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Argomenti per il SI
= = =LE RAGIONI PER ANDARE A VOTARE SI’
La democrazia rappresentativa, conquistata nei secoli, fa i cittadini titolari di tutte le scelte pubbliche articolate che non possono materialmente essere gestite con la democrazia diretta dove convivono più di qualche decine di migliaia di cittadini. Ci vuole l’istituto Parlamento, in cui gli eletti discutono e decidono. Non è uno strumento rigido. Aggiorna le regole del convivere al passar del tempo, resta soggetto alla continua valutazione dei cittadini nonché a periodici loro giudizi elettorali individualmente segreti e può avvalersi, secondo norme specifiche, di forme di democrazia diretta su singole tematiche circoscritte.
Il 29 marzo 2020, il voto SI rende più funzionale la democrazia rappresentativa. Infatti il Parlamento ha approvato in doppia lettura a maggioranza il taglio nel numero dei parlamentari. Questo taglio,
– rende più snello discutere e decidere,
– rende più trasparenti gli atti parlamentari,
– agevola giudicare da fuori quanto accade,
– consente allo Stato un risparmio certo, seppure di ammontare assai limitato,
– contrasta alla base la campagna ultradecennale dei media contro il parlamento
e a favore delle elites di governo distanti dai cittadini.Le critiche al ridurre il numero dei parlamentari senza estendere le riforme ad altri meccanismi istituzionali, non hanno spessore poiché non mutano che l’aver deciso il taglio intanto avvicina ai cittadini e non impediscono di fare in seguito le correzioni che dovessero servire.
Approvato a maggioranza assoluta (addirittura molto estesa nella quarta votazione), il taglio avrebbe modificato la Costituzione se un quinto dei senatori non avesse richiesto di sottoporla a referendum. E’ stato determinante un drappello di senatori sovranisti che, dopo aver votato SI’ al taglio nelle 2 votazioni in aula, ha fatto raggiungere la soglia per il referendum, preferendo far decidere ai cittadini.
Nel rispetto delle leggi vigenti, il 29 marzo andremo alle urne. Eppure non serviva far votare i cittadini sul quesito che approva o respinge la legge votata, finché in Senato il quorum non è stato raggiunto rinnegando le scelte precedenti. Il 29 marzo è un passaggio che mira a logorare il Parlamento con la scusa di preservarne la capacità rappresentativa. Solo che tale capacità non è legata alla quantità degli eletti e a quanto territorio coprano. E’ legata alle scelte espresse dai cittadini circa i progetti politici e i rappresentanti eletti per dibattere e decidere quale progetto attuare con le azioni istituzionali. In seguito i cittadini giudicano i risultati ottenuti.
Riempire le urne con il SI’ è il modo più efficace sia per mettere nell’angolo le manovre di palazzo dei fautori a parole della democrazia civica (i quali intendono favorire concezioni di governo sopra i cittadini), sia per potenziare le istituzioni rappresentative dotandole dei correttivi migliorativi introdotti dal taglio che le rendono più attente alle richieste dei cittadini.BOZZA
Argomenti per il NO.
= = =
La riduzione del numero dei rappresentanti tocca delicati equilibri e, oggettivamente, riduce la rappresentatività del sistema rappresentativo, che invece dovrebbe essere migliorata.
La Costituzione del ‘48 prevedeva un rapporto fisso tra il numero dei parlamentari e quello dei cittadini, in modo da assicurare che tra gli eletti e gli elettori potessero esistere contatti e rapporti.
Senza la riforma del 1963 avremmo oggi circa 100 parlamentari in più.
La riduzione, ulteriore, del numero dei parlamentari oggettivamente rende più difficili le interazioni tra i cittadini e gli eletti e, quindi, facilita il controllo dei partiti sui rappresentanti. Il fenomeno ricorrente, e grave, della democrazia solo rappresentativa per il quale i « rappresentanti dei cittadini » sono indotti o anche forzati a degenerare in « funzionari del partito » rischia di rafforzarsi. Tanto più che la proposta era nata per accompagnare l’introduzione di strumenti di democrazia diretta. I quali però pare siano stati archiviati e la riduzione del numero dei rappreentanti non è accompagnata da provvedimenti correttivi.I propositori della modifica costituzionale hanno a lungo enfatizzato l’ argomento « economia », evidentemente privo di consistenza : in paesi con un mumero molto piu alto di parlamentari in rapporto ai cittadini, questi parlamentari vengono pagati molto meno e l’economia è assicurata meglio e senza incidere sulla rappresentatività. Una cattiva legislazione infatti costa ai cittadini molto più cara che non l’economia della riduzione dei parlamentari, stiamata a 7 millesimi della spesa pubblica.
