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  • in risposta a: Sintesi riunione 24/03/20 #2995 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Non mi è chiaro cosa intendi integrare il libretto. Non penso che intendi una sua modifica. Avevamo deciso di blindarlo. Resta confermato !! Io pensavo che avrebbe dovuto essere un raccoglitore delle varie posizioni,si,no,astensione,altre. Aprire in Google drive di più dem Italia un  cartella dove i vari comitati e persone postano le loro considerazioni facendo riferimento ai punti proposti nel sito https://paroleostili.it. potremo bloccare e chiedere modifiche linguaggio ad eventuali espressioni non in linea con tali criteri. Chiedo a Nicola se è fattibile senza essere pesante la sua gestione.

    in risposta a: Richiesta pubblicazione “libretto” #2783 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    provo a trasmetterti quanto fino ad ora fatto

    trovo un poco lungo quando scendi nel no scendi nel dettaglio e il problema di Gelli e P2 sentiamo gli altri. poi saranno i comitati a farci capire se sei divisivo o unificante

    Introduzione neutrale

    Con questo referendum confermativo il popolo italiano, viene chiamato ad approvare o meno la legge approvata dal parlamento in data 11  luglio 2019 del disegno di legge costituzionale A.S. 214-515-805-B dal titolo : “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” modifica costituzionale che prevede il passaggio dagli attuali 630 a 400 deputati e dagli attuali 315 a cui si aggiungono senatori a vita  e senatori di diritto a vita a 200 senatori.
    VERIFICARE DOVE VANNO I SENATORI A VITA

    – L’ art.138 della Costituzione prevede che  le modifiche costituzionali : « … sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera ».
    – Nei tempi indicati sono state raccolte le firme richieste.
    – Il 15 Gennaio la Corte di Cassazione ha approvato la « ammissibilità del referendum ».

    Votando SI approvate la riduzione del numero dei parlamentari. Votando NO stabilite che il numero rimanga quello attuale. Inoltre, in caso di approvazione, verrà coerentemente modificata la legge elettorale per ridefinire i collegi elettorali rapportati al numero inferiore dei parlamentari eletti

    In questa votazione, trattandosi di un referendum costituzionale, non esiste il quorum prevarrà la maggioranza dei voti espressi senza quorum (zero) del numero dei voti espressi.

    Il numero dei parlamentari e la definizione dei collegi elettorali influenza i rapporti tra gli elettori e gli eletti, i rapporti tra i partiti ed i loro candidati ed poi gli eletti, inoltre influenza il processo legislativo. La riduzione implica ed è vista sia come un allontanamento tra i rappresentanti ed i cittadini, sia come una semplificazione dei processi decisionali ed una riduzione di spese.

    <u>Ritengo che sia un concetto che deve appartenere alla motivazioni che appartengono al fronte dei no</u>

    La problematica à affrontato in modo  nei diversi paesi UE. I paragoni sono resi difficili dal fatto che i sistemi politici possono essere diversi da paese a paese. Per esempio in alcuni paesi esiste una sola Camera oppure in altri il Senato, e con  funzioni e prerogative diverse. Nei paesi a struttura federale i parlamenti locali si sovrappongono alle funzioni del Parlamento in uno stato non federale.
    In generale però si può constatare che :
    – il numero di parlamentari per 100 mila abitanti aumenta nei paesi di piccole dimensioni,
    – i paesi con struttura federale è comparabile ad una presenza di più parlamentari rispetto al numero strettamente indicato a livello centrale.
    A seconda dei sistemi democratici, possiamo constatare che il numero dei parlamentari può essere fissato in rapporto alla popolazione (come è attualmente in Austria, e come era nella Costituzione italiana dal 1948 al 1963), oppure in base ad un numero fisso, previsto nella Costituzione ( come è in Italia a partire dalla modifica costituzionale del 1963), oppure il numero viene stabilito per legge ( come è in Francia, dove la costituzione si limita a fissare dei numeri massimi o minimi).
    In base ai dati forniti dal Servizio Studi del Senato Italiano, l’Italia attualmente con 1,6 parlamentari ogni 100 mila abitanti si colloca al 22° posto tra i 27 paesi europei (al primo posto Malta con 16,6 parlamentari per 100 mila abitanti, all’ultimo la Germania, per altro paese federale, con 0,8.

