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  • in risposta a: Preparazione riunione rete Gruppi #2677 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    M5S

    SENATORI

    giuseppe.auddino@senato.it
    gianluca.perilli@senato.it
    arnaldo.lomuti@senato.it
    pietro.lorefice@senato.it
    agostino.santillo@senato.it
    gabriele.lanzi@senato.it
    emiliano.fenu@senato.it
    alberto.airola@gmail.com
    cristiano.anastasi@senato.it
    gianluca.castaldi@senato.it
    francesco.castiello@senato.it
    alfonso.ciampolillo@senato.it
    andrea.cioffi@senato.it
    mauro.coltorti@senato.it
    gianmarco.corbetta@senato.it
    vitoclaudio.crimi@senato.it
    marco.croatti@senato.it
    mattia.crucioli@senato.it
    emanuele.dessi@senato.it
    luigi.dimarzio@senato.it
    fabio.dimicco@senato.it
    primo.dinicola@senato.it
    stanislao.dipiazza@senato.it
    giovanni.endrizzi@senato.it
    giorgio.fede@senato.it
    gianluca.ferrara@senato.it
    vincenzo.garruti@senato.it
    mariomichele.giarrusso@senato.it
    giannipietro.girotto@senato.it
    elio.lannutti@senato.it
    ettore.licheri@senato.it
    matteo.mantero@senato.it
    giovanni.marilotti@senato.it
    gaspare.marinello@senato.it
    raffaele.mautone@senato.it
    cataldo.mininno@senato.it
    francesco.mollame@senato.it
    nicola.morra@senato.it
    fabrizio.ortis@senato.it
    gianluigi.paragone@senato.it
    stefano.patuanelli@senato.it
    marco.pellegrini@senato.it
    daniele.pesco@senato.it
    daniele.pesco@senato.it
    giuseppe.pisani@senato.it
    vincenzo.presutto@senato.it
    sergio.puglia@senato.it
    ruggiero.quarto@senato.it
    sergio.romagnoli@senato.it
    iuniovalerio.romano@senato.it
    vincenzo.santangelo@senato.it
    segreteria.sileri@senato.it
    danilo.toninelli@senato.it

    fabrizio.trentacoste@senato.it
    mario.turco@senato.it
    sergio.vaccaro@senato.it

    SENATRICI

    alessandra.maiorino@senato.it
    barbara.floridia@senato.it
    cinzialeonem5s@gmail.com
    alessandra.riccardi@senato.it
    rosasilvana.abate@senato.it
    rossella.accoto@senato.it
    donatella.agostinelli@senato.it
    luisa.angrisani@senato.it
    vittoria.bogodeledda@senato.it
    laura.bottici@senato.it
    segreteria.elenabotto@senato.it
    antonella.campagna@senato.it
    segreteria.castellone@senato.it
    nunzia.catalfo@senato.it
    mirghit@gmail.com
    grazia.dangelo@senato.it
    danila.delucia@senato.it
    gabriella.digirolamo@senato.it
    daniela.donno@senato.it
    tiziana.drago@senato.it
    elvira.evangelista@senato.it
    agnese.gallicchio@senato.it
    felicia.gaudiano@senato.it
    silvana.giannuzzi@senato.it
    biancalaura.granato@senato.it
    barbara.guidolin@senato.it
    pasqua.labbate@senato.it

    marinella.pacifico@senato.it
    virginia.lamura@senato.it
    barbara.lezzi@senato.it
    giulia.lupo@senato.it
    marialaura.mantovani@senato.it
    mariassunta.matrisciano@senato.it
    michela.montevecchi@senato.it
    vilma.moronese@senato.it
    gisella.naturale@senato.it
    simona.nocerino@senato.it
    emma.pavanelli@senato.it
    angela.piarulli@senato.it
    elisa.pirro@senato.it
    sabrina.ricciardi@senato.it
    loredana.russo@senato.it
    paola.taverna@senato.it
    orietta.vanin@senato.it

    in risposta a: Preparazione riunione rete Gruppi #2674 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Caro Erminio,
    il tema “Elezioni” meritera’ un approfondimento successivo.

    Al momento di costituire piudemocraziaitalia se ne era discusso a lungo. La discussione è ben sintetizzata (cosi’ a me pare) nel punto 5 dello Statuto, che trovi qui:

    Fai clic per accedere a Statuto-2018.pdf

    Dimmi cosa ne pensi.
    (Ma sul tema aprirei una discusisone specifica: qui restiamo alla riunione fatta e le cose decise da fare)

    in risposta a: Preparazione riunione rete Gruppi #2669 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Caro Nicola,

    La riunione mi pare sia andata molto bene, sebbene non si sia riusciti a parlare (se non brevissimamente, un tuo intervento) del tema: 3) elezioni.

    La lista delle elezioni e’ comunque importantissima e ti ringrazio per averla fatta avere.
    Penso che su quello dovremo concentrare una prossima riunione della “rete dei gruppi”.

    Qui intato la lista mi pare ben conservata per la prossima occasione.
    Grazie.

    in risposta a: Preparazione riunione rete Gruppi #2668 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Ho buttato giu un testo, come “messaggio ai senatori”.

    E’ “personale” (lo ho fatto appositamente, in modo da non apparire “burocratico”), ma puo’ servire per ispirarsi … chi volesse.

    Se avete dei consigli, critiche, suggerimenti …  sono ben accetti.

    Grazie.

    = = =

    Caro Senatore XXX,

    Da vecchio attivista M5S, sono a favore della democrazia diretta.
    Spero e presumo lo sia anche tu.

    Quindi auspico che gli italiani si possano esprimere sul tema del “taglio dei parlamentari”.
    A prescindere dal Si o No una legge, se ratificata dal popolo, ha maggiore credibilità.
    Tanto più il voto popolare è opportuno nel caso di una modifica costituzionale.
    Anche le leggi elettorali e tutte le leggi che concernono principalmente i legislatori
    ritengo che andrebbero ratificate dai cittadini, SEMPRE.
    Lo strumento di democrazia diretta esiste e si chiama: REFERENDUM OBBLIGATORIO (indetto senza raccolta di firme).