Eppure questo argomento è stato « sbandierato » a lungo e con insistenza, questo fa ritenere che non esistano effettivi altri motivi e che, se esistono, non è giudicato opportuno farli conoscere.
L’altro argomento della « semplificazione delle procedure » risulta, anche quello, inconsistente : se nel corso del dibattito alcuni parlamentari in più espongo le loro opinioni e magari quelle di cittadini con i quali possono tenersi in contatto, evidentemente questo sarebbe un vantaggio per la democrazia e per la qualità della legge, senza complicazioni che esigano di essere « semplificate ».
L’argomento « semplificazione » poi crolla definitivamente quando si pensa che, se approvata, la modifica impone la ridefinizione della legge e delle circoscrizioni elettorali. Le regioni piccole (Basilicata, Molise, Valle D’Aosta…) potrebbero trovarsi a poter eleggere solo rappresentanti dei partiti di maggioranza. La circoscrizione estero perderebbe ancora di più la propria rappresentanza passando da 18 a 12 rappresentanti per una popolazione di 5,4 milioni ( la 4° regione italiana ). I partiti di piccole dimensioni verrebbero penalizzati maggiormente.
Inoltre, per un candidato, la necessità di farsi conoscere da un numero più elevato di cittadini ed in una circoscrizione più estesa, implica maggiori spese elettorali e, soprattutto, maggiore sostegno da parte di : gestori di media, canali di informazione … ecc.
In base a queste considerazioni possiamo affermare che la riduzione del numero dei parlamentari produce gli effetti seguenti : un rafforzamento del legame tra gli eletti ed il partito di appartenenza e quindi un rafforzamento del « partitismo » ( consistente nel mirare al bene del partito e non a quello della collettività, difetto purtroppo ricorrente nei sistemi rappresentativi). Ma non solo : le attività delle lobby di potere (che purtroppo in Italia non mancano), potranno essere più determinanti e più incisive, sia al momento dell’elezione, come anche durante l’attività legislativa.
In sostanza, anche se nonostante la riduzione il numero dei parlamentari resta importante, la riduzione non potrà che favorire tendenze negative purtroppo già presenti nel nostro sistema democratico : il partitismo e la tendenza alla « degenerazione oligarchica ». Per concludere, non possiamo sapere per quali ragioni nell’arco del tempo in diverse occasioni persone diverse e di diverse tendenze si espressero a favore della riduzione del numero dei rappresentanti, ma occorre constatare che anche il Sig. Gelli nel programma della sua P2 avesse proposto la riduzione dei parlamentari. E’ la constatazione di un fatto storico.
= = = considerazione aggiunta in seguito al commento di Erminio = = =
Il voto NO, corrisponde sia alle intenzioni di chi mira al rispetto del sistema rappresentativo e della rappresentatività del Parlamento, come anche a quelle di chi vorrebbe un miglioramento della democrazia rappresentativa attraverso l’introduzione di strumenti di democrazia partecipativa e diretta: con un numero più elevato ed eterogeneo di parlamentari esisterebbero più probabilità di legislazione in quel senso .- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
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BOZZA v2 (commenti di Erminio: piu’ neutrale / testo del Ref)
Capitolo « Il problema in breve ».
= = =
Con il voto popolare, al quale siete chiamati, dovrete approvare o meno la modifica costituzionale che prevede il passaggio dagli attuali 630 a 400 deputati e dagli attuali 315 a 200 senatori.
( Ai 315 senattori si aggiungono i senatori a vita e i senatori di diritto a vita).Il voto al quale siete chiamati è legato al fatto che :
– l’11 luglio 2019 è stato approvato il disegno di legge costituzionale A.S. 214-515-805-B dal titolo : “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”.
– L’ art.138 della Costituzione prevede che le modifiche costituzionali : « … sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera ».
– Nei tempi indicati sono state raccolte le firme richieste.
– Il 15 Gennaio la Corte di Cassazione ha approvato la « ammissibilità del referendum ».Votando SI approvate la riduzione del numero dei parlamentari. Votando NO stabilite che il numero rimanga quello attuale. Inoltre, in caso di approvazione, verrà modificata la legge elettorale per ridefinire i collegi elettorali in quanto dovranno essere più estesi o eleggere un numero inferiore di parlamentari, collegio per collegio.