    In caso di approvazione della riduzione dei parlamentari tale rapporto scende allo 0,99 eletti per 100.000 abitanti.

    In Italia, il testo originario della Costituzione (valido tra il 1948 ed il 1963) prevedeva per la Camera, un deputato ogni 80.000 abitanti; per il Senato, prevedeva un senatore
    ogni 200.000 abitanti, questo avrebbe richiesto  in totale di circa 110 parlamentari in più rispetto ai 950 attaualmente in vigore
    Nel 1963 venne modificata la Costituzione e venne fissato il numero dei rappresentanti indipendentemente dal numero degli abitanti. Per questo, in rapporto alla popolazione aumentata negli anni, oggi il rapporto è cambiato : vi è un deputato ogni 96.000 abitanti circa e un
    senatore ogni 189.000 abitanti circa, ed un rapporto complessivo (come detto precedentemente ) di 1,6 parlamentari ogni 100 mila abitanti.

    La riduzione del numero dei parlamentari a 400 deputati e 300 senatori) porterebbe il paese ad avere circa 1 parlamentare ogni 100 mila abitanti, Tale rapporto sarebbe compreso fra il valore dalla Germania di 0,8 parlamentari per 100 mila abitanti e il valore della Spagna di 1,3 parlamentari per 100.000 abitanti, la Francia e Polonia con in valore di 1,4 parlamentare per 100.000 abitanti Al decrescere del numero complessivo degli abitanti delle singole nazioni Ue, tale rapporto sale progressivamente ed al ventitreesimo posto con la Slovenia che con circa 2.000.000 di abitante tale rapporto sale 6,3 parlamentari per 100.000 abitanti.

    Dal 1983 si sono succeduti 6 tentativi di riduzione del numero dei parlamentari. Per motivi diversi non hanno avuto seguito.

    Argomenti per il NO.

    = = =
    La riduzione del numero dei rappresentanti tocca delicati equilibri e, oggettivamente, riduce il rapporto della componente della democrazia rappresentativa 1,6 a 0,99 parlamentari per 100.000 abitanti, che invece dovrebbe essere quanto meno conservata se non aumentata
    La Costituzione del ‘48 prevedeva un rapporto fisso tra il numero dei parlamentari e quello dei cittadini, in modo da assicurare che tra gli eletti e gli elettori potessero esistere contatti e rapporti.
    Senza la riforma del 1963 oggi avremmo circa 110 parlamentari in più.
    La riduzione, ulteriore, del numero dei parlamentari oggettivamente renderanno più  difficoltoso le opportunità di un rapporto personale diretto tra i cittadini e gli eletti e, quindi, facilitando il controllo dei partiti sui loro rappresentanti. Tale fenomeno è già molto presente e grave, e ha causato una molto estesa disaffezione e demotivazione da parte della ormai maggioranza degli aventi diritto al voto, ritenuto inutile. Ovviamente questo elemento non è l’unico responsabile di questa degenerazione, molto altri sono i motivi e molti altre prassi e strumenti sono da mettere in essere per rigenerare il corretto rapporto fra eletti ed il popolo nello spirito dell’art. 1 della costituzione strumenti che sono presenti in modo organico e maturo in molti paesi della UE ed altri paesi europei quali possono essere gli strumenti di partecipazione democratica dei cittadini tramite strumenti di democrazia diretta propositiva e che prevede eventuali opportunità di proposte di legge di iniziativa popolare nonché del controllo dell’operato dei loro rappresentanti eletti con il loro mandato. La condizione attuale dell’eletto nell’esercizio del suo mandato e la opportunità di una sua prosecuzione purtroppo suo malgrado diventa esclusivamente dipendente da un rapporto di fedeltà esclusiva al partito. sono indotti o anche forzati a degenerare in « funzionari del partito » rischia di rafforzarsi.  Si evidenzia che una maggioranza di parlamentari eletti, accanto alla proposta della riduzioni dei parlamentari Tanto più che la proposta del taglio dei parlamentari era programmaticamente accompagnata da un percorso legislativo che avrebbe implementato quanto meno lo strumento nazionale di referendum propositivo vincolante di leggi di iniziativa popolare e pronto per la seconda lettura, oggi scomparso dall’iter parlamentare,