    Ti scrivo per augurarti buone feste, ma anche e soprattutto per invitarti a firmare per il referendum entro il 12 Gennaio, come hanno già fatto alcuni tuoi colleghi.
    Questo contribuirebbe al bene del paese ed anche a tenere alta e ben visibile la coerenza del M5S nel sostenere la democrazia diretta.

    Grazie per l’attenzione.
    Buone feste a tanti auguri per l’anno nuovo.

    Leonello Zaquini

    PS – Prego di scusarmi per il “tu”: tra vecchi attivisti , mi viene difficile usare il “lei”.
    Permettimi di presentarmi brevemente.

    Come organiser del Meetup di Losanna (vivo in Svizzera) ero intervenuto nel 2009 al convegno di Firenze per descrivere e sostenere la democrazia diretta.
    Piu’ di recente (2018) sono stato invitato, sul palco del Circo Massimo a Roma, per parlare brevemente dello stesso tema.

    Qui in Svizzera sono stato eletto in un consiglio comunale (come indipendente).
    E’ allora che , da rappresentante, ho scoperto e capito i vantaggi della democrazia diretta non solo per i cittadini, ma anche per i rappresentanti: ci fa lavorare meglio.
    Infatti, sapendo che i cittadini possono “prendere l’iniziativa”,  si fa più attenzione. Inoltre, il fatto di sapere che non si dispone del monopolio decisionale crea un ambiente piu’ collaborativo e cooperativo tra i diversi gruppi consiliari. E poi all’interno dei gruppi c’e’ maggior rispetto per le opinioni dei singoli rappresentanti che sono e restano rappresentanti dei cittadini, non “del partito”. Anzi, il consigliere che votasse sempre come la maggioranza del suo gruppo, dopo un po’ genererebbe dei sospetti: “Ma quello …  legge le delibere che vota? … come mai non ha mai idee sue?”. Ci farebbe la figura del “lèche cul” (… perdonare il francesismo: qui si parla francese)

    Ho descritto queste mie scoperte anche in un libriccino: “la democrazia diretta vista da vicino” Ed. Mimesis.

    Sono tra i membri fondatori della associazione politica a-partitica piudemocraziaitalia.

    Aggiungo qualche fotografia,  spero ti possa divertire:
    Qui: al Circo Massimo nel 2018 (ma la camicia con la scritta è la stessa della “Carta di Firenze” del 2009).

    Qui un vecchio articolo (2013) del giornale locale:
    https://www.arcinfo.ch/articles/regions/montagnes/un-beppe-grillo-des-montagnes-262700

    in risposta a: Verita sociali e democrazia #2655 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Volentieri rispondo alla domanda posta da Pietro: “Come individuare la verita’ in campo sociale”.

    Ne parliamo da un po’, e mi pare opportuno sottolinerare delle precisazioni alle nostre discussioni.

    PRIMA PRECISAZIONE: cosa e’ la verita’.

    Penso che la piu’ adeguata sia la risposta di Aristotele che, in polemica con i sofisti (che negavano l’esistenza dlla verita’, in tutti i contesti) per definire la verita’ disse:

    ” La verita’ e’ dire di quello che e’ che e’, e di quello che non e’ che non e’ “.

    Questo e’ valido in tutti i campi nei quali “quello di cui si parla” ha una realta’ esterna ed oggettiva, a cui il discorso si riferisce (anche se ovviamente solo parzialmente). Questo tipo di verita’ , non e’ l’UNICO, ed e’ quello detto: “Verita’ per corrispondenza” ( = corrispondenza con i fatti).
    Anticipo qui il fatto che esistono anche altri tipi di verita’ :
    -Verita’ per coerenza,
    – verita’ autoreferenziale.
    (Eventualmente ne parleremo in seguito).

    Anche in campo sociale, come in molte occasioni e contesti, ci si trova , normalmente, di fronte a realta’ oggettive ed indipendenti, esterne ed indipendenti dalle opinioni.
    Per cui, siamo di fronte al caso di:
    “ricerca della verita’ per corrispondenza” = corrispondenza del pensiero con i fatti.

    ESEMPIO.
    Se per esempio, ci si trova in un comune che ha un bilancio in rosso, ci sara’ chi propone le soluzioni seguenti:

    A- Aumentiamo le tasse, in questo modo avremo piu’ attivo in bilancio.
    Altri che propongono:

    B- diminuiamo le tasse, in questo modo verrano da altri comuni ad abitare nel nostro o ad insediare industrie ed avremo piu’ attivo di bilancio.

    (Il caso che presento e’ concreto. Nel paese dove vivo e dove questo problema si e’ posto i comuni hanno il potere di decidere la loro politica fiscale).

    Come in molti casi, in altri settori (scientifici e tecnici) entrambe le opinioni: A e B, hanno a loro sostegno:

    – argomenti “logici”: entrambe le soluizoni hanno una loro ragionevolezza.
    – esempi e casi empirici di conferma della validita’ sia di A che di B..

    Come risolvere il quesito nel caso specifico, del Comune specifico?

    SOLUZIONE
    Si procede come in tutti i casi di “verifica della verita’ per corrispondenza”: confrontando le opinioni con l’esperienza.
    IL problema è che , in campo sociale ( ma non solo in quello), l’esperienza:
    – richiede molto tempo,
    – e’ determinata da molti fattori.
    – puo’ apparire (a prima vista) “contraddittoria”

    Per questo in campo sociale (come in altri casi, simili) si ricorre alla:
    – informazione da dati raccolti sulle esperienze fatte altrove.

    per cui:

    1) si crea una COMMISSIONE DI STUDIO (strumento di “democrazia deliberativa”), della quale facciano parte persone che la pensano differentemente ( A e B).
    2) La commissione raccoglie dati dalle esperienze di TUTTI i comuni che (prima del nostro) si sono trovati in situazioni simili.

    3) La commissione raccoglie le informazioni dall “ufficio di statistica” nazionale ( che deve averle raccolte costantemente durante gli anni precedenti).