In questa votazione, trattandosi di un referendum costituzionale, non esiste il quorum: prevarrà la maggioranza dei voti espressi senza considerazione del numero di chi si esprime.
Il numero dei parlamentari e la definizione dei collegi elettorali influenza i rapporti tra gli elettori e gli eletti, i rapporti tra i partiti ed i loro candidati ed poi gli eletti, inoltre influenza il processo legislativo. La riduzione implica ed è vista sia come un allontanamento tra i rappresentanti ed i cittadini, sia come una semplificazione dei processi decisionali ed una riduzione di spese.
Il problema à affrontato in modo diverso nei diversi paesi. I paragoni sono resi difficili dal fatto che i sistemi politici possono essere diversi da paese a paese. Per esempio, in alcuni paesi esiste una sola Camera. In altri paesi il Senato, pur esistendo, ha funzioni e prerogative diverse. Nei paesi a struttura federale i parlamenti locali si sovrappongono alle funzioni del Parlamento di uno stato non federale.
In generale però si può constatare che :
– il numero di parlamentari per 100 mila abitanti aumenta nei paesi di piccole dimensioni,
– i paesi con stuttura federale ne hanno tendenzialmente meno, dato che è come se avessero più parlamentari rispetto al numero strettamente indicato a livello centrale.
A seconda dei sistemi democratici, possiamo constatare che il numero dei parlamentari può essere fissato in rapporto alla popolazione (come è attualmente in Austria, e come era nella Costituzione italiana dal 1948 al 1963), oppure in base ad un numero fisso, previsto nella Costituzione ( come è in Italia a partire dalla modifica costituzionale del 1963), oppure il numero viene stabilito per legge ( come è in Francia, dove la costituzione si limita a fissare dei numeri massimi o minimi).
In base ai dati forniti dal Servizio Studi del Senato Italiano, l’Italia attualmente con 1,6 parlamentari ogni 100 mila abitanti si colloca al 22° posto tra i 27 paesi europei (al primo posto Malta con 16,6 parlamentari per 100 mila abitanti, all’ultimo la Germania, per altro paese federale, con 0,8.In Italia, il testo originario della Costituzione (valido tra il 1948 ed il 1963) prevedeva per la Camera, un deputato ogni 80.000 abitanti; per il Senato, prevedeva un senatore
ogni 200.000 abitanti.
Nel 1963 venne modificata la Costituzione e venne fissato il numero dei rappresentanti indipendentemente dal numero degli abitanti. Per questo, in rapporto alla popolazione aumentata negli anni, oggi il rapporto è cambiato : vi è un deputato ogni 96.000 abitanti circa e un senatore ogni 189.000 abitanti circa, ed un rapporto complessivo (come detto precedentemente ) di 1,6 parlamentari ogni 100 mila abitanti.La riduzione dei parlamentari ( 400 deputati e 300 senatori) porterebbe il paese ad avere circa 1 parlamentare ogni 100 mila abitanti, passando dal 22° posto al 26° nella graduatoria dei 27 paesi europei, l’Italia sarebbe preceduta dalla Germania (0,8 parlamentari per 100 mila abitanti) e dopo la Spagna (1,3).
Dal 1983 si sono succeduti 6 tentativi di riduzione del numero dei parlamentari. Per motivi diversi non hanno avuto seguito.
= = =
Il testo del referendum del 29 marzo è il seguente: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n.240 del 12 ottobre 2019- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
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- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
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Documento interessante nel sito del SEnato:
Mi hanno subito risposto, acconsentendo a collaborare, ed ho subito risposto. Qui di seguito la mia risposta (non pubblico la loro risposta, sarebbe scorretto).
= = =Grazie per la risposta tempestiva, e collaborativa.Ecco le prime risposte alle vostre domande. Preciso che le risposte vengono dalla mia esperienza di lettura di questi testi, dato che risiedo in Svizzera da diversi anni, ed in questo paese come di certo sapete esiste una lunga tradizione di uso di strumenti di democrazia diretta.
1) Il numero di caratteri nel quale i capitoli “Argomenti a favore ” e “contro” e’ opportuno che sia limitato ai 4’000 caratteri circa (spazi inclusi). Solo il testo introduttivo ( ” Il problema in breve”), a volte può essere leggermente piu’ lungo ma non supera i 4’500 caratteri.
