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  • xpol
    Spettatore

    Leggo solo adesso, scusa il ritardo, non mi è arrivato l’avviso.

    Non ho preparato un nuovo documento.

    Intanto si può ragionare su questo, con la modifica introduttiva.

    Paolo

    xpol
    Spettatore

    Ho modificato, restringendola la prima sezione:
    All’interno del territorio nazionale italiano, si dovrebbe riconoscere che i confini politici e amministrativi, da quelli municipali a quelli regionali sono il risultato realtà economiche e vicende storiche che risalgono ad una realtà lontana e che si potrebbero individuare contorni più adatti, affinchè le potenzialità di una località o regione si esprimano al meglio.
    Sarebbe perciò il caso di mettere a punto un metodo e dei criteri per capire quali estensioni siano effettivamente influenti sulla vita della maggioranza delle persone che vi abitano e per trovare il modo di dare ad esse un peso politico.
    I mezzi di comunicazione informatici potrebbero essere utilizzati per perseguire tale finalità.
    La mia proposta è in una fase embrionale.

    Capire come svilupparla e con quali aiuti competenti, sia enti che singoli studiosi, sarebbe il primo passo da fare.

    Paolo M.

    xpol
    Spettatore

    Ho modificato, restringendola la prima sezione:
    “All’interno del territorio nazionale italiano, si dovrebbe riconoscere che i confini politici e amministrativi, da quelli municipali a quelli regionali sono il risultato realtà economiche e vicende storiche che risalgono ad una realtà lontana e che si potrebbero individuare contorni più adatti, affinchè le potenzialità di una località o regione si esprimano al meglio.
    Sarebbe perciò il caso di mettere a punto un metodo e dei criteri per capire quali estensioni siano effettivamente influenti sulla vita della maggioranza delle persone che vi abitano e per trovare il modo di dare ad esse un peso politico.
    I mezzi di comunicazione informatici potrebbero essere utilizzati per perseguire tale finalità”
    La mia proposta è in una fase embrionale.

    Capire come svilupparla e con quali aiuti competenti, sia enti che singoli studiosi, sarebbe il primo passo da fare.

    Paolo M.

    xpol
    Spettatore

    Modificherò la prima sezione, per trattare dei confini in generale, anzichè regionali.

    Non eliminerei la sezione sulle finalità, utile a far capire che la mia proposta non è stabilire nuovi confini, ma creare un sistema che ne permetta la eventuale ridefinizione graduale, in modi e tempi peculiari di ogni territorio.

    Certamente vi sono già leggi nazionali o regionali che vanno in questa direzione e vi sono già enti pubblici che avrebbero le competenze per contribuire ad un progetto del genere, Sono tutti aspetti che andrebbero verificati con degli esperti in materia o con qualche membro del parlamento. Vostre indicazioni al riguardo sarebbero opportune,

    Approfondire invece le modalità attuative delle comunità virtuali, nella sezione 3, non è il centro dell’attenzione, in questa fase ideativa e le mie competenze sono scarse.

    Anche per questo sarebbe utile l’aiuto di esperti.

    Ci proverò comunque, ma il mio apporto sarà molto ingenuo.

     

    paolo m.

    xpol
    Spettatore

    Capisco, il collegamento tra aumento della partecipazione a livello locale e modifica dei confini regionali è poco evidente.

    Anche se il collegamento c’è, si intravede solo in una visione a lungo termine. La maggiore autonomia locale conquistata, la capacità di determinare i confini locali attraverso accordi tra realtà confinanti, porterebbe, più avanti nel tempo, a ridefinire, almeno in parte, i confini delle regioni. Queste diventerebbero entità scelte dalle realtà locali.

    Si potrebbe eliminare del tutto, tu dici, questa prospettiva troppo lontana, per chiarire meglio la  proposta politica?

    Anch’io attendo commenti sulla proposta politica.

     

     

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 9 mesi fa da xpol.
    xpol
    Spettatore

    Nota per l’amministratore. Forse, nel primo invio al forum,  ho dimenticato di richiedere l’avviso di nuovi messaggi. Ho fatto la richiesta nei miei invii successivi, ma non mi è mai arrivata alcuna notifica, fino ad oggi.

    Puoi fare qualcosa per rimediare? grazie

    xpol
    Spettatore

    La mia è una proposta teorica, diciamo, per rispondere a Dario Fe. Mi interesserebbe riceverne un giudizio un po’ approfondito ed eventualmente  lavorare ad una progetto con simile ispirazione.

    Per Leonello. Non capisco la mancanza di coerenza.

    Il primo punto offre una finalità, il secondo prospetta degli strumenti, il terzo presenta, molto schematicamente, la possibilità di un progetto di lavoro per perseguire quelle finalità attraverso quegli strumenti.

    Questo ultimo è il nocciolo del documento, espresso in forma molto schematica, data la mia estraneità alla materia. Sono disponibile a lavorarci, ma non sono in grado di svilupparlo, da solo; non sono in grado di stendere e di guidare un progetto del genere.

    Ha dei punti di validità, a vostro parere, il punto 3?

    Qualcuno vi sta già pensando, con competenza, nel mondo della politica?

    Qualcuno, a livello accademico, studia problematiche del genere?

     

    Vi sarei grato della segnalazione di enti o persone potenzialmente interessate al punto 3.

    Se sulle finalità, i principi di base del federalismo, siamo d’accordo, vi chiedo un aiuto nel valutare il punto 3 e  nel trovare persone più competenti del sottoscritto per discuterne assieme.

    Grazie per la vostra disponibilità

    Paolo m.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 9 mesi fa da xpol.
    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 9 mesi fa da xpol.
    xpol
    Spettatore

    Ho dato un’occhiata allo studio della Soc. Geografica Italiana. Non lo conoscevo e mi sembra un lavoro interessante e certamente utile e complementare al discorso che abbiamo avviato. Sarebbe il caso di conoscere gli autori e sapere se siano disponibili ad elaborare un progetto comune.

    Mentre lo studio della SGI si basa, principalmente,  su un criterio di mobilità lavorativa (assieme ad altri) ed elabora una ripartizione dall’alto, la mia proposta è quella di avviare un percorso di basso, che faccia anche crescere la sensibilità a questo problema nelle istituzioni locali. Queste dovrebbero essere favorite nel prendere decisioni comuni. A proposito potrebbe essere utile conoscere meglio il decreto legge n. 95/2012, citato dalla SGI.

    Partendo dalla situazione di fatto, quella dei comuni e delle regioni di oggi, incoraggiare iniziative sovra-comunali di vario genere (nel campo politico e in quello socio-educativo) e verificare quale estensione prendano le aggregazioni di cittadini e le municipalità con interessi e obiettivi comuni.

    In campo educativo avrei delle idee più precise, inclusi interventi legislativi nazionali, mentre in altri campi, la opportunità e la modalità di una proposta del genere andrebbe ben ponderata.

    Non è opera semplice, e andrebbe studiata con degli esperti di sociologia e di politica.

    A tal fine mi sembra che ci si potrebbe porre l’obiettivo di costituire un nucleo promotore. Possiamo lavorare a questo primo passo? Con quali forze?

    Paolo M.

     

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 10 mesi fa da xpol.
    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 10 mesi fa da xpol.
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