    4) i dati presumibilmente diranno che sia la soluzione A) che la soluzione B) hanno avuto effetto, ma occorrera’ associare ad ogni risultato anche altri fattori:
    – numero di abitanti nel comune.
    – tipo di attivita’ economica prevalente.
    – collocazione geografica ( pianura, … montagna, … .
    … ecc .
    La “caratterizzazione di un comune, dipende da diverse decine di “fattori”).
    Un fattore di cui tenere conto (gestito come “risultato” ) sara’ opportuno che sia anche: “Sofferenza dei cittadini” e “grado di soddisfazione per il risultato finale”

    5) Con calcoli statistici specifici ( calcolo della “correlazione”) si individua il legame statisticamente presente tra: “la soluzione A o B” ed alcuni dei “fattori” che ne determinano il successo e/ o l’ insuccesso.

    6) si classifica e caratterizza anche il nostro comune, quello al quale ci interessa adattare la soluzione, e si stabilisce con quale PERCENTALE DI PROBABLITA’ la soluzione A oppure B, risultera’ efficace.

    7) Con i punti precedenti ( 4 e 5) e’ possibile ed opportuno anche identificare: LA SOLUZIONE INTERMEDIA A + B , meglio adatta al comune dato, e che eventualmente riduce al massimo anche il fattore: “sofferenza dei cittadini”.

    = = =
    NOTA
    Il lavoro della Commissione e’ basato, a monte, sul:
    – lavoro dell’ufficio nazionale di statistica.
    ed anche sul:
    – lavoro di resoconto dei comuni che hanno precedentemente affrontato il problema “sperimentando” le soluzioni.
    Senza di quei lavori “l’esperienza” andrebbe persa.

    Il lavoro comune , sui dati oggettivi, ha la caratteristica di unire le opinioni di chi, in partenza, le aveva diverse.
    = = =

    7) Il lavoro della COMMISSIONE si conclude con la redazione di un : “Rapporto”.

    8) Il Rapporto viene presentato ai consiglieri comunali ed ai cittadini in una “Assemblea cittadina” (Strumento di democrazia partecipativa).

    9) L’esecutivo comunale ( “Giunta” in italiano) , in base al rapporto, ed alle opinioni espresse durante l’assemblea cittadina, presenta un “proposta di soluzione” adattata al caso del comune.(Democrazia rappresentativa)

    10) I consiglieri votano la proposta, dopo averla eventualmente emendata. (Democrazia rappresentativa)

    11) I cittadini possono abrogare la decisione presa al punto 10 ( Democrazia diretta). In caso di abrogazione, il processo riparte dal punto 8.
    La possibilita’ di voto dei cittadini (pur se privo della possibilita’ di emendamenti) assicura l’indipendenza dei rappresentanti, dato che eventuali ” pressioni sui rappresentanti” (o sui loro partiti) di eventuali “gruppi di pressione” interessati ad una souzione piu’ che all’altra NON possano avere influenza.

    Domande?
    Grazie per l’attenzione.

    in risposta a: Verita sociali e democrazia #2653 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Si caro Roberto, l politica attuale e’ come dici … .
    Ma qui la riflessione non e’ su quello ma : a monte.

    e la domanda che mi viene rivolta e’ :

    ” Secondo te, è possibile individuare la verità (o almeno avvicinarsi ad essa) in campo sociale? E come?”
    Il testo precedente, gia aiuta ma aggiunf qui di seguito delle altre argomentazioni.

    = = =
    Per individuare o almeno avvicinarsi alla verita’ in campo sociale occorre:

    1) IL CONFRONTO DI IDEE.
    – la raccolta di informazioni di “casi precedenti”.
    – la correlazione tra fattori e risultati, nei casi precedenti.
    2) LA generazione della NUOVA IDEA / IDEE , SINTESI DEL CONFRONTO e dello studio dei casi.

    3) LE PROPOSTE FRUTTO DELLA SINTESI.

    4) LE DECISIONI.
    – la verifica della validita’ della decisione.

    continua … .

    in risposta a: Proposte per la riforma dei COMITES #2643 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    UN testo .

    <span dir=”ltr”><span class=”_3l3x”>Circolare ministeriale a firma Ambasciatore Cardilli, allora Segretario CGIE del MAECI potrà charire i tuoi dubbi sulla natura (pubblica/privata) dei Comites</span></span>

    Fai clic per accedere a Natura%20dei%20Comites.pdf

    = = =
    La natura dei Comites. Il loro rapporto con lo Statoitaliano e lo Stato ospitanteCon questa circolare a tutti i componenti del Cgie ed a tutti i Comites, ilsegretario del Cgie Ministro Cardilli illustra lo stato giuridico dei Comitati(ente pubblico/ente privato) ed il loro rapporto con le istituzioni statali,sulla base della nuova normativaCome noto il Consiglio dei Ministri nella riunione di lunedì 29 settembre haapprovato il Decreto per il differimento dei termini relativi alle elezioni per ilrinnovo dei Comitati degli Italiani all’estero, stabilendo che esse dovranno averluogo entro il prossimo 31 marzo.Il relativo decreto n. 272 del 2 ottobre è stato pubblicato sulla GazzettaUfficiale del 3 ottobre.La Camera dei Deputati da parte sua ha approvato definitivamente il 3 ottobre,nella stessa formulazione già approvata il 2 luglio 2003 dal Senato, il DDL sullariforma dei Comites che è pertanto diventato legge dello Stato. Per poterneleggere il testo, che non viene inviato per non appesantire la trasmissione, siprega di visitare il sito http://www.esteri.it entrando nella pagina di politica estera,sezione italiani all’estero, CGIE.Quanto alla natura giuridica dei Com.It.Es., argomento sollevato nel corsodella riunione del Comitato di Presidenza del CGIE svoltasi a Roma l’11 e 12settembre u.s., il Direttore Generale per gli Italiani all’estero, sentito anchel’Ufficio legislativo del Ministero, ha comunicato a questa Segreteria che:1. per l’ordinamento giuridico italiano i Com.It.Es. sono enti di dirittopubblico. Tale aspetto non può essere messo in discussione dato che iComitati sono istituiti e disciplinati dalla legge; sono destinatari dicontributi a carico della finanza pubblica per le spese di gestione; sonosoggetti alla vigilanza delle Missioni diplomatico­consolari competenti perterritorio;2. poiché i Comitati vanno incardinati nella giurisdizione contabile del nostroordinamento, ogni caso di malagestione con conseguente danno per lefinanze pubbliche, ove appaia manifesta la volontà dell’autore dellamalagestione di non uniformarsi alla legge e di non reintegrare il danno,deve essere denunciato alla Procura Generale della Corte dei Conti;3. circa la natura del Com.It.Es. in rapporto allo Stato ospitante, non sidiscute che il Comitato si appalesi come un ente di diritto privato e nongoda di immunità dalla giurisdizione o dall’esecuzione.Conseguentemente, lo statuto dei Com.It.Es. deve tener conto sia dellanormativa italiana, esplicitandola dove necessario, sia della normativalocale;