2) Confermo che i testi, inclusi quelli “pro” e “contro”, sono redatti (da un ufficio specializzato della cancelleria) nel modo seguente:
a- sono scritti in modo chiaro ed usando vocaboli comprensibili da tutti.
b- sono evitate espressioni che abbiano carattere “polemico”.
c- usano “argomenti” basati su fatti e deduzioni dai fatti.
d- incitano a riflettere sul TEMA e sulle CONSEGUENZE della decisione, non nell’evocare o nell’appellarsi a “simpatia” o ” antipatia” per chi e’ o e’ stato a favore o contro.Per quanto concerne il punto “d”, fare il contrario sarebbe incitare ad un “voto gregario”, (esiste in Svizzera l’espressione “Voto gregario” , correntemente usata per definire un voto espresso non in base alla riflessione sul contenuto della proposta e le sue conseguenze, ma in base a “simpatie / antipatie” per chi e’ o si e’ espresso a favore o contro. L’espressione “voto gregario” e’ correntemente usata in senso fortemente negativo: descrive una forma di inciviltà).
3) Anche noi conosciamo poco le ragioni del SI. Sappiamo pero’ che e’ stata usata quella sull’economia. Pensiamo non possa mancare. Di certo, se verremo a conoscenza di altri argomenti, ve li faremo conoscere.
Altri vostri punti:
– Conoscenza reciproca dei testi.
Non avevamo scritto che terremo conto del vostro testo per redigere il nostro. Ma che vi faremo conoscere il nostro testo e volentieri terremo conto anche dei vostri commenti su di esso.
Di certo quindi vi faremo conoscere il nostro testo.
Dovremo per altro cooperare per redigere, in modo consensuale, il testo di introduzione. Ve ne faremo avere una prima bozza (affronteremo assieme il tema della descrizione del tipo di referendum).Grazie per l’attenzione, ci compiaciamo per la collaborazione.
Buona giornata ed a presto.
Leonello Zaquini
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
Bozza di testo da mandare al comitato per il SI.
= = =
Gentili membri del Comitato per il SI,Vi invitiamo a collaborare con noi (associazione “Piu Democrazia Italia”, https://www.piudemocraziaitalia.org) allo scopo di redigere assieme i capitoli essenziali del “libretto delle votazioni”.
Se già non conoscete lo strumento, vi alleghiamo anche il messaggio da noi inviato ai parlamentari italiani. Lo trovate qui in calce e ci pare possa essere una descrizione abbastanza dettagliata dello strumento, con un link ad un esempio concreto.
In grande sintesi si tratta di un libretto di poche pagine, scritte nel modo il piu’ chiaro possibile e che, nella sua versione più sintetica, contiene tre capitoli per ogni tema referendario:
– una informazione generale, di carattere “storico” e che indica come, in altri paesi, è risolto il problema. Una descrizione oggettiva e neutra del problema,
– gli argomenti a favore.
– gli argomenti contro.Nei paesi dove lo strumento esiste, esso e’ redatto da un ufficio specifico della Cancelleria dell’organo legislativo interessato (statale, regionale / cantonale o comunale).
Visti i tempi ravvicinati, intendiamo redigerlo assieme a voi (sperando che sarete d’accordo).
Si verifica il fatto che i membri della nostra associazione, ed altre con le quali siamo in contatto, siano a favore del NO. Ci impegneremo quindi, senza problemi, a redigere il capitolo “argomenti contro” (e per altro vi chiederemo dei commenti anche su quello).Prendiamo contato con voi per pregarvi di trametterci un testo che possa valere come “Argomenti a favore”.
Nel redigerlo vi preghiamo di utilizzare gli accorgimenti seguenti:
– esporre argomenti e fatti, evitando di polemizzare / enfatizzare, correnti di pensiero persone o gruppi.
– raccogliere tutti gli argomenti che, a vostra conoscenza, sono utilizzati per il SI, in modo oggettivo e senza polemiche nè per gli argomenti contro e nemmeno per quelli usati a favore.Ci pare opportuno precisare questo perche’ abbiamo letto, nel vostro commento nel vostro sito in rete, riferimenti ad entità astratte e non necessariamente chiare a tutti, (come “antipolitica”) e commenti polemici anche su argomenti usati per il SI (come il fattore economico).
Le vostre opinioni sono evidentemente del tutto legittime nel vostro sito, ma vi preghiamo di fare lo sforzo di essere “portavoce” non solo del vostro pensiero, ma del pensiero di tutti coloro che si esprimono per il SI.Da parte nostra, noi redigeremo il capitolo “Argomenti contro”, pur i tempi essendo stretti lo faremo conoscere ad altri gruppi ed anche a voi. Terremo volentieri conto dei vostri commenti pregandovi di esprimerli usando gli stessi criteri di oggettività.
