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29 Luglio 2021 alle 0:35 in risposta a: Incontro “Democrazia Diretta nei comuni” / Roma – Milano #5520 Score: 0
proposta di lettera di convocazione:
Cari amici della democrazia,
siamo a convocare una riunione, sperando in una più ampia diffusione con altri incontri, sul tema in oggetto,
La democrazia diretta nei comuni
abbiamo invitato alcune persone che si sono adoperate per introdurre strumenti di Democrazia Diretta nei comuni.
Tra queste Angelo Sturni, del Comune di Roma
(spero di poter mettere altri nomi, Luca posso aggiungere il tuo nome in elenco per la lista civica “Milano Inizia Qui” ?
ho scritto a Nadia Piseddu))
Il primo incontro, un preincontro, è fissato per il giorno 31/7 ore 14-16, con possibilità di allungare la riunione fino alle 17.
Le altre date da concordare, di sabato, sarebbero previsto in una si queste: 4/09 11/09 18/09
eventualmente in giorni infrasettimanali dalle 17 alle 19
Al solito, il link per partecipare è:
https://meet.jit.si/piudemocraziaitalia
E’ gradita conferma.
Cordialmente
Nicola Ragno
Alcuni link utili:
https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/topic/incontro-democrazia-diretta-nei-comuni-roma-milano/
28 Giugno 2021 alle 1:23 in risposta a: “Esperti” o “Non esperti” nel sistema rappresentativo #5494 Score: 0Caro Leonello,
il punto non è “formare delle persone per 10 anni e poi rinunciarci”, il punto è che le persone non devono essere formate a fare il parlamentare, ma ad usare il cervello che hanno sopra il collo, se lo hanno ancora.
Formare le persone a scuola, insegnando loro ad usare il cervello ed a informarsi prima di votare, studiare in pratica.
Ecco che arriva il problema “studiare”, questa parola è un tabù in Italia, o sembra esserlo, perché a scuola non ti insegnano più a studiare , ma a passare l’esame.Quindi la regola dei 2 mandati, può starci, forse anche 3, tanto dovrebbero essere i cittadini a votarli, e non il partito a metterli su.
Poi, si potrebbe pensare che per 6 mesi, gli ex parlamentari, aiutino i nuovi a stare al passo.Meno burocrazia, più pensiero, così hai persone che fanno , non spingono pulsanti a caso o mirati dal dettame del partito.
Nicola
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Ottima presentazione Leonello.
Direi che si può condividere.
14 Giugno 2021 alle 3:08 in risposta a: Regolamentazione democratica negli statuti dei partiti #5458 Score: 0Ho trovato i documenti sul sito del Parlamento per gli statuti dei partiti che possono i ricevere il 2×1000 di finanziamenti se adottano questo statuto.
Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici (articolo 4, comma 1 del decreto-legge n. 149 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 13 del 2014)
https://www.parlamento.it/1055
Si può partire da qui per fare uno statuto iniziale.
Direi che si fa uno elenco con le regole democratiche da inserire nello statuto, poi si inseriscono nello statuto indicato dal parlamento.
Vediamo cosa si riesce a fare.
Così , se una associazione di persone vuole formare un partito, può prendere in toto o spunto dallo statuto che metteremo a disposizione.
I cittadini potranno verificare lo statuto e vedere che adotta sistemi democratici per le regole interne e forse, il partito sarà più propenso alla DD e le persone che vi entrano e vi girano intorno o si associano, sono più propense alla Democrazia
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Ciao Leonello,
mi piace molto quello che hai scritto, è un giusto elaborato di quello che ci siamo detti a voce, ed hai introdotto nuovi schemi che legano bene con “FARE IL CAMBIAMENTO”.
cambierei :
“sono strumenti che contribuiscono a risanare la DR riducendo il fenomeno del “Partitismo” (a legiferare a favore del partito) e della “degenerazione oligarchica dei partiti” (eliminazione della democrazia nei partiti).”
in:
” sono strumenti che contribuiscono a risanare la DR riducendo il fenomeno del “Partitismo” (che porta legiferazione a favore del partito) e la “degenerazione oligarchica dei partiti” (che porta alla eliminazione della democrazia nei partiti).”