    26.4.2015Natura dei Comiteshttp://www.comites-monaco.de/leggi/ComitesNatura.html2/24. resta inteso che i comportamenti del Presidente e dei singoli Consiglieridel Comitato in violazione della normativa dello Stato ospitante sonolegittimamente perseguibili dalle Autorità locali, in quanto in questefattispecie il Com.It.Es. agisce come ente di diritto privato: eventualispese legali non sono imputabili al bilancio del Comitato;5. infine si esclude che i Com.It.Es. possano avere uno status rilevante dalpunto di vista del diritto internazionale dato che l’attribuzione di talepersonalità giuridica è dettata da norme specifiche che non possonoessere applicate ai Comitati nemmeno con una interpretazione estensiva.Quanto precede è stato portato all’attenzione della rete diplomatico­consolareda parte della DGIEPM, con istruzioni di darne formale comunicazione aiCom.It.Es. e ai membri del C.G.I.E. presenti nelle rispettive Circoscrizioniconsolari.Min. Plen. Torquato Cardilli, Segretario del CGIEottobre 2003

    in risposta a: Sollecito al Ministro D'Inca, sulla democrazia diretta #2639 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Sollecito tramite Filippo Nogarin,

    = = =
    Caro Filippo,

    Ci siamo conosciuti nel dicembre 2017 a Milano: Eleonora Evi aveva organizzato una serata di discussione sul tema della democrazia diretta.
    Aveva invitato te, Danilo Toninelli ed anche me: residente in Svizzera, membro del Consiglio comunale di una cittadina della Svizzera francofona ed autore di un libriccino sul tema, dal titolo “La democrazia diretta vista da vicino”.
    Non so se ti ricordi di me, ma io mi ricordo benissimo di te anche perchè poi, a cena, avevamo continuato la nostra discussione ed avevo molto apprezzato tuoi commenti e domande che vevo trovato molto pertinenti sul sistema politico svizzero.

    Leggo con piacere che sei stato chiamato ad aiutare il Ministro D’ Inca nel suo difficile compito.
    Come ben sai,  D’Inca succede a Riccardo Fraccaro che ha avuto il merito di fare partire l’iter legislativo per la introduzione  della “legge di iniziativa popolare a voto popolare” (“Referendum Propostivo”).

    Come associazione “piudemocrazia italia”, siamo in contatto con una rete di associazioni e di attivisti favorevoli alla introduzione di nuovi strumenti di democrazia diretta o anche il rafforzamento di quelli di democrazia rappresentativa.

    Vorremmo tenerci pronti per sostenere iniziative che promuovano quegli inportanti strumenti di democrazia.

    Abbiamo scritto a D’ Inca per avere informazioni sul proseguio dell’iter legislativo concernente il “Referendum propositivo” che già aveva ottenuto il voto positivo della Camera, o altre iniziative.
    La lettera del nostro portavoce, la trovi in allegato.
    Purtroppo, per il momento, non abbiamo ricevuto commenti dal Ministro.

    A breve dovremo tenere una nuova riunione della “rete dei gruppi ed attivisti “.

    Vorremmo poter comunicare informazioni in proposito e, se possibile, coordinarci in modo che la rete sia attiva nel sostegno delle iniziative concernenti la democrazia. Come leggi nella lettera al Ministro.

    Ti scrivo per pregarti di sollecitare delle risposte sul tema o per tenerci tu infromato in proposito.

    Grazie!
    Buon lavoro a te ed al Ministro.

    Leonello Zaquini

    in risposta a: altre associazioni, estero #2637 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Qui altre associani ancora, ed  un invito ai governi di creare assemblee cittadine:

    <span class=”text_exposed_show”>https://www.mehr-demokratie.de/fileadmin/pdf/2019-11-15_Open_Letter__We_need_more_citizens__assemblies_-1.pdf</span>

    = = =
    TRADUZIONE

    La democrazia moderna sta affrontando molte sfide, ma promette anche molte opportunità.
    Dobbiamo aggiornare la democrazia per adattarla alle urgenze, alle necessità e alle tendenze del 21 ° secolo.
    Nel corso delle ultime decadi, le nostre società si sono modernizzate ed hanno progredito in modo molto importante, allora perchè non anche nella pratica democratica? Perché non abbiamo moderrinzzato in modo conseguente anche modi e mezzi per favorire la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali?

    Noi, organizzazioni e i singoli individui che sosteniemo nuovi processi innovativi della democrazia, chiamiamo i nostri governi nazionali a introdurre assemblee di cittadini , selezionati per estrazione a sorte, come strumenti di rafforzamento della democrazia ed avvicinaer il processo decisionale ai cittadini.

    Il numero di coloro che non credono più nelle soluzioni democratiche di fronte alle grandi sfide del nostro tempo è in costante aumento. La legittimità dei governi eletti democraticamente soffre enormemente. Come rappresentanti, avete la responsabilità di fare tutto ciò che è in vostro potere per fermare la tendenza verso il basso della democrazia.
    Le assemblee dei cittadini hanno dimostrato di agire efficacemente come cura. E’ opportuno partecipare al salvataggio della democrazia sostenendo l’istituzione delle assemblee dei cittadini e prendendo sul serio i loro risultati .

