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https://it.m.wikipedia.org/wiki/Voto_disgiunto
Voto disgiunto
sistema elettoraleIl voto disgiunto o panachage è un sistema elettorale che prevede la possibilità di esprimere due voti, uno per la scelta del partito, l’altro per la scelta del candidato. L’elettore può esprimere la preferenza anche per un candidato di un partito diverso da quello scelto. La divisione dei seggi avviene in base ai voti ottenuti dal partito, e all’interno della lista prevalgono i candidati che ottengono più voti di preferenza.Alcuni sistemi elettorali prevedono che l’elettore esprima i due voti su due schede diverse (ad esempio la legge elettorale in vigore in Italia per la Camera dei deputati dal 1994 al 2006 prevedeva una scheda per il candidato nel collegio maggioritario uninominale e una per la quota proporzionale). Il sistema del voto disgiunto è in vigore tra gli altri per le votazioni a lista aperta in Svizzera e in Lussemburgo[1], in alcuni Land tedeschi per le elezioni locali[2] e in Francia per le elezioni comunali limitatamente ai comuni con meno di 1000 abitanti (di 3500 prima della riforma per le elezioni di 2014). Era anche il sistema elettorale per le votazioni comunali in Belgio fino alla legge del 5 luglio 1976[3].
Il voto disgiunto in Italia
In Italia il voto disgiunto è ammesso per le elezioni regionali e, nell’ambito delle elezioni amministrative, per quelle comunali nei Comuni superiori ai 15.000 abitanti. Non era ammesso nelle elezioni provinciali.Ogni lista elettorale presenta un proprio candidato alla presidenza della Regione (più liste possono condividere lo stesso candidato) o alla carica di sindaco. L’elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda: uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato presidente o sindaco, che può anche far capo a una lista diversa. Per le elezioni comunali si possono aggiungere anche fino a due voti di preferenza sulla lista: se si sceglie di indicarne due, i voti devono andare a candidati di sesso diverso e non a due uomini o due donne, pena l’annullamento della seconda preferenza. In assenza di altri segni sulla scheda, i voti così espressi, alla lista ed ai consiglieri, vanno automaticamente al candidato sindaco collegato.
Il voto disgiunto consiste invece nel votare per una lista (un simbolo), magari esprimendo anche le preferenze, senza votare il sindaco collegato. In sostanza – nei Comuni con più di 15.000 abitanti – si dà all’elettore la possibilità di scegliere un candidato sindaco (tracciando un segno sul rettangolo del suo nome) ma anche contemporaneamente una lista che al candidato non è collegata (si deve tracciare un altro segno sul relativo contrassegno). Il voto così espresso viene attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata prescelta. In questo modo appunto i voti vanno da una parte (alla lista ed al consigliere) e contemporaneamente anche al sindaco antagonista.
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5 Settembre 2021 alle 1:22 in risposta a: Attuazione delle norme in materia di trasparenza #5624 Score: 0TRASPARENZA
il FOIA
http://www.funzionepubblica.gov.it/foia-7
https://foia.gov.it/normativa/cose-il-foia
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5 Settembre 2021 alle 1:14 in risposta a: Attuazione delle norme in materia di trasparenza #5623 Score: 0TRASPARENZA
DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33
“Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.”
Applicazione del decreto nel comune di Levico Terme, fatto solo dopo denuncia di un cittadino solerte e attento.
https://www.comune.levico-terme.tn.it/Amministrazione-Trasparente
Documenti forniti da Mauro Direno in conferenza
Fai clic per accedere a Trasparenza-sanzioni.pdf
Fai clic per accedere a Trasparenza-presentazione.pdf
Fai clic per accedere a Trasparena-DIRITTO_AMMINISTRATIVO_PRIMA_DEL_COSTITUZIONE.pdf
Fai clic per accedere a Trasparenza-lettera_di_ANAC_a_Direno.pdf
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25 Dicembre 2020 alle 1:45 in risposta a: Potenziare gli strumenti degli organi di garanzia #4264 Score: 0Leonello, non so perché compaiono quelle frasi, le vedo un po ovunque.
Sto cercando di capire, e non so perché compaiono.
