Home › Forums › 6 – La democrazia in generale, nella storia, nei partiti e nelle associazioni. › Studi, ricerche, algoritmi, per la democrazia
- Questo topic ha 3 risposte, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 4 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Riporto qui delle idee, che possono essere sviluppate e che possono anche essere punti di partenza per progetti di ricerca sulla demcorazia.
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Per primo riporto qui la proposta fatta per il global forum di Berna:Proposal of workshop: « Basic idea for a research project on DD performances »
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Direct democracy also exists in nature: “When the swarm of bees choose its future home, it practices the form of democracy known as direct democracy” (Tom Seeley, professor of biology, in his book: “Honeybee democracy”; Ed. Princetown University Press; 2010). During the past 100 million years (since bees appeared) only bees have survived that have adopted a particular method of making this decision. Why ?
Using a metamatic approach based on “genetic algorithms” we could reschedule the “experiment” experienced by honeybees. Using mathematical models, we could also extract information on: which “factors” are most important for a “good decision” (such as: information, communication, attitude to dialogue, level of consensus … etc.). Mathematical models could also be used to create video games intended for educational and entertainment purposes. The workshop aims to be the first step in starting a research project. -
Aggiungo in link ad un sito:
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Ed anche questo articolo (di cui sono l’autore):
https://www.tecdem.it/blog/interviste/modelli-matematici-per-la-democrazia/
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Considerazione (da FB, dialogo con Stefano:
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Trovo il tuo messaggio (che hai appena messo), dove dici un a cosa che condivido veramente molto : ” una delle funzioni ineludibili di qualunque parlamento è che i componenti si possano effettivamente parlare”.( e mi pare di averlo detto anche io, qui sopra in questa discussione)Dici molto bene ed infatti nel parlamento italiano parlano “alla Sgarbi” (cosi’ a me pare) dato che nessuno ascolta. E nessuno ascolta perche’ non parlano per decidere, dato che votano “come il partito comanda”. Ma non solo, proprio per questa ragione: i parlamentari spesso non leggono le leggi che votano (ho chiesto e ne ho avuto qualche conferma … ).Nel mio consiglietto invece ci si ascolta. E ci si ascolta perche’: devi decidere cosa votare.Votare “come il partito comanda” e’ molto comodo: non devi ascoltare gli altri … non devi pensare … e ti puoi anche risparmiare di leggere le delibere … .Solo che se voti sempre “come la maggioranza del tuo gruppo” dopo un po’ (nel mio consiglietto) ci fai brutta figura:” ma quello li’ legge le delibere?Come fa a non avere mai idee sue?Che sia un – lèche cul -” ( francesismo … qui si parla francese …).Gli altri se lo domandano.Morale: le delibere sono approvate all’unanimita’ nel 75% dei casi.Quando ci sono voti contrari sono sempre distribuiti tra i diversi partiti : voto “trasversale” (mi pare si dica in Italia).Aneddoto.Nel mio “consiglietto” mi e’ capitato questo:– un consigliere di un partito (A, molto diverso da quello, B, nelle liste del quale sono stato eletto) dice una cosa.– la cosa mi fa rifletere e mi induce a decidere di votare diversamente da come avevo immaginato di fare.– intervengo per dirlo e spiegarlo, sperando di convincere altri.– non riesco a convincere nessuno.– al voto risulto l’unico che vota diversamente.( Capita abbastanza di frequente, e non solo a me )Ovviamente la delibera e’ stata approvata.– IL giorno dopo nel giornale locale l’articolo dice: ” … unico voto contrario : Leonello Zaquini, che ha detto che … “.– alcuni cittadini, hannno letto l’articolo e hanno “preso l’inziativa” != = =Nel processo di ricerca dell’ “ottimo” penso dovremmo definire:– un criterio di efficienza delle decisioni ( o piu’ di uno). Come “variabile dipendente”– tra i “fattori” (o “variabile indipendente”) si potrebbe mettere un “indice di ascolto” ( da definire come misurarlo).a sua volta:– l’ “indice di ascolto” potrebbe essere correlato (come “variabile dipendente”) al “vincolo al partito”.In queso modo potremmo evidenziare empiricamente quello che ritengo probabile ( ma al momento non potrei dimostrare):– il partitismo ed il voto-gregario-di-partito induce al non ascolto.– il non ascolto induce alla cattiva qualita’ delle decisioni.= = =Ma come sai il sistema decisonale e’ complesso e di reti di correlazioni di questo tipo ce ne sono da escogitare e poi verificare, diverse.
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