    Riteniamo che la realizzazione di una vera democrazia non debba essere un compito complicato. Pensiamo che possa essere semplice come un gruppo normale di persone che si incontrano con età, sesso, livelli di istruzione e background diversi, discutendo faccia a faccia e proponendo soluzioni politiche alle questioni centrali che affronta la nostra società

    Questo è il motivo per cui vi chiediamo di mettere i cittadini al centro della definzione e della progettazione di proposte sulle questioni fondamentali che sono importanti per loro stessi. Vi invitiamo a:

    – Introdurre le assemblee dei cittadini come parte integrante della partecipazione dei cittadini.
    – Concedere tempo sufficiente per un dibattito strutturato moderato in modo autonomi ed indipendente

    – Garantire la moderazione e la gestione dei processi indipendenti
    – Rende disponibili e pubbliche le raccomandazioni finali dell’assemblea dei cittadini
    -Considerare seriamente l’esame delle proposte, proposte dall’assemblea dei cittadini, e avviare un processo di modifica legislativa.

    Esperienze in Irlanda, Belgio e Regno Unito hanno dimostrato che le assemblee dei cittadini possono funzionare e favorire il processo democratico.

    A lungo termine, la società intera diventa più fiduciosa del processo politico poiché i loro concittadini hanno avuto parte integrante nella revisione e nella preparazione delle decisioni sulla legislazione avvenuta.

    Contiamo su di voi per cogliere l’opportunità di rinvigorire la democrazia introducendo le assemblee dei cittadini nel processo legislativo.

    Sottoscritto da:
    :


     

    in risposta a: Proposte per la riforma dei COMITES #2636 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    L’amico Michele, dopo l’incontro a Berna ha scritto queste considerazioni (che mi consente di condividere qui).
    = = =

    A seguito della discussione di oggi pomeriggio a Berna, ecco alcune mie riflessioni e proposte in riguardo all’articolo 2 del disegno di  legge dei COMITES presentato da Claudio nel 2009 in particolare i comma 2 e 3:

    Premesso che

    • la legge si rivolge a tutte le comunità italiane del mondo in paesi o stati diversi per estensione, diffusione o residenza,
    • l’applicazione della legge varia da un paese all’altro,

    Si rende necessario un’applicazione minima e uguale per tutti i comites:

    • sul funzionamento del consolato
    • sulle attività delle associazioni italiane
    • sul rapporto della comunità con il Consolato e le autorità locali.
    • Concretamente manca, a mio modesto parere, un metodo di lavoro o un regolamento valido per tutti i comites,  per cui va aggiunto nei comma 2 e 3, o inserito o chiaramente detto che, ad inizio di ogni anno, visto il numero degli eletti, il Comites dovrebbe fissare obbligatoriamente (per legge o regolamento):
    • 3 incontri con associazioni (attività, funzioni, richieste),  patronati …..
    • 3 incontri con i responsabili degli uffici consolari (anagrafe, passaporti, naturalizzazioni…) e un incontro con il console,
    • redige il consuntivo sul funzionamento del Consolato, sullo stato di salute e richieste delle associazioni incontrate, fa proposte o richieste  di miglioramento,
    • comunica e diffonde il consuntivo e il bilancio a tutte le associazioni ogni anno.

    Gli articoli 2 e 3 del disegno di legge mi stanno benissimo ma li considero obiettivi  ideali a cui i comites dovrebbero  puntare o perseguire perché in realtà, come già sappiamo, sono molto difficili da ottenere. Anzi è proprio l’opposto che si ottiene.

    Inoltre si dovrebbe istituire un organo di valutazione e di ricorso nazionale in ogni paese costituito da Ambasciatore, da un membro del CGIE,  da un eletto del Comites o un eletto da di associazioni.

    Su CGIE e voto all’estero, condivido.

    in risposta a: Proposte per la riforma dei COMITES #2635 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Metto a disposizione delgi interessati anche il link al documento redatto dai “Meetup esteri” degli attivisti M5S:

    https://docs.google.com/presentation/d/1rKJxdObqiZ79Qcw9-jC8Ntt3zgbaNj-eqqc2MCmCZQQ/mobilepresent?fbclid=IwAR1dBxfmsfhDKBBoJDxnpj5dtMUmaEScbXPY_SjZqAkD5eBikoBA1LBQizQ#slide=id.p24

    in risposta a: Proposte per la riforma dei COMITES #2631 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Precisazione: il testo qui sopra, e’ destinato ad una riflessione delle Colonie LIbere ITaliane, ma mi pacerebbe estendere la discussione a chounque sia interessato o abbia idee e propoposte.

    in risposta a: altre associazioni, estero #2627 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Qui si trovano diverse associazioni e nomi di attivisti:

    https://democracy.community/

    in risposta a: Immagine della Svizzera, Argomenti #2614 Score: 1
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Purtroppo la Svizzera ha nel mondo ed in particolare in Italia una cattiva immagine. Nel citarla la reazione spesso e’ “… ah … le banche …”.

    Nel presentare la pagina sopra, aggiungo le seguenti considerazioni:

    – certo le banche in Svizzera esistono, hanno pero’ un impatto sul PIL nazionale limitato al 19%, cifra importante che per altro assicura il fatto ch la Sbzzera sia un paese soprattutto industriale e lîndustria … che deve fare i conti con la non facile situazione determinata dalla costante sopravvalutazione del Franco svizzero che rende il lavoro piu’ difficile a chi produce ed esporta:  macchine utensili …  formaggio o  cioccolato oltre che orologi.

    2) da notare che nella esportazione di Macchine utensili (5° posto nel mondo) al 6° si trova la Cina, al 7° la Corea del sud, ed all’8° posto gli USA.

    Che un piccolo paese delle dimensiomi del Piemonte e della Lombardia sopravanzi paesi di questo tipo la dice lunga sulla vocazione industriale del paese.
    Un artigiano Indiano o spagnolo,  comprera’ una macchina utensile svizzera (al prezzo svizzero) perche’ ha fiducia che sia fatta bene, e non certo perche’ “in Svizzera ci sono le banche” … .