Dovremo poi concordare il primo capitolo. Per quello ci impegnamo a stilare una bozza e vi preghiamo di revisionarla: il testo finale dovrà essere quello che ottiene il consenso vostro e nostro.
Ultimo punto: i tempi.
Come potete capire sono molto ravvicinati: vorremmo poter fare conoscere il “libretto” a partire dai primi giorni del mese di marzo.Grazie per l’attenzione.
Per il Comitato dell’associazione Più Democrazia Italia:
Leonello Zaquini.PS. Qui di seguito il testo da noi trasmesso a tutti i deputati e senatori italiani. Puo’ servire per maggiori chiarimenti ed in fondo riporta un link ad un esempio concreto.
= = =
Gentili Presidenti del Senato e della Camera,
Gentili parlamentari,
Il popolo italiano si appresta a votare per il prossimo referendum, sul
tema della riduzione dei parlamentari.In queste importanti occasioni occorre che l’informazione dei cittadini
sia all’altezza delle loro responsabilità e sia in grado di mettere
ciascuno nelle condizioni migliori in modo da poter fare la scelta più
intelligente per la collettività intera.L’informazione, quindi, deve essere al tempo stesso completa,
pluralista, accessibile a tutti. Non può essere “di parte”, tanto meno
può essere affidata ad entità private e di carattere commerciale (come
lo sono i media privati).Per questo, come voi di certo sapete, nei paesi dove gli strumenti di
democrazia diretta sono presenti da più tempo e sono di uso più
frequente ( Svizzera … , California … ecc ecc), esiste e viene
gratuitamente diffuso agli elettori il “Libretto delle votazioni” che,
su ogni tema referendario, contiene:
– una informazione generale, oggettiva e neutra sul problema.
– gli argomenti a favore.
– gli argomenti contro.I testi sono redatti in cooperazione con i comitati a favore del SI o
del NO, o gli enti promotori e oppositori.Per il bene del popolo italiano e della sua democrazia, come cittadini e
come associazione Più Democrazia Italia,vi esortiamo di fare in modo che un testo con queste caratteristiche
venga redatto e reso pubblico.Questa è l’occasione per iniziare un percorso da ripetere per tutti i
referendum che verranno, utile al futuro di un’ Italia Democratica, non solo a parole, ma anche nei fatti.Potete gentilmente darci conferma del fatto che questo importantissimo
strumento di democrazia verrà reso disponibile?
Attendiamo questa conferma da parte vostra, anche per contribuire a
propagandarne il corretto uso da parte degli elettori.P.S.: – A titolo di esempio potete trovare al link sotto riportato, un
esemplare del “libretto delle votazioni” svizzero (esistente quindi
anche in lingua italiana), attualmente in distribuzione in Svizzera
concernente due temi in votazione nel 9 febbraio prossimo:- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
NOme ri riferimento per il SI : Prof Paganini.
Indirizzo per contatto al sito:
Altri testi che possono essere utili alla redazione del libretto:
Qui nel “Pro/versi” un articolo ben documentato sulla storia del numero dei parlamentari:
= = =
nell’articolo precedente manca l’indicazione del fatto che anche Gelli e la sual P2 proponeva la riduzione del numero dei parlamentari.indicazione di questo lo si trova qui:
https://www.misteriditalia.it/loggiap2/ilpiano/P2(piano).pdf?fbclid=IwAR3LsmdEFYQWTCKtOsBZ1nWlbamJRAQcX5iydcZpM3g_vYjKRkezaOjfuaI
Trovo utile archiviare qui dei link:
Link al testo messo in partecipa.gov.it:
https://partecipa.gov.it/processes/costruirepartecipa/f/4/proposals/440= = =
Inoltre la posizione del CGIE sul talgio dei parlamentari:Referendum taglio parlamentari, il CGIE agli italiani all’estero: votare e far votare no
Gentili parlamentari,
Vi abbiamo già scritto a proposito del ” libretto delle votazioni” . Ringraziamo chi ci ha trasmesso i suoi commenti.
Vi preghiamo di trasmetterci i vostri pareri per il SI o per il NO sul tema del prossimo referendum. Ecco le ragioni della nistra richiesta.In base ai vostri commenti estrarremo il materiale per i tre capitoli fondamentali del ” libretto delle votazioni ” che sono :
Cap.1- il problema in breve ( introduzione al tema con panorama delle soluzioni adottare altrove ).