Quindi farei così:
Per questo la “Democrazia Diretta moderna” (DD) ed i suoi strumenti: “Referendum abrogativo”, “Referendum obbligatorio”, “leggi di iniziativa popolare a voto popolare” ed a “voto consiliare”,
cheattribuiscono ai cittadini l’esercizio del potere legislativo, ed inoltre la “revoca” (che consente agli elettori di revocare il mandato ad eletti), sono strumenti che contribuiscono a risanare:a- la DR, riducendo il fenomeno del “Partitismo” (che porta legiferazione a favore del partito)
b- la “degenerazione oligarchica dei partiti” (che porta alla eliminazione della democrazia nei partiti), introducendo strumenti democratici nei partiti stessi (magari con statuti nuovi )
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4 Aprile 2021 alle 3:55 in risposta a: Estendere il potere legislativo ai cittadini mediante revisione art.70 cost. #5296 Score: 0Ciao Pietro,
intatto faccio una rettifica, NON si possono fare referendum per fare inserire una nuova legge.
Attualmente i referendum sono solo abrogativi o confermativi.
Solo ‘introduzione del “Referendum Propostivo”, se ho capto bene, permetterebbe ai cittadini di scrivere una legge da inserire tra gli articoli di legge, ma non ne sono sicuro.
Per il finanziamento pubblico dei partiti, il fatto che lo abbiano aggirato non significa che lo abbiano abolito, anzi quindi il referendum ha avuto il suo effetto, hanno dovuto aggirarlo.
Ora, se i cittadini avessero il potere di bloccare leggi non giuste ed in conflitto di interessi, come accade in Svizzera, ci sono tipi di legge che attivano automaticamente un referendum ed i cittadini votano, ecco perché i politici sono più attenti a ciò che legiferano e sono più distaccati dal voto di partito.
Anche io vorrei che i cittadini potessero fare Referendum su tutto, per il quorum, ZERO mi pare buono, non so se lo alzerei.
Anche perché se lasci zero, sai che se vuoi cambiare qualcosa devi andare a votare, il voto è un diritto ma anche un dovere.
Con quorum zero, no si può dire ai cittadini di andare al mare.
Come lo cambieresti l’art. 70 cost,. quindi ?
Aggiungeresti qualcosa a quanto hai già indicato ?
O quello che hai scritto è la modifica finale ?
Non basterebbe il “Referendum Propositivo” ?
Sicuramente, se il popolo potesse legiferare, potrebbe fare tante cose,
Attendo la tua proposta finale, voglio leggerla sicuramente.
Anche perché implica il cambio di costituzione, da quello che capisco.
Come fai senza referendum?
Intanto vorrei capire cosa dei 27 punti di “FARE il cambiamento” potrebbe tornare utile per la tua proposta i cambiamento (26, 1 è il tuo :-p).
Ciao
Nicola
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3 Aprile 2021 alle 3:25 in risposta a: Estendere il potere legislativo ai cittadini mediante revisione art.70 cost. #5288 Score: 0Caro Pietro,
il Referendum è il massimo della democrazia se è espressione dei cittadini, ovviamente.
Tu sai della condanna ONU all’Itala sulla raccolta firme, e sai che l’attuale modalità di autenticazione ha di fatto menomato i cittadini, non il parlamento, perché per fare un referendum, occorrono 500000+1 firme “autenticate”.
Il problema è l’autenticazione, cosa per cui l’Italia è stata condannata.
Ovvio che i referendum fatti fino ad ora sono ad opera di partiti, sindacati e pochi altri che hanno i soldi e gli agganci per l’autentica delle firme.
Ovvio che così, il cittadino non ce la farà mai, infatti, dal 1970, anno di introduzione dell’attuale metodo di raccolta firme, gli italiani hanno potuto fare solo 3 referendum, mi pare di ricordare.
infatti, dal link di wiki, si vede che i referendum proposti dai cittadini sono pochissimi
https://it.wikipedia.org/wiki/Consultazioni_referendarie_in_Italia#
Questo non deve essere ritenuto un abbandono dei cittadini, ma un impedimenti attuato contro gli italiani che così avevano vita difficile per cercare di indire un referendum, che è l’unica cosa che mette il bastone tra le ruote dei partiti.
Per il 1993, a quali ti riferisci esattamente ?
Perché ce ne sono stati 8.
Ti ricordo che attraverso il referendum , può anche essere presenta una legge, che se supea il quorum di si, viene introdotta da subito.
Quindi non capisco perché pensi che il referendum è un’arma dei partiti.
Non facciamoci sommergere dalle ideologie di partito che soffoca, di fatto, i referendum proposta dai cittadini.