    3) Ho avuto occasione di assistere a conferenze tenute da Nicolas Hayek, fondatore della Swatch (ed ho anche collaborato ad una di quelle, con un mio breve intervento … ricevendo un orologo in regalo!) . Hayeck era un immigrato dal Libano in Svizzera e spiegava che:
    ” La Svizzera e’ un ottimo paese per fare industria. Certo qui i prezzi e quindi i salari sono piu’ alti che altrove, ma l’inconveniente e’ largamente compensato dal fatto che gli svizzeri hanno un senso di responsabilita’ prezioso nelle attivita’ produttive ed industriali. Questo senso di responsabilita’ deriva di certo dal sistema politico e dalla diffusione della democrazia diretta, che coinvolge costantemente i cittadini” … parole di Nicolas Hayek !

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1518 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Caro Erminio,

    Grazie per il commento.
    Penso che la struttura alla quale ti riferisci potrebbe essere il Consiglio stesso.
    In alternativa ci potrebbe essere una “Commissione controllo collegialita'” , magari anche incaricata di controllare che il “Programma di governo” venga attuato coerentemente agli accordi presi.
    Ma, ripeto, un Consiglio che operi in modo collegiale mi pare potrebbe incaricarsi anche di decidere collegialmente queste cose.
    Credo che il Consiglio comunale (l’esecutivo, in Italia detto “La giunta”) della mia cittadina funzioni proprio come ho detto nella prima ipotesi, (ma mi informero’ in dettaglio, soprattutto per il livello federale).

    In ogni caso, in questa fase, non appesantirei il testo entrando  in dettagli troppo tecnici: l’idea di base e’ quello che, per il momento, mi pare conti.

    Non pare anche a te?

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1505 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Versione (forse) finale:
    = = =

    MIGLIORARE LA DEMOCRAZIA E CONSOLIDARE I GOVERNI RAPPRESENTATIVI E COLLEGIALI.

    La crisi di governo alimenta un interesse diffuso sulle forme della democrazia e le possibilità di migliorarla.

    Ci si interroga su: come avere governi che mirino al bene collettivo, che non siano oggetto di “ricatti” e manipolazioni “partitiche”
    e che siano stabili in modo da soddisfare gli impegni e le necessità di un paese.

    Come piudemocraziaitalia, intendiamo dare il nostro contributo a questa riflessione.

    Assistiamo ad un dialogo tra i partiti per la formazione di un governo.
    Ci pare corretto che il dialogo avvenga tra partiti diversi che hanno ottenuto significativi consensi elettorali.
    Questo li rende “Rappresentativi”.

    Un sistema elettorale “maggioritario” invece non sarebbe rappresentativo. Inoltre la sua “stabilita'” sarebbe solo formale: il partito-vincente
    alle elezioni successive, disferebbe facilmente quanto fatto dal partito-al-governo precedente.
    Da una instabilità dei governi si passerebbe ad una instabilità legislativa, ancora più deprecabile.
    Ed inoltre il sistema “maggioritario” implica ad una grave carenza democratica: il Parlamento (l’organo legislativo) viene di fatto escluso dal processo
    decisionale, mentre il Governo (organo che dovrebbe essere solo esecutivo), assumerebbe due poteri in uno.

    Come rendere stabili i governi di coalizione, rappresentativi delle diverse tendenze di opinione presenti nella società?
    Occorre la: collegialità, vale a dire una serie di regole di comportamento che impediscano che un organo dello stato (il Governo) diventi oggetto
    “ad uso” dei partiti che ne fanno parte.

    Il primo passo é quello degli “accordi di Governo”.
    ci pare di poter dire che un “programma di Governo”, redatto in modo chiaro e trasparente tra i partiti,
    è un elemento nuovo e positivo. Questo “programma”, chiaro e trasparente, impedisce che l’accordo si riduca ad un misero “inciucio” tra partiti.

    Auspichiamo che questa prassi si consolidi e resti in vigore anche in futuro, qualsiasi saranno i partiti che si troveranno a condurre simili trattative.

    Considerando le diverse funzioni del Parlamento (legislativo) e del Governo (esecutivo) ed il rispetto dell’autonomia dell’organo legislativo
    in una democrazia parlamentare, occorre per altro precisare che il “Programma di Governo” deve limitarsi a vincolare i membri del Governo a presentare PROPOSTE
    al Parlamento, il quale deve essere poi libero di approvarle o di rifiutarle, sempre ricordando che i rappresentanti sono “senza vincolo di mandato”.

    Oltre a questa precisazione, ci pare di dover dire che la gestione del “programma di governo”, dopo che il Governo si è formato, possa e debba migliorare.
    Può arricchirsi con la esperienza dei “Governi rappresentativi e collegiali” maturata per esempio in Svizzera.
    La “Collegialità”, necessaria quando i governi sono gestiti da partiti diversi (come riteniamo sia opportuno che sia),
    consente di fare emergere gli aspetti positivi presenti nei partiti in cooperazione e ridurre i loro difetti correggendoli vicendevolmente.
    La collegialità però funziona compiutamente solo se ben strutturata.
    Il limite di questa carente strutturazione, è apparso molto chiaro durante il governo precedente (M5S-Lega) ed in occasione della sua fine.

    Ci soffermiamo quindi, brevemente, sugli aspetti essenziali e sulle regole della strutturazione di un “governo rappresetativo e collegiale”.

    Immaginiamo, ed anzi auspichiamo, un governo RAPPRESENTATIVO: fatto di rappresentanti indicati da , almeno, i partiti maggiori.

    Per esempio e facendo riferimento alla situazione attuale:
    M5s – PD – Lega .

    – i tre partiti maggiori indicano, per designare i ministri, nomi di persone che siano anche ” di mediazione ” .

    – quindi, per esempio : non Renzi, non Salvini ed anche non Di Maio. Comunque mai un ” capo partito ” .

    – prèsidente del Consiglio sia : persona super partes , non iscritto ad uno dei partiti (per esempio: Conte).

    – durante il mandato i ministri sono tenuti alla COLLEGIALITA : le divergenze le dirimono in consiglio, non in pubblico.
    In pubblico non possono esprimere opinioni personali nè ” del partito ”.

    – chi trasgedisce la collegialità deve dimettersi.

