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Tre punti di “scelgo io” – sintesi della discussione_Bozza
Il gruppo “Scelgo io” ha proposto la rivendicazione di tre punti:
1– il referendum deliberativo di proposta di legge di iniziativa popolare;
2- il referendum confermativo obbligatorio rispetto a leggi importanti (per esempio le modifiche alla Costituzione, le leggi elettorali, l’adesione a trattati internazionali, … eccetera);
3- il referendum revocatorio di mandati e cariche.
Sintesi della discussione:
– Punti 1 e 2
I primi due punti sono stati in genere ben accetti dai partecipanti alla discussione che si e’ soffermata soprattutto sui temi concernente l’informazione che dovrebbe accompagnare e precedere il voto popolare.Nei paesi dove strumenti simili esistono, il voto popolare è preceduto dalla pubblicazione e diffusione da parte dell’ente pubblico dell’ “Opuscolo informativo”, detto anche “Libretto delle votazioni”.
Mancando questo strumento redatto da apposite commissioni o anche da cittadini estratti sorte ( a secondo del paese i due metodi sono in uso), con la collaborazione dei comitati per il Si e per il No, i cittadini sarebbero indotti a votare senza una informazione corretta e quindi potrebbero prevalere le indicazioni di canali e strumenti di informazione privati o controllati dal potere pubblico.
L’informazione invece deve essere: oggettiva ed imparziale, oltre che sintetica.
La discussione ha quindi messo in evidenza l’importanza di associare alle proposte la proposta dell’esistenza del “libretto delle votazioni”, diffusissimo nei paesi dove gia’ strumenti di democrazia diretta esistono, ma ancora non presenti in Italia.Nel Parlamento italiano il “Libretto” ( che “piu’ democrazia italia” ha fatto esistere in modo sperimentale ed esemplare in occasione dei due referendum precedenti) ha avuto occasione di essere discusso in Parlamento ed in una occasione era anche stato approvato, ma poi l’approvazione non ha avuto seguito.
Ci potrebbe essere la possibilità di farlo approvare in modo definitivo.
= = =
Punto 1 / “referendum deliberativo … “
Sul “referendum deliberativo di proposta di legge di iniziativa popolare” occorre riferire opinioni anche divergenti discusse anche con altri gruppi ( RPS), nei quali c’e’ chi ritiene che una legge debba poter essere discussa ed eventualmente emendata, mente il voto popolare consente solo una scelta tra due opzioni: Si / No.Per questo c’e’ chi ritiene che prima ancora di arrivare alla richiesta del “referendum deliberativo”, che comunque dovrebbe contenere e precisare l’esistenza di una “contro- proposta” dell’organo legislativo, sia necessario rivendicare che le “Leggi di iniziativa popolare a voto parlamentare” ( strumento gia’ esistente nella Costituzione e nella legislazione), siano effettivamente ed obbligatoriamente discusse e votate dal Parlamento. Purtroppo oggi il Parlamento quasi sistematicamente trascura queste leggi: in virtu’ dei regolamenti di Camera e Senato viene cancellato uno strumento previsto dalla Costituzione.
Questa rivendicazione dovrebbe avere la precedenza e raccoglie un larghissimo consenso popolare oltre a non richiedere una modifica della Costituzione, rappresentandone piuttosto l’effettiva attuazione..
= = =
Punto 3 / “Referendum revocatorio ….”La discussione si e’ molto concentrata su questo punto e da parte di diversi si è detto che dovrebbe essere precisato e specificato.
Infatti accade che:
– con la legge elettorale attuale gli elettori non dispongono del diritto di esprimere preferenze. Gli eletti risultano quindi di fatto nominati dai partiti .
Diversi hanno espresso l’importanza di riottenere il diritto di esprimere delle preferenze, eventualmente anche disgiunte, anche prima di richiedere il diritto di revoca .Altri sono intervenuti per segnalare la differenza tra la revoca di singoli eletti e la revoca di mandati e come revoca dei mandati ci sarebbe anche la distinzione tra mandati di singoli o di interi enti ( come avviene anche nel canton Ticino)
Nella discussione sono apparse due tendenze:
– chi ritiene che la revoca degli enti potrebbe essere piu’ semplice e meglio regolamentata che non la revoca di singoli eletti.Questo perché’:
– I singoli eletti dovrebbero essere revocati da chi li ha eletti, o quanto meno dagli elettori del partito che li ha messi in lista. In caso contrario e se anche i non elettori del partito potessero votare la revoca, lo strumento potrebbe essere controproducente.Questo problema non si presenterebbe o sarebbe ridotto in caso di revoca degli enti.
– Chi ritiene che convenga “dare stabilità e continuità agli enti” ed, eventualmente, introdurre le elezioni di metà mandato.
Tenendo conto che in Italia gia’ si vota spesso.Pur nella diversità di opinioni ci si trova d’accordo nel ritenere che occorra dare la precedenza alla rivendicazione del voto di preferenza.
In ogni caso anche in queste circostanze il voto popolare potrebbe e dovrebbe essere preceduto da un “libretto informativo” che indichi oggettivamente le opinioni per il Si o per il No alle revoche dei mandati o alle destituzioni.
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