23 Dicembre 2020 alle 3:52 in risposta a: Potenziare gli strumenti degli organi di garanzia #4219 Score: 0Potenziare gli strumenti degli organi di garanzia
A livello regionale sono istituite le figure di garanzie dei diritti fondamentali quali il Difensore Civico, il Garante dei diritti dei detenuti, il Garante dei diritti dei minori, le Commissioni per le pari opportunità, il Comitato per la garanzia delle comunicazioni, etc. Tutte queste figure non sono sufficientemente valorizzate in termini di visibilità, accessibilità, dotazione di risorse, autonomia d’azione e funzioni sanzionatorie di fronti a fatti palesemente illegittimi o a casi di maladministration. Non vi sono tutele invece per quanto riguarda i diritti politici e la mancata ottemperanza alle disposizioni degli Statuti comunali e regionali. E’ prevista una procedura dedicata per i ricorsi materia elettorale e referendaria ma non è applicata in modo uniforme e di difficile accesso. In generale mancano gli strumenti per assicurare la salvaguardia dello stato di diritto e i principi fondamentali dell’ordinamento democratico.
Proponente: Alex Marini
https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/topic/potenziare-gli-strumenti-degli-organi-di-garanzia/
- Questa risposta è stata modificata 3 anni, 8 mesi fa da Leonello Zaquini.
23 Dicembre 2020 alle 3:45 in risposta a: Attuazione delle norme in materia di trasparenza #4218 Score: 0https://www.piudemocraziaitalia.org/forum/topic/attuazione-delle-norme-in-materia-di-trasparenza/
Le norme sulla trasparenza sono disciplinate da varie fonti come ad esempio Codice degli Enti Locali, Legge sul procedimento amministrativo e Decreto legislativo 33/2013. L’applicazione delle norme è troppo spesso confusa e raramente i comportamenti omissivi ed opachi vengono sanzionati in ragione dei limiti della normativa stessa o per gli scarsi poteri attribuiti agli organi di garanzia come il Difensore Civico e alle autorità come l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Lasciare sempre l’iniziativa al cittadino di dover adire alle vie giudiziarie per vedere riconosciuto il diritto di accesso agli atti non permette la piena attuazione del diritto alla trasparenza e di accesso agli atti.
Proponente: Alex Marini.
23 Dicembre 2020 alle 3:40 in risposta a: Strumenti di informazione ai cittadini nei processi decisionali #4216 Score: 0Un POPOLO ignorante non può essere SOVRANO.
Dal 1975, l’Educazione Civica non è stata più una materia d’insegnamento nella Scuola italiana, un paradosso storico in realtà coerente con la deriva anticostituzionale su cui i partiti erano già avviati.
La Storia insegna che i grandi cambiamenti non avvengono con la sola iniziativa di una minoranza di fortunati intellettuali, gli stessi cui la politica di potere (non tutta la politica) sbarra la strada per evitare la concorrenza di chi sarebbe ben più preparato, o glielo consente solo se controllabili.
Ben altro accade se il Popolo sa ed è informato sul proprio ruolo, strumenti, diritti e doveri inclusi.
Reintrodotta l’Educazione Civica nel 2019, la Scuola è in difficoltà perché 45 anni hanno creato un vuoto e bruciato oltre 5 generazioni.
Per questo l’Educazione Civica e Politica è l’investimento strategico.
Diego Pascale ci affida il suo compendio di Educazione Civica per ragazzi, primo mattone di una costruzione complessa DA COSTRUIRE TUTTI INSIEME.
POLIS ETICA è la Piattaforma Aperta e Indipendente di Educazione Civica e Politica per Cittadini dove raccogliere e diffondere tutto ciò.Senza un vero POPOLO non si ottiene nulla, senza un DEMÒS non c’è vera DEMOcrazia, senza la conoscenza non c’è un Popolo Sovrano e nulla cambierà.
= = =
Da parte di : Guido De Simone.Gli strumenti di partecipazione democratica proposti sono TUTTI validi e da perseguire.