Cap.2- argomenti a favore.
Cap.3- argomenti contro.In questo modo esisterà anche da noi un esemplare del ” libretto”, l’ importante strumento di informazione pubblico e pluralista che già esiste nei paesi dove gli strumenti di democrazia diretta sono più correntemente utilizzati ( Svizzera … California … ).
In questo nostro caso la redazione del ” libretto ” ricalcherebbe il metodo adottato nello stato USA dell’ Oregon, e recentemente adottato anche in Svizzera in alcuni contesti locali, dove i redattori del ” libretto ” sono dei cittadini estratti a sorte che raccolgono i pareri a favore e contro su ogni tema referendario.Noi siamo normali cittadini e ci impegnamo a svolgere il compito dei cittadini estratti a sorte in Oregon. Invitiamo voi , in quanto ” specialisti del tema”, di trasmetterci i vostri pareri.
In altri casi il ” libretto ” è redatto da un organo specifico della amministrazione pubblica.
Ed in ogni caso la redazione del ” libretto ” è regolato da precise norme di legge.
Per questo nel nostro messaggio precedente vi abbiamo sollecitato ad intervenire a livello legislativo per colmare al più presto la lacuna esistente in Italia.In attesa che la lacuna venga colmata , ci impegnamo a redigere e poi a diffondere questo primo esemplare del ” libretto ” , in occasione del prossimo referendum.
Oltre ad aiutare il miglioramento della coscienza collettiva sul tema specifico, pensiamo che contribuirà a fare conoscere lo strumento.
Qui di seguito, trovate il testo del nostro precedente messaggio che ne fornisce una descrizione ed il link ad un esemplare del ” libretto ” svizzero, in lingua italiana.
Sarà nostro impegno fare conoscere il libretto. A questo scopo pensiamo di utilizzare anche il sito “partecipa.gov.it” la cui esistenza troviamo sia molto opportuna e particolarmente adatta in questo caso.
Grazie per l’ attenzione e per la collaborazione .
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Firma ( Nicola).Copia messaggio precedente.
Link.Fine.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 10 mesi fa da Leonello Zaquini.
Caro Erminio,
Pasquale tra le diverse opzioni, propenderebbe per questa:
” Il nazionalismo ha prodotto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”
Anche a me pare una soluzione opportuna.
Comincio ad introdurla, lasciando le === (cosi’ magari usiamo il testo gia’ stasera, se se ne presenta l’occasione).
Poi elimino lo “speriamo”. con : “auspichiamo e ci impegnamo”.
Il nazionalismo e’ citato (con connotato negativo), ma non commentato.
Ti pare che possa andare?- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da Leonello Zaquini.
Caro Erminio,
grazie per il contributo.Devo pero’ confessarti che la tua frase mette in evidenza un dissenso tra di noi.
Da quanto scrivi mi pare risulti che gli errori “nazionalistici”, vengano “imposti” dall’alto al popolo, che ne sarebbe “vittima impotente”.
A mio avviso invece, disgraziatamente, il popolo non e’ “immune” all’errore del nazionalismo (generato dall’ “egoismo di gruppo”, fenomeno istintivo).Esempi storici ce ne sono purtroppo parecchi: dalla “guerra del Peloponneso” decisa molto democraticamente nella Grecia antica, … passando alle guerre tra citta’ medioevali anche quando gestite con la democrazia diretta dell’ Arengo, … fino al successo popolare di certi capi-nazionalisti europei …
.Volentieri ne parlerei con te e con gli altri (il tema “Europa” non e’ stato mai affrontato nel nostro gruppo).
Per risolvere il probema immediato del testo qui sopra, suggerisco una frase molto “neutra” che possa ottenere il consenso tuo e mio(e spero di altri).
Per esempio questa:
” Dopo millenni di guerre, e dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”
Questa frase al posto della frase che cominciava con: “diverse religioni …. ” fino a “limiti”.
Il tema “nazionalismo” ed il vocabolo stesso risulta eliminato, dato che mi pare che ne abbiamo una visione diversa. Suggerisco che ne discutereno a parte.
Che ne dici?
Avevo anche risposto alla tua domanda sulle mie “radici culturali” e relazioni con le religioni. Ne abbiamo accennato durante la riunione. Se ti va ci torno su.
Ma in breve ti rispondo:
– proprio nessun “trauma” !