Mi spieghi cosa accomuna l’art. 70 con i referendum ?
e perché sarebbe meglio riformare l’art.70 della cost. ?
http://www.senato.it/1025?sezione=127&articolo_numero_articolo=70
Per fare tale riforma, cosa servirebbe ?
Rispondi anche a questo per cortesia.
Ciao
Nicola
Altra modifica:
Il conflitto di interessi è una ineliminabile presenza all’interno della esperienza e comportamento esistenziale di ogni essere umano e non solo, anche per quanto attiene alle norme legislative e comportamentali di chi esercita una qualsiasi attività politica di rappresentanza dei cittadini sia a livello legiferativo/normativo, gestione del pubblico denaro, di utilizzo di strumenti di pubblico patrimonio e della vita sociale, per il principio di massima prudenza , si ritiene indispensabile ridurre al minimo la possibilità di dare al rappresentante politico tale opportunità.
Ci sono situazioni facilmente identificabili che possono essere legiferate perché ciò venga impedito. Queste norme sono più o meno presenti nelle legislazione di molti stati del mondo. Per esempio, è illogico che chi è stato eletto possa legiferare sul sistema elettorale, sulle modalità della attività politica e sulla propria remunerazione, senza che si attivi un sistema di controllo esterno.
L’esperienza più consolidata e strutturata è presente in Svizzera, dove, sostanzialmente, tali decisioni vengono prese direttamente dai cittadini tramite referendum dedicati obbligatori, rispettando il dettato costituzionale che la sovranità primaria appartiene al popolo che la esercita nelle modalità proposte ed approvate dallo stesso e inserite in Costituzione.
Gli strumenti di democrazia diretta che consentono ai cittadini di abrogare leggi o di proporne, sono gli strumenti efficaci per contrastare il conflitto di interessi. Quanto meno sono strumenti che inducono i legislatori a fare attenzione durante la legiferazione.
In questo punto ( decreto ) si analizza l’attuale testo in vigore che per il momento si basa su elementi che definiscono criteri di inammissibilità della candidature che, ovviamente ed implicitamente, si basa sulla presenza di conflitti di interesse, mentre non trova spazio una legislazione adeguata per risolvere conflitti di interesse nell’esercizio della attività lefgislativa/amministrativa del politico eletto (ex candidato) durante l’esercizio del suo mandato.
Si propone quindi una modifica integrativa del decreto in vigore del presidente della repubblica di data 30-03 1957- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Nicola.
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Nicola. Motivo: migliorie
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Erminio Ressegotti.
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Nicola.
Erminio, ad un tuo messaggio privato, rispondo :
Io cambierei così, altrimenti non vedo come si possa capire la seconda parte.
Il conflitto di interessi è una ineliminabile presenza all’interno della esperienza e comportamento esistenziale di ogni essere umano e non solo e per quanto attiene alle norme legislative e comportamentali di chi esercita una qualsiasi attività politica di rappresentanza dei cittadini sia a livello legiferativo/normativo, gestione del pubblico denaro, di utilizzo di strumenti di pubblico patrimonio e della vita sociale, per il principio di massima prudenza , si ritiene indispensabile ridurre al minimo la possibilità di dare al rappresentante politico tale opportunità.
Ci sono situazioni facilmente identificabili che possono essere legiferate perché ciò venga impedito. Queste norme sono più o meno presenti nelle legislazione di molti stati del mondo.
L’esperienza più consolidata e strutturata è presente in Svizzera, dove, sostanzialmente, tali decisioni vengono prese direttamente dai cittadini tramite referendum dedicati obbligatori, rispettando il dettato costituzionale che la sovranità primaria appartiene al popolo che la esercita nelle modalità proposte ed approvate dallo stesso e inserite in Costituzione.
In questo punto si analizza l’attuale testo in vigore che per il momento si basa su elementi che definiscono criteri di inammissibilità della candidature che, ovviamente ed implicitamente, si basa sulla presenza di conflitti di interesse, mentre non trova spazio una legislazione adeguata per risolvere conflitti di interesse nell’esercizio della attività lefgislativa/amministrativa del politico eletto (ex candidato) durante l’esercizio del suo mandato.
Si propone quindi una modifica integrativa del decreto in vigore del presidente.della repubblica di data 30-03 1957- Aggiungi al Frasario
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- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Nicola.
Ciao Leonello,
direi che ci siamo, l’abstract mi pare perfetto.
Ora occorre iniziare a scrivere delle proposte e a chi riferissi/rivolgersi o rivolgerle.
Iniziamo con la ricerca di parlamentari che la vogliono sostenere ?
Con una LIP ?