Le P.A. istituite per Legge sono uno strumento di DEMOCRAZIA DIRETTA che rimedia ai difetti di quella RAPPRESENTATIVA, sanando almeno 3 aspetti, ormai degenerati:
1) da molti anni i partiti non sono più le associazioni di cittadini aperte alla partecipazione descritte nell’art. 49 Cost., bensì strutture gerarchiche oligarchiche o personalistiche. Le P.A. li costringono di fatto a riaprirsi. Di seguito si capisce come.
2) Le leggi devono rispettare la Costituzione, ecco perché la proposta di candidati non può essere tenuta in ostaggio dai vertici di un partito. Perciò, ogni cittadino può proporre e raccogliere le firme di candidati per il partito in cui si riconosce ma di cui non stima i candidati proposti per rappresentarlo.
3) I vertici di partito controllano sempre più i parlamentari, nonostante l’art. 67 che ne tuteli l’indipendenza PROPRIO dai partiti. Alla fine di ogni legislatura il Gruppo Misto è sempre più gonfio, fino a diventare il gruppo più grande. Se la Legge per le P.A. fosse presentata, tutti costoro e almeno un altro 30% di parlamentari la voterebbero, perché da quel momento la loro futura candidatura non dipenderebbe più dal ricatto del capo di partito. Se il Parlamento sarà eletto a seguito di P.A., esso sarà formato da persone che dipendono direttamente dal Popolo, che perciò avrà ben altro POTERE NEGOZIALE per ottenere TUTTE LE ALTRE RIFORME FINORA NEGATE. Questo fa delle P.A. il “Cavallo di Troia” per cambiare tutto.
Per chi pensa che le Primarie siano state bruciate dai partiti che le hanno abusate, basta lo slogan: “NO Primaria di partito, SI Primarie dei Cittadini: i candidati li decidiamo NOI”.
Proposto da Guido De Simone.
19 Dicembre 2020 alle 5:53 in risposta a: Educazione civica alla democrazia ed alla partecipazione #4185 Score: 0All’interno del progetto Milano Fuoriclasse (purtroppo ora fermo causa lockdown) , in stretta collaborazione con il portale PartecipaMi, ho portato nelle scuole la voce dell’importanza del rispetto dei Beni Comuni , anche attraverso una partecipazione attiva con gli attuali strumenti web che ogni cittadino, anche i più piccoli, hanno a disposizione.Le classi visitate, con le loro insegnanti, sono state in grado di segnalare al Comune di Milano situazioni di degrado e vandalismo che, in seguito, sono state riparate e riqualificate, in alcuni casi in sinergia operativa con i ragazzi.Ritengo importante ed essenziale per il futuro, sui temi a noi cari, lavorare sulle nuove generazioni di modo che le conoscano in autonomia visto l’atteggiamento contrario di chi ha il potere, a qualsiasi livello.Se ritenete opportuno ho ovviamente parecchio materiale a disposizione..Proposto da Luca Vinti
Force ce l’ho fatta
Oggi ho eliminato un account che ha fatto spam
Non riesco ancora ad eliminare questo post
Posto con caratteri cinesi per trascrizioni
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 3 mesi fa da portavoce.
Spett.le PRESIDENTE DEL CONSIGLIO e nostro Avvocato dei Cittadini,
Le scrivo per chiedere che il Parlamento ottemperi entro la data di scadenza ( fine maggio ) alla sentenza del COMITATO DEI DIRITTI UMANI DELL’ ONU che da ragione a Mario Staderini e De Lucia ( E QUINDI A TUTTI NOI CITTADINI) e intima che finalmente in Italia, possa essere esercitato da noi “semplici” Cittadini il DIRITTO A PROMUOVERE I REFERENDUM, negato da 50 anni a causa di ostacoli e difficoltà burocratiche ( che nella maggior parte degli altri Paesi democratici non esistono ) e dalla non volontà politica di tutti i governi fin qui succedutosi, a causa della legge 352 del 1970.Certo della sua Cortese Attenzione,
porgo i miei migliori Saluti e Auguri di Buon Lavoro
Nicola RagnoPortavoce del Comitato Più Democrazia Italia
uno dei suoi Cittadini ( fra i membri fondatori del Comitato Più Democrazia Italia)
La lettera è stata inviata come convenuto.
Per ora nessuna risposta.