    I propositori della modifica costituzionale hanno a lungo enfatizzato l’ argomento « economia », in una analisi di costi/benefici che economicamente si può facilmente dimostrare essere residuale nel contesto del bilancio  statale. in paesi con un numero molto più alto di parlamentari in rapporto ai cittadini, questi parlamentari vengono pagati molto meno e l’economia è assicurata meglio e senza incidere sulla rappresentatività. Tale risparmio è stimato a 7 millesimi della spesa pubblica.
    L’altro argomento della « semplificazione delle procedure » risulta tutta da definire ed esplicitare  , con proposte concrete Si ritiene che se nel corso del dibattito parlamentare alcuni di essi in più che espongono le loro opinioni e magari quelle di cittadini con i quali possono tenersi in contatto  sarebbe un vantaggio per la democrazia e per la qualità della legge, senza complicazioni che esigano di essere « semplificate ».
    L’argomento « semplificazione » poi crolla definitivamente quando si pensa che, se approvata, la modifica impone la ridefinizione della legge e delle circoscrizioni elettorali. Le regioni piccole (Basilicata, Molise, Valle D’Aosta…) potrebbero trovarsi a poter eleggere solo rappresentanti dei partiti di maggioranza. La circoscrizione estero perderebbe ancora di più la propria rappresentanza passando da 18 a 12 rappresentanti per una popolazione di 5,4 milioni ( la 4° regione italiana ). I partiti di piccole dimensioni verrebbero penalizzati maggiormente.
    Inoltre, per un candidato, la necessità di farsi conoscere da un numero più elevato di cittadini ed in una circoscrizione più estesa, implica maggiori spese elettorali e, soprattutto, maggiore sostegno da parte di : gestori di media, canali di informazione … ecc.
    In base a queste considerazioni possiamo affermare che la riduzione del numero dei parlamentari produce gli effetti seguenti : un rafforzamento del legame tra gli eletti ed il partito di appartenenza e quindi un rafforzamento del « partitismo » ( consistente nel mirare al bene del partito e non a quello della collettività, difetto purtroppo ricorrente nei sistemi rappresentativi). Ma non solo : le attività delle lobby di potere (che purtroppo in Italia non mancano), potranno essere più determinanti e più incisive, sia al momento dell’elezione, come anche durante l’attività legislativa.
    In sostanza, anche se nonostante la riduzione il numero dei parlamentari resta importante, la riduzione non potrà che favorire tendenze negative purtroppo già presenti nel nostro sistema democratico : il partitismo e la tendenza alla « degenerazione oligarchica ». Per concludere, non possiamo sapere per quali ragioni nell’arco del tempo in diverse occasioni persone diverse e di diverse tendenze si espressero a favore della riduzione del numero dei rappresentanti, ma occorre constatare che anche il Sig. Gelli nel programma della sua P2 avesse proposto la riduzione dei parlamentari.  E’ la constatazione di un fatto storico.
    = = = considerazione aggiunta in seguito al commento di Erminio = = =
    Chi vota  NO, intende promuovere il recupero da parte dei parlamentari della pratica della loro missione originale cosi come previsto dall’art. 1 della costituzione e ritiene completamente e primariamente indispensabile nella vita democratica italiana della componente  rappresentativa ovviamente rigenerata e presente nel Parlamento, senza mandato incontrollabile e partecipativo dei cittadini ed auspica che ciò possa essere acquisito come prospettiva politica quale naturale dovere da parte dei parlamentari eletti, con l’introduzione di strumenti di democrazia partecipativa e diretta: che con un numero più elevato ed eterogeneo di parlamentari si creerebbero più probabilità  legislative in quel senso .