– non ho radici “religiose” … di nessun tipo.
– mi trovo a collaborare anche con i cattolici del cantone dove mi trovo.
– sono incuriosito dalle differenze culturali prodotte dalle diverse religioni e che mi appaiono piu’ evidenti qui dove mi trovo: cantone con tradizioni protestanti e molti cattolici presenti.Se ti va , ne parliamo.
Caro Erminio, avevo gia’ scritto la risposta al tuo importante e cndivisibilissimo commento prima della riunione di stasera ed infatti ne abbiamo parlato durante la riunione, ma stranamente non ritrovo la mia risposta !
(temo di avere commesso un errore di manipolazione, … per la fretta).
La ripeto.
= = =
Condivido moltissimo il tuo commento che centra in pieno quello che era anche la mia perplessita’: puo’ risultare “divisivo”.Due soluzioni possibili:
1) cancellare tutta la frase.
2) modificare la frase nella forma:
“Diverse culture attribuiscono un valore negativo all’egoismo ma solo quando è individuale e sfortunatamente non nella sua manifestazione più grave che è quella dell ‘”egoismo di gruppo” che è all’origine delle peggiori atrocità della storia dato che é insaziabile. Come risultato dell ‘”egoismo di gruppo” abbiamo avuto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, prodotte dal “egoismo di gruppo” del nazionalismo, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”Dopo la discussione di stasera, considererei anche questa soluzione:
3) cancellare tutta la prima parte del periodo e lasciare: ” Il nazionalismo ha prodotto quasi 2000 anni di guerra in Europa. Dopo le ultime due guerre particolarmente catastrofiche nel secolo scorso, i popoli d’Europa hanno finalmente iniziato un processo di riflessione e unificazione. L’unità europea sta muovendo i suoi primi passi, ma ha ancora diversi limiti.”
= = =
Dimmi tu quale soluzione preferisci, o suggeriscimene altre.- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da Leonello Zaquini.
Ricevo anche io il testo finale (Grazie Nicola).
Eccolo:= = =
Gentili Presidenti del Senato e della Camera,
Gentili parlamentari,Il popolo italiano si appresta a votare per il prossimo referendum, sul
tema della riduzione dei parlamentari.In queste importanti occasioni occorre che l’informazione dei cittadini
sia all’altezza delle loro responsabilità e sia in grado di mettere
ciascuno nelle condizioni migliori in modo da poter fare la scelta più
intelligente per la collettività intera.L’informazione, quindi, deve essere al tempo stesso completa,
pluralista, accessibile a tutti. Non può essere “di parte”, tanto meno
può essere affidata ad entità private e di carattere commerciale (come
lo sono i media privati).Per questo, come voi di certo sapete, nei paesi dove gli strumenti di
democrazia diretta sono presenti da più tempo e sono di uso più
frequente ( Svizzera … , California … ecc ecc), esiste e viene
gratuitamente diffuso agli elettori il “Libretto delle votazioni” che,
su ogni tema referendario, contiene:
– una informazione generale, oggettiva e neutra sul problema.
– gli argomenti a favore.
– gli argomenti contro.I testi sono redatti in cooperazione con i comitati a favore del SI o
del NO, o gli enti promotori e oppositori.Per il bene del popolo italiano e della sua democrazia, come cittadini e
come associazione Più Democrazia Italia,vi esortiamo di fare in modo che un testo con queste caratteristiche
venga redatto e reso pubblico.Questa è l’occasione per iniziare un percorso da ripetere per tutti i
referendum che verranno, utile al futurodi un’ Italia Democratica, non solo a parole, ma anche nei fatti.
Potete gentilmente darci conferma del fatto che questo importantissimo
strumento di democrazia verrà reso disponibile?
Attendiamo questa conferma da parte vostra, anche per contribuire a
propagandarne il corretto uso da parte degli elettori.Grazie per l’attenzione.
Nicola Ragno
Portavoce della associazione Più Democrazia Italia
(www.piudemocraziaitalia.org)P.S.: – A titolo di esempio potete trovare al link sotto riportato, un
esemplare del “libretto delle votazioni” svizzero (esistente quindi
anche in lingua italiana), attualmente in distribuzione in Svizzera
concernente due temi in votazione nel febbraio prossimo:—
Portavoce Più Democrazia Italia
Nicola Ragno
+393474319373
Telegram: @Spidernr
Twitter: comitato@piudemocraziaitalia.orgcari amici, ho integrato i suggerimenti.
