costituzionale 19 ottobre 2020 n. 1 “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre 2020, n. 261) ha modificato questo articolo come segue, stabilendo altresì, all’art. 4, che tali modifiche “si applicano a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore”. -
Il sorteggio è uno strumento, un mezzo, un modo di selezionare un tipo di rappresentanza politica dei cittadini. Lo scopo a cui mira l’utilizzo di questo strumento è quello di avere una democrazia e una politica più solide, più sentite, più informate, più responsabili, più vicine alla realtà dei cittadini.
Il sorteggio può essere contrapposto ad altre due forme di selezione: l’elezione e le “porte aperte”.
Il sorteggio funziona meglio dell’elezione perché dà a tutti le stese possibilità di partecipare, di dire la propria, di mettersi in gioco, di fare la differenza, di contribuire al benessere della comunità. E ci riesce perché come si dice, la sorte è cieca, non guarda in faccia a nessuno. Non si fonda, come l’elezione, sull’apparenza, sull’impegno “di immagine” che il candidato deve mettere per farsi eleggere. La storia è piena di geni timidi (Einstein) ed estroversi se non arroganti perfetti idioti o, peggio, pazzi (Hitler).
Le porte aperte fanno partecipare solo i più interessati, ma la politica e la democrazia sono di tutti, ed è giusto che tutti se ne possano interessare.
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Per quanto riguarda questo tema e quello delle Assemblee dei Cittadini (a cui ovviamente l’estrazione a sorte è strettamente correlata) vi ricordo che esiste una Proposta di Legge di iniziativa popolare per istituire in Italia a tutti i livelli (comuni, regioni, stato) le Assemblee dei Cittadini estratti a sorte.
La proposta è portata avanti dall’associazione “Politici Per Caso“, ch forse molti di voi già conoscono, alla quale da pochi giorni è possibile anche aderire ufficialmente a questo link.
Il 1° gennaio partirà la raccolta delle 50.000 firme necessarie per portare la Legge in Parlamento. Se non sarà possibile organizzare i tavoli causa covid, inizieremo la raccolta firme online, con strumenti come spid o il modello europeo delle ice, conducendo poi una battaglia parallela per farci riconoscere queste firme in Italia.
Se credete in questo tema e in questa battaglia, unitevi a Politici Per Caso!! 😉
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Sergio MazzantiSpettatore
Mi ha sempre affascinato l’argomento del sorteggio, ma ci sono alcuni aspetti che non mi convincono: nella politica ha un valore anche il rapporto personale, la fiducia umana, ecc.
Vedo quindi come positivo un misto di elezione e sorteggio (e ovviamente anche di modalità “porte aperte”)
P.S. Scusate la partecipazione saltuaria, spero di dare un contributo più duraturo quando avrò più tempo e soprattutto più testa
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Grazie Samuele per i contributi.
Per un “testo breve” che sia omogeneo agli altri e’ opportuno aggiungere se e dove uno strumento simile e’ in uso, quando possibile .
L’estrazione a sorte ha numerosi precedenti storici, e’ in discussione in Australia e risulta in uso anche in Italia.Al tuo testo mi permetto di aggiungere queste indicazioni.
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STRUMENTI DI ESTRAZIONE A SORTE ( PARLAMENTARE ED ALTRO)Il sorteggio è uno strumento, un mezzo, un modo di selezionare un tipo di rappresentanza politica dei cittadini. Lo scopo a cui mira l’utilizzo di questo strumento è quello di avere una democrazia e una politica più solide, più sentite, più informate, più responsabili, più vicine alla realtà dei cittadini.
Il sorteggio può essere contrapposto ad altre due forme di selezione: l’elezione e le “porte aperte”.
Il sorteggio funziona meglio dell’elezione perché dà a tutti le stese possibilità di partecipare, di dire la propria, di mettersi in gioco, di fare la differenza, di contribuire al benessere della comunità. E ci riesce perché come si dice, la sorte è cieca, non guarda in faccia a nessuno. Non si fonda, come l’elezione, sull’apparenza, sull’impegno “di immagine” che il candidato deve mettere per farsi eleggere. La storia è piena di geni timidi (Einstein) ed estroversi se non arroganti perfetti idioti o, peggio, pazzi (Hitler).
Le porte aperte fanno partecipare solo i più interessati, ma la politica e la democrazia sono di tutti, ed è giusto che tutti se ne possano interessare.
L’attribuzione di cariche pubbliche mediante il sorteggio che elimina le influenze delle lobby ha una lunga storia che va dall’antica democrazia ateniese alla Repubblica Veneta. Oggi in Australia di scutono se nominare a sorteggio il loro Senato. Stumenti di nomina a sorteggio sono anche in vigore nei comuni di Parma e Varese.