    PENSI CHE IL TESTO  DELLE DUE POSIZIONI VENGA INVIATO AGLI INNUMEREVOLI COMITATI DEL NO E RACCOGLIERE I LORO COMMENTI UFFICIALI. PER IL SI PARE PIÙ SEMPLICE ?

    in risposta a: Richiesta pubblicazione “libretto” #2770 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Sia per il no che per il si farà dire ed inserire che comunque il recupero del rapporto del popolo con gli eletti della democrazia rappresentativa passa attraverso il necessario inserimento nelle strutture politico amministrativa di nuovi strumenti partecipativi da parte dei cittadini e dei quali sono quelli della democrazia diretta e oartecipata. Stesso concetto da inserire fra le motivazioni del si.

    in risposta a: Richiesta pubblicazione “libretto” #2769 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Ho letto le bozze. Sulle argomentazioni neutre mi pare che sia lunga rispetto agli spazi e toglie argomenti che dovrebbero essere per chi vota no . Dovremmo fermarci ai numeri e qualche considerazioni di carattere iinternazionale.Io sarei per esprimere un giudizio negativo popolarmente riconosciuto dal popolo italiano che ha portato ad una disaffezione/astensione massiccia a partecipare alle elezioni nazionali e locali riducendo la concreta validità  della componente della democrazia rappresentativa che di fatto e attorno al 25% degli aventi diritto. Il restante non è assolutamente rappresentato. Lo scollamento con il rapporto fra eletti e il popolo italiano viene comunemente definito  dai mass media definendo l’insieme degli eletti esteso quale una casta che vive di vita propria. Questa iniziativa legislativa tende a porvi rimedio.

    in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #2728 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Tutto ok

    in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #2727 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Non vedo caricato il mio commento che ho appena scritto. Trovi qualcosa o si è perso e devo riscriverlo

    in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #2726 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Scriverei il concetto ” il nazionalismo fino ad oggi asservito a lobby e caste di potere createsi attorno a regnanti dittatori e potentati  economici e militari ha generato millenni percorsi da guerre delle quali il popolo e sempre stato impotente vittima. Da alcuni decenni i popoli europei hanno …….

     

    Inserisci al meglio nella prima stesura

    in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #2722 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Caro Leo, noto nel tuo pensiero una certa dose di negatività nei confronti della presenza storica della religione cristiana e del cristianesimo. Spero solo che tu non abbia avuto traumatiche esperienze al riguardo. Credo di avere la stessa passione, ideali e proposte molto coincidenti con le tue e provenienti da un vissuto dentro l’esperienza cristiana. Senza aprire discussioni al riguardo, credo che in questo contesto di utilizzo con spiccato riferimento ideologico che ai più potrebbe apparire di parte, a mio avviso ha buone possibilità di essere divisivo e si otterrebbe l’opposto dell’obbiettivo che ci si propone. Eviterei di piantare bandierine in quanto credo che dovremmo considerare come spunto di riflessione costruttiva la frase evangelica “chi è senza peccato lanci la prima pietra” . Sono a proporti l’elaborazione di una modifica che esprima gli stessi contenuti fermandosi all’aspetto valoriale . Con immutata e sincera amicizia, Erminio