Con un referendum ?
Con una petizione ?
Iniziamo con i comuni ?
Con le Regioni ?
Con il Parlamento ?
In parallelo con tutti ?
Credo che su questo fronte possiamo già muoversi con passi sicuri e puntuali.
14 Marzo 2021 alle 2:37 in risposta a: Sistema del VOTO DUALE (studio dell’applicazione) #5049 Score: 0Manuele,
il voto duale, a me pare una bella cosa, purtropppo ha bisogno , a mio avviso, di una modifica costituzionale per farla adottare. Forse, potrebbe bastare una modifica di legge ordinaria, forse, ma dovresti convincere i parlamentari ad adottarla.
Cmq, è usabile solo in votazioni con almeno tre scelte.
E SI , NO , RIMANDO
non è sempre applicabile.
Prima o poi il RIMANDO non può più essere appliaato.
Sarebbe comunque interessante da proporre, e mi piacerebbe che tu scrivessi qualcosa per fare una LIP ed un REFERENDUM.
Ci serve un documento da presentare ai cittadini ed al parlamento.
La LIP in parlamento, ha bisogno solo di 50000 +1 firma
il referendum 500000 + 1, e va direttamente al voto dei cittadini.
Ma occorre definire una legge da fare inserire nell’ordinamento o in costituzione.
Io proverei entrambe le strade.
Nicola
1 Marzo 2021 alle 18:17 in risposta a: Informazione libera ed indipendente come servizio pubblico #4983 Score: 0ABSTRACT – la mia proposta
Con:
1- in cosa consiste la proposta..
2- i vantaggi.
3- se e dove esiste già in qualche forma.tema 1 – “Informazione libera ed indipendente come servizio pubblico”
1- in cosa consiste la proposta:
Occorre definire il modo in cui l’informazione deve essere erogata ai cittadini.
Libera ed indipendente.
Cosa significa ?
Occorre che l’informazione sia “libera” da influenze politiche o di parte.
Che ci sia informazione reale, non solo certe informazioni (quindi di parte, cioè solo di alcuni),
tutte le notizie vanno date senza interpretazione.
“Indipendente” che non dipenda da persone esterne che possano influire sul tipo di informazione da divulgare, anche lo stesso direttore di giornale, dovrebbe NON bloccare alcuna informazione.
Il direttore dovrebbe dare una linea e decidere cosa mettere in prima pagina, ma ogni notizia va data.
Tutti i cittadini debbono avere diritto di accesso alla rete Internet, in condizioni di parità.
Il servizio di informazione deve essere trasparente e aperto a tutti.
2- VANTAGGI:
i vantaggi sono che tutti i cittadini sono regolarmente informati dei fatti e possono decidere da soli cosa è utile o meno.
Sapere è sempre utile, essere informati è utile. Perché il cittadino sapendo , può decidere di testa sua, NON sapendo, avendo informazioni parziali, non decide con piena coscienza.
Sarebbe giusto che i cittadini possano giudicare la qualità dell’informazione e sottoporre temi nelle reti di cui sovvenzionano l’esistenza.
3- Dove esiste:
in tutte le democrazie di maggiore visibilità, l’informazione è indipendente .
L’Italia è ai posti più bassi nelle classifiche mondiali sul tipo di informazione indipendente, al livello di Uganda e simili, almeno fino allo scorso anno.
Per la Libertà di Informazione, secondo la classifica di REPORTERS SANS FRONTIERS, ci pone al 52mo posto, siamo saliti di 25 posti nell’ultimo anno, ma c’è ancora tanta strada da fare.
A partire dalla “descrizione breve/abstract” ,
Organizzare il lavoro successivo di:
– definizione dettagliata del punto. cercheremo di redarre un documento finale di 2 o 3 pagina o quante ne servono, da presentare ai cittadini e alle istituzioni.– azioni di rivendicazione del punto. Individuare modi e strumenti, per promuoverli e sostenerli.
– contatti possibili per fare avanzare il punto.