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Un articolo che puo’ essere interessante:
https://www.swissinfo.ch/ita/democracy-lab_nessuno-elegge-pi%C3%B9-equamente-del-sorteggio/45043998
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ED anche questo:Il sorteggio dei rappresentanti politici torna alla ribalta
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E POI:https://www.alcuoredellapolitica.net/democrazia-aleatoria-cose-e-come-funziona-faq
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Pasquale propone un punto aggintivo: “Riforma elettorale” che dia la possibilità a chi si esprime in quel senso di farsi rappresentare da una persona estratta a sorte.
Mi pare opportuno inserire questa possibilia in questo punto a questo punto il testo potrebbe essere il seguente: ho aggiunto una frase, qella in grassetto, e per mantenere la sinteticita’ ho tolto il riferimento a “Mussolini ed Hitler” che mi pare meno essenziale, in una “descrzione breve” ( spero che Samuele, sia d’accordo).
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STRUMENTI DI ESTRAZIONE A SORTE ( PARLAMENTARE ED ALTRO)
Il sorteggio è uno strumento, un mezzo, un modo di selezionare un tipo di rappresentanza politica dei cittadini. Lo scopo a cui mira l’utilizzo di questo strumento è quello di avere una democrazia e una politica più solide, più sentite, più informate, più responsabili, più vicine alla realtà dei cittadini.
Il sorteggio può essere contrapposto ad altre due forme di selezione: l’elezione e le “porte aperte”. Può anche essere ottenuto consentendo agli elettori di precisare nella scheda elettorale che non intendono votare per candidati di partiti ma per un estratto a sorte.
Il sorteggio funziona meglio dell’elezione perché dà a tutti le stesse possibilità di partecipare, di dire la propria, di mettersi in gioco, di fare la differenza, di contribuire al benessere della comunità. E ci riesce perché come si dice, la sorte è cieca, non guarda in faccia a nessuno. Non si fonda, come l’elezione, sull’apparenza, sull’impegno “di immagine” che il candidato deve mettere per farsi eleggere.
Le porte aperte fanno partecipare solo i più interessati, ma la politica e la democrazia sono di tutti, ed è giusto che tutti se ne possano interessare.
L’attribuzione di cariche pubbliche mediante il sorteggio che elimina le influenze delle lobby ha una lunga storia che va dall’antica democrazia ateniese alla Repubblica Veneta. Oggi in Australia di scutono se nominare a sorteggio il loro Senato. Stumenti di nomina a sorteggio sono anche in vigore nei comuni di Parma e Varese.
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Aggiungere a una cartella elettorale la possibilità di un candidato estratto a sorte è una cosa, volere l’estrazione a sorte di tutti i candidati è una cosa completamente diversa.
Siccome chi propone questa cosa ci ha pensato a fondo, facciamo qualche ragionamento più profondo anche qui:
1) Il sorteggio è una scelta fatta da una macchina. Non è una scelta cosciente, e esclude tassativamente l’autodeterminazione. Ma uno dei punti cardinali della democrazia è proprio l’autodeterminazione.
Come soluzione alla corruzione, al lobbismo e al partitismo, il sorteggio è come la amputazione della testa dell’elettore!
Ma prendiamolo sul serio! Perché chi propone il sorteggio non è arrivato a una soluzione di compromesso come ad esempio:
La macchina fa i sorteggi, e pubblica la lista di sorteggiati. Dopo averli conosciuti si fanno elezioni. Se c’è quoum (si vota Si o No) positivo, cioè se i Si sono oltre il 50%, i sorteggiati sono confermati. Altrimenti la scelta della macchina viene bocciata!
La ragione per cui non lo si fa è la stessa identica per la quale gli astensonisti oggigiorno non vengono contati: Perché con le regole e i trucchi si vuole elevare la probabilità della governabilità! E la governabilità è un concetto che va a scapito della democrazia!
L’intuizione cittadina comunque ha sempre e ovunque sfavorito il sorteggio come opzione. Viene promosso da 40 anni, e il migliore argomento per il sorteggio attualmente è, che uno Stato di cittadini con la testa amputata impedisce la loro manipolazione con elezioni! I cittadini che la testa la hanno intuiscono, che non è una scelta intelligente.
Comunque come opzione elettorale si potrebbe anche prevedere la possibilità di candidati scelti a caso … e … siccome sono cattivo, perché non vogliamo conoscere i sorteggiati dalla macchina prima delle elezioni, così almeno facciamo una scelta cosciente e quando facciamo la crocetta su quella casella sappiamo già, chi scegliamo?
Queste osservazioni le faccio, perché la “partecipazione” cambia, se sai cosa ti aspetta! Se lo sai prima, eventualmente cambi attitudine, e … decidi di non volerlo.
E in regime democratico vero, non volerlo si esprime non votando, perché il non voto è rifiuto dell’offerta disponibile.
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La live di oggi, 20/11/2021
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