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La mia lettera.
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Egregio Senatore XXX,
Da cittadino italiano, sono a favore della Democrazia Diretta.
Spero e presumo lo sia anche lei.
Quindi auspico che gli italiani si possano esprimere sul tema del “taglio dei parlamentari”.
A prescindere dal Si o No una legge, se ratificata dal popolo, ha maggiore credibilità.
Tanto più il voto popolare è opportuno nel caso di una modifica costituzionale.
Anche le leggi elettorali e tutte le leggi che concernono principalmente i legislatori
ritengo che andrebbero ratificate dai cittadini, SEMPRE.
Lo strumento di Democrazia Diretta esiste e si chiama: REFERENDUM OBBLIGATORIO (indetto senza raccolta di firme).
Le scrivo per augurarle buone feste, ma anche e soprattutto per invitarla a firmare per il referendum entro il 12 Gennaio, come hanno già fatto alcuni suoi colleghi.
Questo contribuirebbe al bene del paese ed anche a tenere alta e ben visibile la coerenza dei parlamentari nel difendere la costituzione e non disattenderne i principi fondamentali di libertà e di libero pensiero.
Grazie per l’attenzione.
Buone feste a tanti auguri per l’anno nuovo.
Nicola Ragno
P.S.: Le scrivo come attivista del Comitato Promotore Più Democrazia Italia
https://www.piudemocraziaitalia.org/io ho trovato questi link
http://www.signoraggio.com/signoraggio_elenco_mail_parlamentari.html
http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/Sena.html
Ora cerco di fare elenco completo
Poi farò una mia mail ispirandomi a alla tua Leonello
Ciao,
per me i punti vanno benissimo.
Aggiungerei il punto 3, come avevo preposto, visto che ci sono 8 regioni che vanno ad elezione del presidente, per cercare persone che sposino la nostra causa di Democrazia Diretta e Partecipativa e tutto quello che riguarda la democrazia, ed eventualmente suggerire ri provare a candidarsi o entrare nelle liste esistenti.
3- sensibilizzare i gruppi sulla questione Democrazia creando o entrando nelle liste civiche o di partito per le elezioni Regionali del 2020 , in modo da poter trovare candidati che sposino la Democrazia Diretta o Partecipata (vedi anche LIP, Refendum, assemblee etc…) o le altre sue forme, che facilitino il ritorno al potere decisionale dei cittadini
Il calendario delle elezioni regionali 2020 in Italia.
Emilia Romagna – 26 gennaio (ufficiale)
Calabria – 26 gennaio (ufficiale)
Marche – maggio /giugno (da definire)
Liguria – maggio /giugno (da definire)
Campania – maggio /giugno (da definire)
Puglia – maggio /giugno (da definire)
Veneto – maggio /giugno (da definire)
Toscana – maggio /giugno (da definire)
17 Novembre 2019 alle 0:00 in risposta a: Sollecito al Ministro D'Inca, sulla democrazia diretta #2642 Score: 0Per me va benissimo così, Leonello, a mio avviso , la tua lettera è perfetta.
Hai il mio voto per mandarla.
Grazie
Mi piace molto.
Credo sarebbe ottimo usare il secondo testo.
Per me è approvato.
Questo è il documento finale ?
O la bozza che tende ad arrivare ad un documento definitivo ?
Perché aggiungerei che tra i punti necessari da fare è una leggere elettorale nuova e costituzionalmente accettabile, non come le ultime 3.
Occorre dare un ordine di importanza ai punto che proponiamo.
ecco la mia proposta:
se va a votare più del 25% o 30% o superiore (lo decide il parlamento ovviamente in una discussione)
non importa quanti siano i SI, basta che i SI siano più dei NO (mettiamo per esempio un 20% di SI e un 15% di NO)Il referendum è valido, e vince il SI, questo perché è andata a votare abbastanza gente da ritenere il referendum valido.
Il referendum sarebbe valido anche se avessero votato 15% di SI e 20% di NO, TOTALE 35% , ma ovviamente avrebbe vinto il NO
Abbastanza , cioè almeno il 35 o 40 o 45%, a seconda di cosa il Parlamento decide.
Quindi referendum VALIDO perché ha raggiunto il QUORUM minimo del 35% o altro valore deciso dal parlamento.
Ha votato il minimo degli aventi diritto, indipendentemente da quanti SI o NO o schede nulle ci sono.
Oltretutto costringe le persone a pensare a cosa votare , ad informarsi sul referendum e ad andare a votare, non aiuta l’astensione.
Ed i partiti non possono più promuovere l’astensionismo (cosa oltretutto vietata dalla costituzione) e devono parlare delle loro ragioni del voto alla popolazione.
– ORA, con la proposta attuale, se va a votare poca gente, tanto che si raggiunge solo
25% di SI
0,1% di No
o anche solo il 25% di SI, e nessun altro voto,
il referendum è VALIDO e vince il SI.Mi pare poco significativo a livello di partecipazione, certamente non agevola l’astensionismo e costringe la gente a pensare ed informarsi.
Di contro, se partecipa il 51% degli aventi diritti al voto, ma ci sono
24% di SI
23% di NO
4% di schede nulle
NON vince il SI, ed il referendum NON è valido e viene annullato, nonostante abbia partecipato più del 50% di aventi diritto, quindi sarebbe peggiorativo rispetto all’attuale 50%+1
- Questa risposta è stata modificata 5 anni, 11 mesi fa da Nicola. Motivo: dimenticato di selezionare notifiche via mail
Roberto, puoi citare le fonti a cui ti riferisci per l’antica Grecia ??
grazie
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