Qualora arrivasse la pubblicheremo su un articolo assieme alla lettera stessa.
- Questa risposta è stata modificata 5 anni, 1 mese fa da portavoce.
31 Gennaio 2019 alle 20:53 in risposta a: Difficoltà a interpellare correttamente le persone. #1350 Score: 0Purtroppo solo le discussioni pubbliche possono portare qualche proposta valida.
Ci sono vari metodi per organizzarle e condurle tutti parte della democrazia partecipativa.
Spesso queste riunioni sono organizzate dagli amministratori ma possono anche essere organizzate dai cittadini.
Se si desidera una partecipazione vera è preferibile che sia evidente una organizzazione apartitica altrimenti la cosa la possono evidentemente organizzare i partiti.
Per quanto riguarda l’opposizione al meccanismo del doppio voto e delle preferenze.
Interessante l’emendamento della relatrice che lancia la palla in parlamento.
Il comitato può rinunciare al referendum a condizione che la proposta del parlamento sia accettabile. e diventi legge.Quindi è il capo dello stato che chiama le parti alla ratifica della proposta approvata in parlamento???
Al referendum il SÌ approva l’iniziativa popolare mentre il NO approva la proposta del parlamento nel caso sia stata fatta.
Più semplice di così è impossibile.
Si può anche raccorciare il tempo per la proposta parlamentare a 12 mesi.Faccio una sintesi su quanto ho commentato:
- Il quorum di partecipazione o strutturale è dannoso e va eliminato sempre.
- Serve comunque una votazione a maggioranza degli elettori in cui gli astenuti oppure chi non vota sia veramente neutrale.
La soluzione del quorum di partecipazione adottata è ottima perché non ci sono trucchi e la maggioranza c’è sempre.
Se si arriva al 25% di SÌ ed i NO sono inferiori l’opposizione deve essere inferiore alla maggioranza assoluta degli elettori perché altrimenti i cittadini contrari voterebbero NO. - Rimane il problema dell’astensionismo per disinteresse, disaffezione ed abitudine.
Come evidenziato la maggioranza dei referendum passati non ha raggiunto il 25% di approvazione. Ma questo è un problema tutto a carico dell’oggetto del referendum e di come è stato presentato. Inoltre senza il quorum strutturale i numeri cambieranno. - Se il quorum di approvazione a un quarto degli elettori comporta una specie di maggioranza assoluta con il silenzio assenso è a maggior ragione indicato anche per i referendum costituzionali ed ha più senso al contrario, avere il quorum di approvazione di un quarto per il costituzionale e nessun quorum per tutti gli altri.
- Infine considerando un massimo di cittadini consapevoli e potenzialmente votanti di circa l’80% ha senso portare il quorum di approvazione ad un quinto, il 20%, ma dal momento che su questo sono possibili obiezioni pretestuose non credo si possa fare.
Quindi la proposta è simile a quanto in uso nel 2007 in Danimarca, Ungheria, Irlanda.
Il 25% di quorum di approvazione è il minimo in Europa nel 2007 (Ungheria).
Nei caso di leggi costituzionali il quorum di approvazione è di almeno il 40% ma solitamente del 50%.
Noi non abbiamo quorum perché solo la democrazia diretta viene oggi ostacolata.Non siamo soli e il voler abolire il quorum strutturale ci porta nelle democrazie più avanzate.
Mi piacerebbe sapere se altri nel frattempo stanno riformando il quorum ma va bene così.
7 Gennaio 2019 alle 17:19 in risposta a: Proposte verso una organizzazione socio-politica più umana. #1265 Score: 0Per i punti seguenti credo che riguardino la partecipazione come spesso discussa su questo sito.
Evidenzio su Telegram la proposta portata al Global Forum 2018.
7 Gennaio 2019 alle 16:55 in risposta a: Proposte verso una organizzazione socio-politica più umana. #1264 Score: 0Inoltre proposte serie ci sono già state.
Quella della Società Geografica Italiana è completa ed una buona base di partenza ma ad essa è stata opposta la proposta delle macro-regioni che a mio avviso ha poco senso geografico e di popolazione.
Tanto valeva restare alle provincie.
Metto su Telegram la proposta.
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