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 9 mesi fa da Nicola. Motivo: miglioramenti
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 9 mesi fa da Nicola. Motivo: Aggiunta frase prendeo il siggeriemnto di Guido
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 9 mesi fa da Nicola. Motivo: secondo miglioramento preso dal posto di Pietro
27 Febbraio 2021 alle 12:56 in risposta a: Informazione libera ed indipendente come servizio pubblico #4974 Score: 0Oggi videconfernza ore 13.30/14.25
punto 4:
“Informazione libera ed indipendente come servizio pubblico”la video conferenza al link
https://meet.jit.si/piudemocraziaitalia_0427 Febbraio 2021 alle 12:56 in risposta a: Referendum propositivo (da fare ripartire l’iter) #4973 Score: 0Oggi videoconferenza ore 14.35/16.00
punto 6: “Referendum propsitivo (da fare ripartire l’iter)”
la video conferenza al link
https://meet.jit.si/piudemocraziaitalia_06Ciao Leonello,
aggiungo delle cose che mi pare ti siano sfuggite.
1- per l’assemblea del 23, NON pubblicare su FB, ma mettere una pagina sul nostro sito, dove si fa vedere che si è convocata l’assemblea annuale dei soci, non aperta al pubblico, con i punti dell’ODG, e fare resoconto successivamente, con le decisioni prese, da pubblicare sempre nel nostro sito.
2- cercare di pubblicizzare e coinvolgere maggiormente i gruppi, come hai scritto anche tu, sui 27 temi. Ribadito che l'”abstract” è assolutamente necessario.
3- punto 1 dell’ODG del 19 gennaio:
occorre avere tutti e 27 i temi con un “abstract” presente nel FORUM.
Ad ora i primi 3 che tratteremo il 30 NON lo hanno.
Come indicato, Erminio dovrebbe cercare di fare un abstract, e definire meglio la proposta finale discussione del documento da lui presentato, in modo da aiutare a capire come trovare i 3 punti da me descritti nel forum in risposta a lui, e se ci sono altre domande da farsi o proporre, per capire come fare per fare 2una legge per il conflitto di interesse”
Chiedere a Staderini, da parte di Luca, se ci fornisce lui un abstract da inserire o che lo inserisca lui stesso se ne ha piacere.
Che possa intervenire in riunione, come già scritto.
Che eventualmente ci dia una sua opinione sul documento che vorrei presentare al presidente della Regione Emilia Romagna, una raccolta firme per una petizione per migliorare la raccolta firme per referendum ed altro dove serve la firma autenticata, accogliendo la Risoluzione ONU sulla raccolta firme per i referendum, in modo che si possa avere una semplificazione in regione per la raccolta firme di referendum regionali, e magari estendere a tutte le regioni tale documento, coinvolgendo i cittadini delle altre regioni a fare lo stesso, e magari da adottare o inserire negli Statuti Democratici dei Comuni , uno dei temi che tratteremo.
Per quanto riguarda la “legge sul conflitto di interesse”, chiesto ad Erminio di fare un abstract e provare a fare un documento che aiuti a trovare risposte ai tre punti indicati da me nel forum, in risposta al documento di Erminio, e capire se ci sono altre domande da porre per fare una “legge sul conflitto di interesse”, e conseguentemente, provare a trovare una risposta, facendo quindi una disamina del problema.
La mia risposta a Erminio:
https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/topic/legge-sul-conflitto-di-interesse/#post-4695
4- PER quanto Riguarda Danile Fieber, spererei che parteciperà a tutte le nostre riunioni gruppi,.
Ho controllato l’alias dei gruppidd, e la sua mail non la trovo cerando tra le mail, non una che mi faccia capire che sia la sua sicuramente.
Ma se ha partecipato a più di una delle nostre, ha ricevuto comunicazione.
Cmq, non è l’unica persona che manca, c’è anche Longano da contattare.
Mi pare sia tutto, se mi viene in mente altro, lo scrivo.
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 11 mesi fa da Nicola.
19 Gennaio 2021 alle 3:06 in risposta a: Semplificazione raccolta firme (denuncia ONU) #4696 Score: 0Ecco un esempio di buona pratica per la raccolta firme, che prende spunto anche dalla sentenza ONU per migliorare e semplificare la vita dei cittadini nella partecipazione alla vita politica della regione e del Paese Italia.
Peccato che solo le regioni con statuto autonomo, riescano a fare in fretta certi atti a favore dei cittadini.
Raccolta firme all’ingresso delle aree commerciali: grazie al M5S il Trentino compie passi verso il riconoscimento di una libertà democratica
Il M5S trentino porta a casa un altro risultato utile per l’ampliamento degli spazi per l’esercizio dei diritti politici……..Concordo con quanto scrivi Erminio, ma credo che occorra essere più specifici.
– Quando c’è il conflitto di interessi ?
Ogni qual volta la legge votata dai parlamentari , crei dei vantaggi per loro e non per i cittadini o per lo stato Italia.
