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  • in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #6072 Score: 0
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    Io avevo sviluppato questa riforma totale delle Istituzioni europee.

    https://docs.google.com/spreadsheets/d/1iczkBqIFJUjJCyFKgfT0febx7Gm_B3EcospBSl1W7OE/edit?usp=sharing

    in risposta a: Proposta per la LIP di Eumans sulle AC #3701 Score: 0
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    Certo Leonello va bene concordo.

    in risposta a: Proposta per la LIP di Eumans sulle AC #3685 Score: 0
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    Ciao a tutti,allora io avevo una proposta di Senato sorteggiato o in parte ma va bene anche Assemblee dei cittadini più fattibile. Nel punto 3 terrei deve essere obbligatoriamente indetta in occasione referendum. Unica stare attenti che essa si occupi solo di redigere opuscolo e non di far campagna elettorale e che queste si avvalgano di giuristi e tecnici esperti per opuscolo e che debbano audire obbligatoriamente i comitati del si e del no i partiti anche del si e del no per inserire le ragioni di tutti. Io aggiungerei oltre che devono esserci uno delle Province di Trento anche delle Regioni piccole come Valle d’Aosta, Molise anche. Ecco metterei rimborso spesa per il trasporto a Roma per chi viene da lontano. E poi metterei possibilità di riunione anche in video conferenza regolamentata e non solo a Roma. Io aumenterei le funzioni anche a questi casi dove i parlamentari sono in conflitto di interesse
    <table width=”216″>
    <tbody>
    <tr>
    <td colspan=”3″ width=”216″>b) Imporre alla Camera dei Deputati  la calendarizzazione  e i tempi per la discussione e votazione dei disegni di legge su iniziativa popolare  corredati da 50.000 firme.</td>
    </tr>
    <tr>
    <td></td>
    <td></td>
    <td></td>
    </tr>
    <tr>
    <td colspan=”3″>c) Decidere sui casi di ineleggibilità,  incompatibilità  o conflitto di interesse dei Deputati o dei Componenti del Governo.</td>
    </tr>
    <tr>
    <td></td>
    <td></td>
    <td></td>
    </tr>
    <tr>
    <td colspan=”3″>d) Decidere sulle richieste di autorizzazione a procedere nei confronti dei parlamentari.</td>
    </tr>
    <tr>
    <td></td>
    <td></td>
    <td></td>
    </tr>
    <tr>
    <td colspan=”3″>e) Decidere  gli emolumenti per  i Deputati ed i Componenti  del Governo.</td>
    </tr>
    <tr>
    <td></td>
    <td></td>
    <td></td>
    </tr>
    <tr>
    <td colspan=”3″>f) Decidere i tetti massimi degli emolumenti per i dipendenti pubblici e per  i vertici delle aziende a partecipazione statale maggioritaria.</td>
    </tr>
    <tr>
    <td></td>
    <td></td>
    <td></td>
    </tr>
    <tr>
    <td colspan=”3″>g)  Decidere i criteri di professionalità e scegliere i membri del  Consiglio di Amministrazione della RAI .</td>
    </tr>
    <tr>
    <td></td>
    <td></td>
    <td></td>
    </tr>
    <tr>
    <td colspan=”3″>h) Vigilare sull’imparzialità della RAI nello svolgere il servizio pubblico.</td>
    </tr>
    </tbody>
    </table>

    in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #3093 Score: 0
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    Ciao Leonello,molto interessante il documento e mi sembra ben fatto. Non capisco molto il Wir svizzero cosa si intente e cosa è,ma il resto è buono.

    in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #3048 Score: 0
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    Un’altra proposta che ho trovata è questa.

    Per un’Europa più democratica e solidale occorre: rafforzare il ruolo e i poteri del Parlamento europeo, in quanto unica istituzione UE ad avere una legittimazione democratica diretta. “Crediamo che la nuova Unione Europea dovrà: – avere un Consiglio Europeo che assuma un ruolo di coordinamento e dialogo organico fra le istituzioni europee”. – imporre la procedura legislativa ordinaria (nota anche come procedura di codecisione) dove il Parlamento ha un ruolo primario, per tutte le decisioni prese dall’UE, eliminando nella sostanza il ricorso al metodo intergovernativo; – favorire l’incremento dei percorsi di coordinamento decisionale a livello europeo con la dimensione locale, ed in particolare con la dimensione rappresentativa degli interessi dei cittadini; – moltiplicare gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa, nonchè promuovere lo strumento referendario consultivo (con voto elettronico), senza quorum, a tutti i livelli decisionali; – rafforzare, in primo luogo eliminando il ricorso all’unanimità in Consiglio, la capacità decisionale dell’UE nelle politiche sociali, politiche di natura redistributiva, di sostegno al welfare (fiscalità, occupazione, livelli retributivi minimi) e nelle politiche migratorie, per fare 6 alcuni esempi, necessaria a riequilibrare un mercato interno e una normativa economica favorevole oggi solo ad alcuni Stati. In tal modo si opererebbe il vero completamento del principio solidaristico che ha ispirato i padri fondatori, di condivisione del peso delle attuali sfide globali. La maggiore incisività su queste competenze dovrebbe essere controbilanciata dal recupero da parte degli Stati membri di altre competenze che risultano di più efficace gestione a livello nazionale.Rafforzare il ruolo dei Parlamenti nazionali L’integrazione dei Parlamenti nazionali nel processo decisionale europeo è espressamente prevista dall’art. 12 del Trattato sull’Unione Europea (TUE), che elenca le modalità con cui i Parlamenti nazionali «contribuiscono attivamente al buon funzionamento dell’Unione», disciplinate specificamente nei due protocolli sul ruolo dei Parlamenti nazionali e sui princìpi di sussidiarietà e proporzionalità, nonché in altre disposizioni dei Trattati. I Parlamenti nazionali acquisiscono, pertanto, un ruolo fondamentale insieme al Parlamento europeo nella rappresentanza politica dei cittadini europei, che possono partecipare, così, alle decisioni europee attraverso i loro rappresentanti, non unicamente espressione della maggioranza di governo. Sebbene il Trattato di Lisbona abbia riservato ad essi un ruolo nel processo decisionale europeo, in nove anni gli interventi dei Parlamenti nazionali si sono rivelati piuttosto deboli: su soli tre casi in cui è stata attivata la cosiddetta procedura di “cartellino giallo”, che prevede la possibilità di chiedere alla Commissione Europea di riesaminare una proposta normativa (per esempio un regolamento o una direttiva) due volte la Commissione stessa ha deciso di non ritirare le proposte contestate. Altrettanto poco incisivo risulta essere il dialogo politico con le istituzioni europee (a parte, per il caso italiano, la possibilità di ascoltare i Commissari europei in fase di audizione) e l’interlocuzione con gli stessi governi nazionali 7 sulle politiche europee. Pertanto, riteniamo fondamentale: rafforzare il ruolo e l’incidenza dei Parlamenti nazionali nella definizione delle politiche europee e nell’individuazione delle priorità dell’agenda politica europea, in modo da fungere da strumento di coordinamento tra la dimensione decisionale europea e nazionale a tutela degli interessi dei cittadini e attribuire anche ai Parlamenti nazionali il potere di iniziativa legislativa. Le proposte legislative potranno essere presentate, qualora i Parlamenti nazionali che le avanzano rappresentino, con criteri di ponderazione in base alla popolazione di ogni singolo Stato membro, la maggioranza assoluta dei cittadini europei aventi diritto di voto.

     

    in risposta a: Conferenza sul futuro dell’Europa #3047 Score: 0
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