    Auspichiamo che tra i punti del “programma di governo” (oggi e in futuro) si consolidi in particolare l’ultimo dei punti:
    le controversie si dirimono nel Consiglio: i membri del Governo quando sono in pubblico si esprimono a titolo dell’ORGANO DELLO STATO di cui fano parte.
    Il ministro che trasgredisce la regola, viene gentilmente dimesso.
    In questo modo il Governo conserva la sua funzione di “Organo dello Stato” e cessa di essere un “palcoscenico dei partiti” che ne fanno parte.
    Inoltre il Parlamento stesso recupera la sua funzione: che è quella di legiferare esprimendosi sui contenuti di ogni legge, non quella di
    “votare a favore o contro il governo”.

    Non stiamo inventando niente: stiamo solo descrivendo il sistema svizzero degli “ESECUTIVI RAPPRESENTATIVI A-PARTITICI E COLLEGIALI”,
    diffusi a tutti i livelli: federale, cantonale, comunale (sebbene con diversità locali e diversi metodi elettorali).

    Aggiungiamo la seguente constatazione.
    I governi a-partitici rappresentativi e collegiali hanno la proprietà di migliorare anche
    la cultura civile mediamente diffusa: il fatto che i partiti non possano usare il Governo per “mettersi in mostra”,
    riduce anche il partitismo nella forma della “tifoseria” purtroppo diffusa anche tra i cittadini.
    Le opinioni politiche si concetrano di più sui contenuti.

    Concludiamo con alcune considerazioni sulla trattativa in corso in queste ore.
    Senza tentare di espirmere un giudizio, punto per punto, sulle proposte della
    più recente bozza del “Programma di governo”, nel quale alcuni punti ci pare possano essere giudicati positivamente, altri negativamente,
    ci soffermiamo solo su quello che ci pare sia l’inconveniente più grave: nella lista dei 10 punti proposti come base dell’accordo
    ci pare ne manchino alcuni importanti.

    Ricordiamo che già nel 2007, vennero raccolte delle firme per tre leggi di iniziativa popolare. Le leggi erano sinteticamente indicate come:
    – “Ridateci le preferenze”.
    – “Parlamento pulito” … vale a dire: no a parlamentari condannati.
    – “Due mandati” … vale a dire: no al professionalismo politico.
    Il successo di quella raccolta fu eccezionale: in una sola giornata (sui 6 mesi disponibili) vennero raccolte quasi sette volte il numero di firme necessarie.

    E’ triste constatare che di 12 anni dopo quelle tre proposte di legge non siano ancora state nemmeno discusse in Parlamento.

    Ci pare quindi che il punto mancante nella proposta del “Programma di governo”, ora in discussione, potrebbe essere espresso in modo anche molto sintetico e nella forma
    molto generica seguente:

    – migliorare e rafforzare gli strumenti di democrazia diretta.
    Ovviamente a questo punto si collegherebbero facilmente (e doverosamente) altri punti concernenti: il miglioramento della democrazia rappresentativa,
    l’introduzione di strumenti di democrazia partecipativa e regole di vita democratica nei partiti.
    Il governo precedente, aveva proposto un nuovo strumento di democrazia diretta ( detto: “Referendum Propositivo”), portandolo fino alla approvazione
    alla Camera in prima lettura.

    Ci interroghiamo sul come mai il tema sia assente nella nuova proposta di programma.

    Caldamente invitiamo il partito che si era fatto promotore di quelle iniziative a non dimenticare quei temi: ci paiono fondamentali per la democrazia
    e speriamo che trovino consenso tra tutti i partiti che hanno a cuore la democrazia e tra tutti i democratici.

    Riteniamo che il “movimento per la democrazia”, che di fatto esiste ed é sempre più presente in Italia, si unisca e si consolidi
    per fare in modo che questi punti non siano dimenticati nè ora nè mai.

    Come Piudemocraziaitalia faremo il possibile perchè questo avvenga.

     

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1501 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Purtroppo il forum non consente modifiche dopo un certo tempo.

    Memorizzo qui quanto meno i temi che (dalla discussioni)  sono stati proposti come precisazioni e critiche:

    – aggoingere la democrazia partecipativa nella frase:
    ” Il punto mancante potrebbe essere espresso in modo anche molto sintetico nella forma molto generica seguente:
    – Rafforzare la democrazia rappresentativa e gli strumenti di partecipativa e gli strumenti di democrazia diretta”.

    = = =

    – attenuare le critiche al m5s per il “va day” (Giorgia)., sostituire la frase:
    “ci dispiace constatare che quel partito pare abbia dimenticato il suo “V1 Day” e non abbia messo nessuno di questi punti nella lista tra le sue proposte,”

    Con la frase:

    ” Caldamente invitiamo quel partito a non dimenticare ed anzi a mettere al rpimo posto, nella lista delle loro proposte, i temi  che quel partito aveva promosso, con gradissimo successo, come leggi di inzaitiva popolare:
    Quei temi ci paiono fondamentali per la democrazia”.

    chiedere a Luca se la frase precedente e la frase gia’ presente:
    “Con questa precisazione, ci pare di poter dire che un “programma di Governo”, redatto in modo chiaro e trasparente tra i partiti, è un elemento nuovo e positivo. Questo accordo, chiaro e trasparente, impedisce che l’accordo si riduca ad un misero “inciucio” tra partiti.” gli risultano sufficienti.

    = = =
    ” Il limite di quest carente strutturazione,” … manca la a

     

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1500 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Caro Erminio,
    non ti preoccupare per gli arrori ( io ne faccio piu’ di te).

    Pero’ confesso che temo di non capire bene il tuo messaggio, e mi pare tocchi pero’ un tema che mi sta a cuore: mobilitare Travaglio & co sul tema DD.

    Pur avendo a lungo provato di farli parlare di democrazia diretta (decine di lettere …), non ci sono riuscito
    Vorrei ragionare con voi sul modo di riuscirci.

    Credo sia uno dei temi importanti (e carenti) del nostro “movimento”.
    Magari ne parliamo domani (martedi 27.08) via rete, all’indirizzo:
    https://meet.jit.si/piudemocraziaitalia

    Dato che Luca partecipara’ alla Festa del Fatto Quotidiano di questo fine settimana.

    Tu potrai esserci?
    Mi farebbe piacere.

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1496 Score: 1
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Grazie Erminio.
    Condivido la considerazione.