    in risposta a: Preparazione riunione rete Gruppi #2670 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Caro Leo, la nostra impostazione (più dem in TN) p per quanto riguarda il tipo di presenza nel rapporto con i cittadini e con la pubblica opinione ha come premessa che si inserisce con una presenza apartitica e quale strumento non collocato a priori ideologicamente quale patrimonio specifico di alcuni di essi. Ovviamente fsi autoescludono per loro scelta e con le più disparate motivazioni. Lo stesso dicasi per ogni singolo candidato di ogni lista. Necessità in primis che i rappresentanti/direttivo con precise responsabilità, per ovvio conflitto di interesse, non entrino nelle liste mentre è  normale che tutti gli iscritti e simpatizzanti lo possano fare in ogni lista. Se un componente del direttivo  vuole candidarsi dovrebbe dimettersi con congruo anticipo. Per chi è svizzero il problema non si pony. Ci si deve presentare come piùdemocraziaitalia come primo riferimento di una vasta aggregazione di associazioni che si riconoscono negli stessi obiettivi e nei contenuti esplicitati nella lettera da far sottoscrivere. Ovviamente più numerose sono le associazioni più saremo ascoltati. A mio avviso ci si deve presentare in termini assolutamente impersonali e presentare il tutto, anche della passata attività, con termini non divisivi.

    Il resto è intuibile

     

     

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1521 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    La mia considerazione è motivata da più esperienze che mi fanno dire che per funzionare una regola, non si deve basare su ipotesi di ovvio buonsenso. Al momento di essere operativo tutto può finire in un “cul de sac”. Una proposta vale l’altra. Basta che sia fattibile. Ciao

     

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1510 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Credo manchi una proposta operativa rispetto al dire “invitati gentilmente a dimettersi” . Occorre trovare una struttura tipo consiglio/commissione di garanti da nominare collegialmente che non abbia voto senza una maggioranza.

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1503 Score: 1
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Scrivere per quanto possibile “Democrazia partecipativa e diretta”

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1498 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Scusate gli errori ortografici. Il cellulare mi frega sempre. Correggi e cancellate. Grazie.

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1497 Score: 1
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Mi pare molto coerente con il mio pensiero. Non sono un linguista 😊😊😊. Purtroppo il nostro dibattito è fortemente indirizzato ad un ragionamento teorico che mette in crisi anche Travaglio, quanto meno nel riportarne sintatticamente i concetti. Penso che con una giudgi strategia che parte dalla ovvietà che il DNA di ogni singolo individuo fa fare la scelta alla persona in cui vive, quello che più gli conviene nella classica analisi costi/benefici per aderire alle nostre richieste. Tutti i politici di tutti i partiti che stanno litigando lo dimostrano ampiamente e sono estremamente prevedibili. Avrei una idea per trovare una proposta in questa direzione a Travaglio e Padellaro. Dovremmo aprire tra noinoi dibattito in tal senso. 😊😊😊

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1495 Score: 0
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti
    • Ritengo che sia opportuno modificare o quanto meno aggiungere nel nostro scrivere “democrazia diretta ” democrazia partecipata e diretta dei cittadini” il termine esclusivo di democrazia diretta, pur ovviamente chiaro per noi, crea terterrore nel pensiero comune della gente, pensando alla piattaforma Rousseau. Siamo ancora all’età della pietra per quanto riguarda la diffusione della conoscenza dei principi e funzionamento della D.P. e D.
    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1494 Score: 1
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Ritengo che sia opportuno modificare o quanto meno aggiungere nel nostro scrivere “democrazia diretta ” democrazia partecipata e diretta dei cittadini” il termine esclusivo di democrazia diretta, pur ovviamente chiaro per noi, crea terrorterrore nel pensiero comune della gente, penpensando alla piattaforma Rousseau. Siamo ancora all’età della pietra per quanto riguarda la diffusione della conoscenza dei principi e funzionamento della D.P. e D.

    in risposta a: Temi discussi con Sovranita'Popolare #1316 Score: 1
    Erminio Ressegotti
    Moderatore
    14 punti

    Trovo molto esaurienti le argomentazioni dei post. Sono considerazioni molto dettagliate che non trovano spazio in stesure tipo costituzione e statuti. Si rende necessario trovare una frase sintetica che ne fa capire i contenuti. Prova a pensare a racchiuderli dentro il concetto del conflitto di interessi della persona eletta con riferimento a quelli personali, di partito e di esproprio parziale o totale della sovranità popolare di cui all’art. 1, di cui dovrebbe essere strumento

     

     

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