Vorrei precisare che:
– ” L’informazione, quindi, deve” ho messo la virgola anche prima del “quindi”. Tempo fa mi e’ stato spiegato che non si deve mettere la virgola tra verbo e soggetto (il correttore delle bozze del mio libretto sulla DD).
– “viene diffuso gratuitamente agli elettori”, “elettori” e’ meglio e piu’ preciso che non “ai cittadini” (lo riceve solo chi ha diritto di voto).
– Ho aggiunto una frase (in fondo) suggerita da Dario. Il piu’ sintetica e “educata” possibile:
“Vi preghiamo di darci conferma del fatto che questo importantissimo strumento di democrazia, verrà reso disponibile.” Spero che possa andare.Ho provato ad integrare il suggerimento di Luca, di menzionare l’ opportunita’ di rendere obbligatorio il referendum in casi come questi ( costituzione … , leggi elettorali …, leggi concernenti i legislatori … ).
Dopo vari tentativi ho pero’ rinunciato, perche’ “fuorvierebbe l’attenzione” dal tema pricipale: occorrerebbe allungare troppo il testo per tratare in modo opportuno i due temi, molto diversi e scollegati tra di loro.Come ho scritto in Telegram, condivido moltissimo la proposta di Luca, ma in concreto mi pare che stravolgerebbe troppo il testo esistente, che in diversi avete apprezzato in quanto “sintetico” (ci ho aggiuto la frase proposta da Dario, ma mi pare che resti sintetico).
Mi sono convinto che la soluzione migliore sara’: dedicare a quell’argomento un messaggio specifico.
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da Leonello Zaquini.
Documendo redatto dalla “commissione di garanzia per gli statuti e per la trasparenza”:
Fai clic per accedere a Linee_Guida_Delibera_per_pubblicazione_2018.pdf
Senatori e senatrici PD
andrea.marcucci@senato.it ,
simona.malpezzi@senato.it ,
franco.mirabelli@senato.it ,
dario.stefano@senato.it ,
caterina.bini@senato.it ,
monica.cirinna@senato.it ,
alan.ferrari@senato.it ,
stefano.collina@senato.it ,
alessandro.alfieri@senato.it ,
bruno.astorre@senato.it ,
caterina.biti@senato.it ,
paola.boldrini@senato.it ,
tommaso.cerno@senato.it ,
luciano.dalfonso@senato.it ,
http://www.vincenzodarienzo.it ,
valeria.fedeli@senato.it ,
andrea.ferrazzi@senato.it ,
francesco.giacobbe@senato.it ,
vanna.iori@senato.it ,
mauro.laus@senato.it ,
daniele.manca@senato.it ,
salvatore.margiotta@senato.it ,
assuntacarmela.messina@senato.it ,
antonio.misiani@senato.it ,
tommaso.nannicini@senato.it ,
parrini.dario@gmail.com ,
roberta.pinotti@senato.it ,
giovanni.pittella@senato.it ,
roberto.rampi@senato.it ,
tatjana.rojc@senato.it ,
anna.rossomando@senato.it ,
mino.taricco@senato.it ,
valeria.valente@senato.it ,
vito.vattuone@senato.it ,
francesco.verducci@senato.it ,
luigi.zanda@senato.it ,ATTENZIONE:
Caro Nicola, cari amici, il link al sito “signoraggio” sarebbe comodo: ci sono gia’ gli indirizzi e mail e non devono essere raccolti uno per uno (come occorre fare col sito del senato e della camera), MA NON E’ ATTUALE !
Ci sono dentro dei parlamentari che non sono piu’ parlamentari, e non ci sono quelli che sono in Parlamento: corrisponde a qualche legislatura fa, non a quella attuale.
Caro Sergio, benvenuto nel forum e grazie per aver aperto questo tema: mancava.
Riporto qui degli indirizzi che ci aveva
passato Nicola. Hanno i limiti che dici, ma qui li possiamo ritrovare.
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Alcuni link utili:
Conferenza Stampa Presentazione del Comitato Promotore del Referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentariSempre dai Radicali:
via twitter @B_REFERENDUM
oppure
via WhatsApp +393791555742https://labusa.info/wp/i-radicali-lanciano-un-referendum-contro-la-riduzione-dei-parlamentari/
Articolo che spiega bene la situazione
https://notizie.tiscali.it/politica/articoli/referendum-contro-il-taglio-dei-parlamentari/
Altro articolo molto interessante con grafico del numero dei voti:
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