    Pero’ mi risulta che l’espressione piu’ corretta sia “democrazia partecipativa” (non “partecipata”).

    Occorre farsi capire, ma anche rispettare il corretto linguaggio “tecnico”.
    Ti pare?

     

    in risposta a: PROPOSTA ATTIVITA "Crisi-governo-agosto19" #1489 Score: 0
    Leonello Zaquini
    Moderatore
    107 punti

    Cari amici, come avevamo deciso propongo un testo, da condividere: prego commentare, suggerire, … in modo da arrivare a condividere. (Avrei preferito non farlo io, avendo gia’ fatto i precedenti, ma … ).
    = = =

    MIGLIORARE LA DEMOCRAZIA E CONSOLIDARE I GOVERNI RAPPRESENTATIVI E COLLEGIALI.

    I cittadini italiani stanno seguendo le trattative per la formazione di un nuovo governo. Costatiamo un interesse diffuso: ci si interroga sulle forme della democrazia e le possibilità di migliorarla.

    Come piudemocraziaitalia, intendiamo dare il nostro contributo a questa riflessione.

    Senza tentare di espirmere un giudizio, punto per punto, sulle proposte della bozza del “Programma di governo” nel quale alcuni punti ci pare possano essere giudicati positivamente, altri negativamente,  ci soffermiamo solo su quello che, ci pare, sia l’inconveniente più grave.

    Nella lista dei 10 punti proposti come base dell’accordo un punto risulta gravemente e sorprendentemente assente. Il punto mancante potrebbe essere espresso in modo anche molto sintetico nella forma molto generica seguente:
    – Rafforzare la democrazia rappresentativa e gli strumenti di democrazia diretta.

    Il partito che era nato raccogliendo firme richiedendo:
    – “Ridateci le preferenze” (V1 day)
    e che da anni si esprime a favore della:
    – democrazia diretta,
    il partito che aveva, tra i ministri del precedente governo, anche:
    – il “ministro della democrazia diretta”,

    ci dispiace constatare che quel partito pare abbia dimenticato il suo “V1 Day” e  non abbia messo nessuno di questi punti nella lista tra le sue proposte,

    E questo proprio nel momento di rivolgersi ad un partito che il tema delle “leggi di  iniziativa popolare” lo aveva sollevato (anche se nel quadro di una discutibile proposta di modifica della Costituzione, infatti rifiutata riteniamo opportunamente ).

    Ci interroghiamo sulle ragioni della assenza di questo punto.
    Riteniamo che il “movimento per la democrazia”, che di fatto esiste ed é sempre più presente in Italia, si unisca e si consolidi per pretendere che questo “punto” non sia dimenticato nè ora nè mai.

    Fatta questa critica, che ci pare la più grave, troviamo opportuno fare notare che il fatto che le trattative tra i partiti siano su contenuti trasparenti sia comunque positivo.
    Occorre che tutti ricordiamo che un Governo deve svolgere il ruolo del potere ESECUTIVO, mentre il Parlamento à l’organo LEGISLATIVO. Questa considerazione, di certo banale, ci indica qualcosa che viene però facilmente dimenticata: il “Programma di Governo”  deve vincolare i membri del Governo a presentare PROPOSTE al Parlamento, il quale deve essere libero di approvarle o di rifiutarle. Sempre ricordando che i rappresentanti sono “senza vincolo di mandato”.

    Con questa precisazione, ci pare di poter dire che un “programma di Governo”, redatto in modo chiaro e trasparente tra i partiti, è un elemento nuovo e positivo. Questo accordo, chiaro e trasparente, impedisce che l’accordo si riduca ad un misero “inciucio” tra partiti.
    Auspichiamo che questa prassi si consolidi e resti in vigore anche in futuro, qualsiasi saranno i partiti che si troveranno a condurre simili trattative.

    La gestione del “programma di governo”, dopo che il Governo si è formato, può e deve migliorare. Può arricchirsi con la esperienza dei “Governi rappresentativi e collegiali”  maturata per esempio in Svizzera.  La “Collegialità”, necessaria quando i governi sono gestiti da partiti diversi (come riteniamo sia opportuno che sia), consente di fare emergere gli aspetti positivi presenti nei partiti in cooperazione e ridurre i loro difetti correggendoli vicendevolmente. La collegialità però funziona compiutamente solo se ben strutturata. Il limite di quest carente strutturazione, è apparso molto chiaro durante il governo precedente (M5S-Lega).

    Ci soffermiamo quindi, brevemente, sugli aspetti essenziali e sulle regole della strutturazione di un “governo rappresetativo e collegiale”.

    Immaginiamo (ed anzi auspichiamo) un governo RAPPRESENTATIVO,  fatto di rappresentanti indicati, almeno, dai partiti maggiori.
    Per esempio : M5s – PD – Lega .
    – i tre partiti maggiori indicano, per designare i ministri, nomi di persone che siano anche ” di mediazione ” .
    – quindi, per esempio : non Renzi, non Salvini ed anche non Di Maio. Comunque mai un ” capo partito ” .
    – prèsidente del Consiglio sia : persona super partes , non iscritto ad uno dei partiti ( per esempio: Conte).
    – durante il mandato i ministri sono tenuti alla COLLEGIALITA : le divergenze le dirimono in consiglio, non in pubblico. In pubblico non possono esprimere opinioni personali nè ” del partito ” .
    – chi trasgedisce la collegialità deve dimettersi.

    Non stiamo inventando niente: stiamo solo descrivendo il sistema svizzero degli “ESECUTIVI RAPPRESENTATIVI A-PARTITICI E COLLEGIALI”, diffusi a tutti i livelli: federale, cantonale, comunale (sebbene con diversita’ locali e diversi metodi elettorali).

    Aggiungiamo la seguente constatazione.
    I governi a-partitici rappresentativi e collegiali hanno la proprietà di migliorare anche la cultura civile mediamente diffusa: il fatto che i partiti non possano usare il Governo per “mettersi in mostra”, riduce anche il partitismo nella forma della “tifoseria” purtroppo diffusa anche tra i cittadini. Le opinioni politiche si concetrano di più sui contenuti.

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