Un esempio è l’aumento dello stipendio dei parlamentari, dei rimborsi, della modalità di insediamento o di prolungamento del loro periodo di attività politica, non conforme alla legge elettorale.
Una legge elettorale che avvantaggi certe formazioni politiche, ma qui si dovrebbe chiedere prima alla Corte Costituzionale .
– Quali sono i metodi per contrastare il conflitto di interesse ?
Ce ne sono vari, uno di questi è dare in mano ai cittadini la possibilità di verificare, confermare, votare su tali leggi, in modo che se i cittadini ritengono di cambiare tale legge, in parte o in toto , lo possano fare.
– Quali sono i metodi che possono essere dati in mano ai cittadini per contrastare il “conflitto di interesse” ?
Per esempio, ogni qual volta si voti un aumento degli stipendi o degli emolumenti o rimborsi dei parlamentari o dei loro collaboratori ed altri tipi di leggi da verificare, i cittadini devono poter votare con un referendum confermativo, senza che i cittadini lo debbano chiedere o indire, automaticamente viene fatto un referendum.
In questo modo, i parlamentari avranno un po’ di remora a fare leggi che poi vengono cambiate dai cittadini subito dopo, con anche la conseguenza di perdere la fiducia dei cittadini alle successive tornate elettorali.
Un altro modo potrebbe essere anche la “sfiducia costruttiva”, che permetterebbe ai cittadini, di revocare il mandato a quel parlamentare che perde la fiducia dei cittadini per le sue attività parlamentari poco utili e/o ambigue per il sistema Italia, che vadano a ledere la credibilità delle istituzioni stesse. Questo tipo di metodo, va però prima verificato se non entra in altri contesti legislativi.
Questi sono sollo alcuni esempi di ciò di cui si intende con “conflitto di interesse”.
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 11 mesi fa da Nicola.
13 Gennaio 2021 alle 0:55 in risposta a: Educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione #4611 Score: 0Quello che credo si possa fare, ormai poco, visto che c’è una legge , è verificare se viene attuata e con competenza.
Ho letto alcuni articoli, ma non ho trovato il modo in cui insegnare la Costituzione e la Cittadinanza.
Non ho trovato delle indicazioni comuni sul metodo di insegnamento della , materia, che dovrebbe essere comune tra tutti gli istituti, in modo che le basi siano uguali per tutti.
E non ho trovato il termine di questo insegnameto.
Spero che vada avanti fino all’università. come materia obbligatoria per qualsiasi corso, perché conoscere la Costituzione, il senso civile, no termina con le scuole superiori.
Da quanto leggo nelle note dell’Art.2 della gazzetta ufficile
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/08/21/19G00105/sg
Non si fa moltissimo per istituire i corsi di formazione ai docenti, ma qualcosa si muove.
«Art. 1 (Cittadinanza e Costituzione). – 1. A
decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’art. 11 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate
all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione”, nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia. 1-bis. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, definito dalla Carta costituzionale, sono altresì attivate iniziative per lo studio degli statuti regionali delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale.2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e
finanziarie disponibili a legislazione vigente.».
– Si riportano l’art. 2, comma 4 e l’art. 17, comma 10, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, recante «Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’art. 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 16 maggio 2017, n. 112, supplemento ordinario:
«Art. 2 (Valutazione nel primo ciclo). – (Omissis).4. Sono oggetto di valutazione le attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”, fermo quanto previsto all’art. 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. (Omissis).». «Art. 17 (Prove di esame). – (Omissis).
10. Il colloquio accerta altres le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”, fermo quanto previsto all’art. 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 e recepiti nel documento del consiglio di classe di cui al comma 1.».- Aggiungi al Frasario
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13 Gennaio 2021 alle 0:36 in risposta a: Educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione #4609 Score: 0https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/08/21/19G00105/sg
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga la seguente legge:
Art. 1
Principi
1. L’educazione civica contribuisce a formare cittadini
responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e
consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità,
nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.
2. L’educazione civica sviluppa nelle istituzioni scolastiche la
conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni
dell’Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione
e la promozione dei principi di legalità’, cittadinanza attiva e
digitale, sostenibilità’ ambientale e diritto alla salute e al
benessere della persona.- Aggiungi al Frasario
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13 Gennaio 2021 alle 0:30 in risposta a: Educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione #4608 Score: 0LEGGE 20 agosto 2019, n. 92
Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica. (19G00105) (GU Serie Generale n.195 del 21-08-2019)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 05/09/2019
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